La Corte dei conti ha bisogno di “un disegno normativo organico e coerente e non affidato a interventi occasionali, determinati da particolari contingenze”. A chiederlo, in linea con quanto già sollecitato in tema di giustizia dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è il procuratore generale della magistratura Contabile Mario Ristuccia. Le norme occasionali, invece, “pur mirando a un’azione amministrativa tempestiva” – osserva Ristuccia – non danno il “giusto rilievo ai profili essenziali della correttezza dell’uso delle risorse pubbliche, in tal modo creando il rischio oggettivo di non trascurabili zone d’ombra nel sistema stesso di garanzia della finanza pubblica che fa capo” alla Corte dei Conti. Il pg, dunque, auspica “un disegno riformatore di largo respiro che “ridefinisca, nell’ottica della funzione di garanzia del denaro pubblico, i poteri e le modalità operative” di pm e di giudici contabili, e che riveda “i rapporti tra esercizio dellafunzione giurisdizionale e esercizio della funzione di controllo” della Corte. Nella sanità si evidenziano ”comportamenti illeciti nell’aggiudicazione ed esecuzione dei contratti di appalto’‘. Inoltre sono emersi ”gravi errori professionali connessi allo svolgimento dell’attività medica”. E’ quanto evidenzia Lazzaro. La magistratura contabile, spiega il presidente, si è dovuta occupare più volte di apparati che opereano nel settore e di danni legati alle prestazioni mediche. Nel primo caso, afferma Lazzaro, ”le lesioni patrimonniali più ricorrenti risalgono a comportamenti illeciti nell’aggiudicazione ed esecuzione di contratti di appalto per la gestione, l’esecuzione dei lavori e la fornitura di servizi relativi a reparti di aziende ospedaliere o a palesi incongruità del prezzo di acquisto di beni e servizi”. Nel secondo caso, prosegue il presidente, ”emergono gravi errori professionali commessi nello svolgimento dell’arte medica e nelle prestazioni sanitarie erogate presso inosocomi pubblici, oppure in trasgressioni di varia natura, anche fiscale e le incompatibilità di medici che prestano servizio pubblico a tempo pieno”. La Corte dei Conti si scaglia contro la malasanità, che include spese inutili, test antitumorali inutili e interventi chirurgici non necessari. Tante le “fattispecie di danno per l’Erario comuni ad enti ed amministrazioni, quali spese inutili, irregolari acquisti di beni e servizi, illegittimi inquadramenti di personale e conferimenti di incarichi e consulenze, si segnalano fenomeni particolari di malagestione quali inefficienti ma costosi programmi di screening antitumorale, di assistenza odontoiatrica rivelatasi inesistente, e’ il caso delle cosiddette ‘dentiere gratuite’, di eccessive prescrizioni di farmaci ovvero di falsita’ delle stesse o di loro sostanziale inutilita’ di sconcertanti interventi chirurgici non necessari“, dice Ristuccia.
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