Il Pd veleggia al centro. Di Pietro chiama Vendola
 











Nel Pd è tempo di scelte, la direzione nazionale del 23 dicembre dovrebbe sancire definitivamente la linea del segretario Pierluigi Bersani che ha optato per l’alleanza con il cosiddetto Terzo Polo. per far ciò sfumeranno le primarie. Sulla stessa linea è la componente che fa riferimento a Walter Veltroni che si spinge a dichiarare che nessuna intesa deve essere raggiunta con Idv e Sel. Sfuma dunque il progetto del Nuovo Ulivo. Antonio Di Pietro invoca chiarezza dai democratici e annucia che in caso di atteggiamento attendista si candiderà insieme a Nichi Vendola a rappresentare il centrosinistra.
-Se vogliono fare un’alleanza con il Terzo Polo, lo facciano e gli auguro buon viaggio. L’importante e’ che dicano quello che vogliono fare-. C’è una curiosa consonanza tra le parole di Antonio Di Pietro e quelle di Beppe Fioroni che ieri, insieme a Walter Veltroni e Paolo Gentiloni, ha riunito la componente “Modem” che fa riferimento proprio all’exsegretario del Pd.
Fioroni non è uno da “ma anche”, il suo è un approccio diretto e rispetto alla linea tracciata da Pierluigi Bersani dice a chiare lettere che l’alleanza col Terzo Polo -deve essere qualcosa di piu’ e diverso di un fatto emergenziale- La conseguenza diretta è l’esclusione di qualsiasi alleanza con Idv e Sel.
«Scelte pesanti» le ha definite Fioroni alle quali ha risposto dagli schermi televisivi, la trasmissione di Gad Lerner su La7, Nichi Vendola. -È incredibile che Bersani possa pensare di costruire un’alleanza con Gianfranco Fini- pensa il governatore della Puglia, anche perchè -ha rincarato la dose - -è importante distinguere tra essere minoranza o essere minoritari, perché in quest’ultimo caso si tratta di rinunciare a combattere la battaglia per capovolgere i rapporti di forza. Non ho nessuna intenzione di tenere in trincea la mia verità. Dobbiamo insieme costruire un percorso per diventare maggioranza senza nasconderci che siamo di sinistra-.
L’opinionedi Vendola è condivisa, anche se con accenti diversi, dalla cosiddetta generazione dei trentenni, da Giuseppe Civati a Matteo Renzi la probabile rinuncia alle primarie per paura dell’influenza politico-psicologica del leader di Sel, è considerata una iattura al pari dello sposalizio con Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, pena la perdita di identità e progetto. Ma soprattutto pena la scomposizione del Pd, a destra come a sinistra.
Se sfumeranno le primarie Di Pietro e Vendola dovranno comunque cercare di trovare un’intesa, l’appello di Bersani lanciato anche ieri a tutte le forze di centro come di centrosinistra, sembra più un ritornello retorico più che una strategia vera e lo spazio per un’alleanza a sinistra è sempre più stretto. Si attende dunque che il 23 dicembre si riunisca la Direzione Nazionale del Pd dove alcune cose definitive dovranno essere dette, in caso di atteggiamento attendista Di Pietro ha fatto sapere che - io e Vendola partiamo da soli perrappresentare gli elettori del centrosinistra-.-ami-










   
 



 
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