Fervono i preparativi per l’ultima grande battaglia che dovrebbe consentire al cavaliere la scalata al Colle più alto, dove giace, inutilizzata, l’immunità e impunità anche per i reati comuni come la truffa, l’appropriazione indebita, la corruzione, il falso in bilancio, l’evasione fiscale, la costituzione di fondi neri e capitali all’estero, la concussione, conflitto di interessi, concorrenza sleale, tutti capitoli del codice penale di pertinenza diretta dell’attuale presidente del consiglio, con ampio coinvolgimento dei suoi familiari, succedanei, dipendenti, schiavi, vassalli, valvassori e valvassini, come parte attiva e molto attiva nel commetterli. Le patate bollenti del fallimento di una intera nazione la lascerà in eredità agli ambiziosi che cercheranno nei residui del terremoto Berlusconi, i rimasugli di quella che fu una nazione tra le più importanti del pianeta. Il problema più importante di questa ultima battaglia stanel far credere agli elettori che le operazioni in atto sono studiate per favorire le fasce più indifese della nazione. · Dovrà pensarci l’erede designato Alfano a vantare i benefici popolari per un ulteriore "lodo"; · ci penserà La Russa a descrivere quanto sia bello morire in una guerra che si chiama "missione di pace"; · ci penserà Bondi a chiarire che i resti archeologici sono un residuo inutile e dannoso del passato; · ci penseranno Alemanno e Gasparri, con attiva partecipazione di Maroni, a vantare i benefici delle manganellate, · mentre Bossi & C. spiegheranno che ci sono due Italie, una da sostenere e l’altra da sfruttare. Ala calduccio delle coperte protettive dell’immunità presidenziale, il cavaliere rappresenterà quello che resta di una nazione, diventato Stato, ma che nessuno ha mai voluto far diventare una Patria comune.
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