PRIMARIE: UN PLEBISCITO PER ROMANO PRODI, AFFLUENZA OLTRE LE ASPETTATIVE
 











Romano Prodi

(AGE) ROMA - Sono dati che dovrebbero far tremare non poco Silvio Berlusconi e tutta la Cdl. Anche se in politica nulla può essere dato davvero per scontato, queste primarie mettono un punto fermo verso l'appuntamento con le prossime elezioni politiche. Con il 92,4% dei seggi scrutinati (8.988) alle primarie dell'Unione, Romano Prodi si attesta al 74,6% e Bertinotti al 14,6% dei consensi. Al professore sono andati 3.007.072 voti, al segretario di Rifondazione Comunista 589.968. Al terzo posto si piazza Clemente Mastella con il 4,4% dei consensi, Di Pietro raggiunge il 3,3%, Pecoraro Scanio 2,1%, Scalfarotto 0,6%, Simona Panzino 0,4%. Oltre 4 milioni i votanti. I risultati definitivi saranno resi noti oggi in mattinata. "Adesso bisogna trarre le conseguenze e dare agli italiani le soddisfazioni che si meritano", è stato il primo commento di Romano Prodi nella sede dell'Unione a piazza Santi Apostoli in Roma. "Il margine - prosegue Prodi - mi dà la possibilità diassumere le responsabilita' con serenità". Secondo Prodi, quella arrivata oggi dagli elettori dell'Unione è "una richiesta di unità e di azione comune sia per le elezioni che per il governo che seguirà, qualora dovessimo vincere".
Il dibattito del dopo primarie, dunque, si è già aperto. Vero Ulivo, ha spiegato il Professore, vuole dire che la gente ha chiesto "ripetutamente unità" sia in vista delle elezioni sia in vista del governo del Paese: "O si fa la lista unitaria - spiega un ulivista della Margherita - o noi chiederemo che si faccia una lista del presidente". "Cos'e' il vero Ulivo? Non è un tram" ha risposto secco Parisi. I Dl della maggioranza cercano di calmare le acque mentre Rutelli non commenta e rinvia a più tardi ogni considerazione. Marini ha auspicato che prevalga "un criterio di saggezza"; da ambienti vicini a Franceschini si fa notare che l'importante e' decidere senza creare litigi e che una soluzione, senza scendere troppo in dettagli, si puo' trovare ancherispolverando l'idea di Ulivo.
I Ds restano fermi sull'idea della lista unitaria. "Lo abbiamo detto per primi - ricordano - ora l'importante è affrontare la discussione da domani evitando rigidita'". Mentre Boselli ha gia' ribadito che lo Sdi andra' avanti con la lista insieme ai radicali. "O Prodi incassa subito un risultato - pronostica un dirigente Verde - oppure tra poco si rimette in discussione tutto. La partita si giocherà tutta in pochi giorni, tra lui e Rutelli".
"I cittadini - ha detto il presidente Ds Massimo D'Alema - non hanno voluto perdere questa opportunità, questa occasione democratica. Come ha detto qualche volta Prodi, hanno usato la democrazia per difendere la democrazia". Peraltro, aggiunge, "tre milioni di persone diventano una straordinaria leva elettorale: molti di loro hanno lasciato l'indirizzo, il numero di telefono... certamente noi ci rivolgeremo a questa rete di cittadini, che è più forte della forza che mai nessun partito ha avuto in questo Paese.Soprattutto nelle grandi aree urbane, il numero degli elettori è dieci volte la forza organizzata dei partiti. A Roma hanno votato 240 mila persone: un dato travolgente, sul quale c'è poco da dire".
"Dai dati che ci giungono si dimostra chiaramente che c'è un confronto tra due persone. Con tutto il rispetto per gli altri, dal punto di vista politico, ci sono sostanzialmente due idee che si sono confrontate e che sono emerse nella tradizione dell'Unione", dichiare invece soddisfatto Fausto Bertinotti. "Mi pare di capire - prosegue - che Prodi ottiene un successo rilevante ma anche per noi il successo è altrettanto importante. Da come si delineano le cose il risultato gira intorno a due candidati, naturalmente in proporzioni assai diverse tra di loro, con un risultato pero' molto alto per Prodi ma anche nettamente al di sopra dell'area di influenza di Rifondazione Comunista. Questo mi sembra - sottolinea Bertinotti - un elemento di arricchimento ulteriore della già straordinariagiornata di partecipazione e il dato conferma che l'affluenza, oltre ad essere un elemento decisivo per il risultato, lo è anche dal punto di vista della configurazione delle aree di influenza dentro l'Unione". (AGE) PIC










   
 



 
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