Lo scandalo sulle assunzioni facili al Comune di Roma, la cosiddetta parentopoli, ha messo in luce un sistema complesso di relazioni familistiche, economiche e politiche, che ha costituito il terreno sul quale il sindaco di Roma ha percorso la sua personale marcia verso lo scranno del primo cittadino della capitale. Ma probabilmente si tratta di qualcosa di più, perchè al di là di favori e prebende per coloro che hanno lavorato per costruire il serbatoio di voti con un capillare lavoro in ogni singola circoscrizione della città, Alemanno si è dotato di strumenti “alla moda” che nell’epoca della politica personalizzata determinano le fortune di una carriera politica. Spuntano così le Fondazioni, moderni laboratori del pensiero politico ma in molti altri casi vere e proprie correnti all’interno dei singoli partiti. Lo schema è quello classico democristiano, un leader e i suoi fedeli. Nel caso della Nuova Italia del sindaco esiste uno schema paralleloa quello di parentopoli, ecco allora amici influenti, parenti vicini e lontani, sodali della vecchia militanza politica da collocare. Era il 2003 quando Alemanno, allora ministro dell’Agricoltura, carica che ricoprì fino al 2006, da vita alla Fondazione Nuova Italia, sul sito viene enunciato il principio ispiratore che è quello di “valorizzare e promuovere la cultura popolare, comunitaria, tradizionale e nazionale, i valori della civiltà italiana, mediterranea ed europea e le forme espressive di ogni genere di identità comunitaria, affermando i principi della solidarietà della partecipazione e della sussidiarietà che derivano dalla dottrina sociale della Chiesa. Questa cultura, questi valori e questi principi si devono tradurre non in un atteggiamento conservatore, ma in un progetto di cambiamento e in una agenda di riforme in grado di modernizzare le istituzioni politiche, sociali ed economiche della nostra Patria italiana ed europea”. A parte il riferimento alla dottrinasociale della chiesa il resto richiama da molto vicino alcuni dei cavalli di battaglia che furono del Fronte della Gioventù (Alemanno ne fu il leader) e che costituiscono il substrato culturale della destra radicale anche oggi. A ben vedere il manifesto della Fondazione ricalca le orme della lunga marcia che ha portato gli ex missini al potere. Non mancano gli echi di quella destra sociale che ha costituito rose e spine anche il quella che fu Alleanza nazionale. La Fondazione lavora sul territorio e infatti teorizza e pratica “un Centro di intervento sociale per il sostegno di associazioni, imprese ed organizzazioni che operano nel campo della partecipazione e della solidarietà”. La salita al Campidoglio sembra essere la realizzazione pratica di tutto ciò perchè dalla teoria si passa ai fatti. Una volta al comando di Roma Alemanno può realmente decidere di capitoli fondamentali per la vita di una città. La sanità, la scuola, l’assistenza, i quartieri, la sicurezza. Per far ciò ilsindaco si è circondato di elementi cardine nel mondo dell’economia e della politica. Uomini che devono essere a prova di fedeltà anche perchè muovono ingenti somme di denaro. Dentro Nuova Italia ecco allora che siede come segretario generale Francesco Panzironi (Unione per l’Incremento delle Razze Equine) e oggi Amministratore delegato dell’Ama, una delle municipalizzate sotto inchiesta per le assunzioni più che facili, compresa quella di uno dei figli dell’ex caposcorta di Alemanno Giorgio Martinelli. Panzironi, che inizia la sua carriera proprio quando il sindaco di Roma era Ministro dell’Agricoltura, era un manager di agenzie interinali con possibilità di decidere presumibilmente su assunzioni per via diretta. Nel Consiglio di Amministrazione di Nuova Italia siede anche Ranieri Mamalchi, anche lui fa carriera con Alemanno, all’inizio del 2000 diventò capo di Gabinetto del Ministero, ora è neanche a farlo apposta ricopre il ruolo di responsabile degli affari istituzionaliAcea, azienda dell’acqua e dell’elettricità controllata dal Comune di Roma e finita nel gran pentolone di parentopoli. Tanto per non sfigurare nei confronti degli altri personaggi coinvolti nel “sistema”, Mamalchi ha fatto assumere il figlio all’Ama di Panzironi. Al di sotto di questi personaggi c’è poi tutta una pletora di ex appartenenti all’estrema destra i cui nomi ricorrono negli elenchi degli iscritti del Fronte della Gioventù all’epoca del camerata Alemanno, quando rappresentava la corrente di stretta osservanza rautiana. Come nel caso del commissario dell’Unire, Riccardo Andriani, che assunse la carica all’indomani della nomina a ministro di Alemanno. Non manca un “contentino” anche per Mario Andrea Vattani figlio del presidente dell’Ice Umberto, arrestato insieme ai gemelli Andrini (Stefano Andrini doveva essere messo a capo dell’Ama ma fu poi costretto a dimettersi per lo scoppio dello scandalo Telecom Sparkle del quale fu protagonista l’altro nero Gennaro Moekble), che èdiventato magicamente responsabile delle relazioni internazionali e del cerimoniale del Campidoglio. Stipendio: 488.000 euro in 4 anni. Ma come ha detto Alemanno pochi giorni fa: «Quelli di estrema destra non sono più maledetti di quelli di estrema sinistra». La commistione di affari, amicizie e politica “nera” coinvolge Nuova Italia anche su un altro fronte. Panzironi infatti è amico di Riccardo Mancini. Anche lui è un ex ragazzo della destra extraparlamentare romana, gravitava nell’orbita di Avanguardia nazionale, ha subito un processo nel 1988 insieme a Stefano Delle Chiaie, fu condannato per violazione della legge sulle armi. Soprattutto però mancini è ricco, nel 2006 figura tra i finanziatori della campagna elettorale così come è tesoriere nel 2008. Possiede una società di bonifiche dall’utile facile. Alemanno ha visto in lui l’uomo giusto per affidargli Eur spa, praticamente l’organizzazione del circuito di Formula Uno della capitale. Un affare da miliardi di euro tanto è veroche la società è controllata dal Campidoglio e dal ministero dell’Economia. Il collegamento con Panzironi è palese tanto che il figlio viene assunto proprio all’Eur Spa. E poi ancora nel consiglio di amministrazione della Fondazione Nuova Italia siede Ugo Luini che è socio di affari proprio di Mancini. Nuova Italia accoglie proprio tutti compreso Loris Facchinetti. Fu il capo di Europa e Civiltà una di quelle formazioni che operavano sul finire degli anni ’60 in Italia e che si caratterizzava per una ideologia dai contorni non ben definiti e per rapporti con ambienti massonici, gelatinosi si direbbe oggi. Rimane poi una caratterizzazione paramilitare tanto che Facchinetti fu anche coinvolto nelle indagini sulla strage di Piazza Fontana. Per la Fondazione si occupa della sezione delle Politiche Internazionali ma è anche Delegato del Comune di Roma, per la sezione Scienza e Cultura, e vicepresidente di Medicina Solidale. A questo punto in quadro si chiude con due presenze femminilrigorosamente aderenti ai criteri di parentela. Infatti tra gli amministratori di Nuova Italia figura anche Isabella Rauti, moglie di Alemanno, e Elisabetta Rampelli sorella di Fabio deputato del Pdl, che è la responsabile Giustizia della Fondazione.-ami-Alessandro Fioroni L’anno 2008, addì 18 giugno: la giunta di centrodestra tiene la sua quinta riunione è insediata a Palazzo senatorio. Fra gli otto provvedimenti all’ordine del giorno, a riprova di quanto sia importante circondarsi di gente di fiducia, ben sette vertono sulla nomina di personale che dovrà coadiuvare Alemanno nello svolgimento delle sue funzioni amministrative. Il primo caso in esame riguarda, appunto, il cinquantenne Paolo Serapiglia: con la delibera n.120 il sindaco chiede di "procedere all’instaurazione del rapporto di lavoro a tempo determinato" nella "categoria D, posizione economica D1" con 23mila euro all’anno di stipendio. Scadenza del contratto: 31 dicembre 2010. Il tempo scorre veloce finchéSerapiglia, accortosi che il termine sta per spirare, subito dopo l’estate fa il colpo gobbo: partecipa all’ultima selezione per amministrativi promossa dall’Ama e vince. Un bel posto fisso presso l’ufficio legale. Assunto insieme ad altri 358 fortunati che, circa tre mesi fa, hanno passato i test dell’agenzia "Obiettivo Lavoro". Poteva non sapere, il sindaco Gianni Alemanno? Poteva non essersi reso conto di come le società comunali si fossero trasformate in un maxi-ufficio di collocamento per parenti e amici?
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