La Corte Costituzionale boccia le stabilizzazioni nella sanità pugliese. Infatti, la Consulta ha dichiarato illegittimo l’articolo 3 (comma 40) del Bilancio 2008 dichiarandola in contrasto con l’art.97 terzo comma della Costituzione. La legge, varata in consiglio regionale a fine 2007, prevedeva che dal primo gennaio 2008 le Asl e gli Irccs pubblici, per i profili professionali oggetto di stabilizzazione, non potessero procedere ad indire o proseguire procedure concorsuali o utilizzare le graduatorie di concorsi già espletati per coprire posti vacanti destinati ad essere stabilizzati. Quei posti, in pratica, dovevano essere coperti stabilizzando il personale precario a tempo determinato. Contro tale disposizione aveva presentato ricorso la sezione di Lecce del Tar Puglia, che era stata chiamata a decidere sul ricorso avanzato da due dirigenti medici vincitori di concorso che non erano stati stabilizzati. Gli stessi medici, oltre alla Asl e allaRegione Puglia, si erano costituiti in giudizio, per ragioni diverse, dinanzi alla Corte Costituzionale e i giudici, ieri, hanno accolto il ricorso del Tar, perché l’articolo 3 della legge regionale -prevede una procedura selettiva interamente riservata, in assenza di alcuna peculiare ragione di interesse pubblico-. Si riserva di leggere la sentenza l’assessore alla Salute Tommaso Fiore: la decisione a primo acchito sembrerebbe in contraddizone con un’altra sentenza della Consulta che aveva invece riconosciuto la validità dei processi di stabilizzazione nell’Asl di Brindisi, pur in presenza di graduatorie. -Probabile che la fattispecie fosse diversa, dunque - spiega Fiore - mi riservo di approfondirla e di verifcare l’impatto di questa nuova sentenza-. Dall’opposizione, intanto, arrivano gli strali. -Stavolta non ci sono neanche presunti nemici da poter evocare- attacca il capogruppo Pdl Rocco Palese, sottolineando che a sollevare dubbi di illeggitimità non è stato ilgoverno ma il Tar di Lecce. -Non immaginiamo che Vendola griderà al complotto politico anche stavolta! Si tratta dell’ennesima norma sbagliata che peraltro noi in aula non votammo denunciando il blitz che il Governo regionale stava compiendo inserendola in un maxiemendamento. Spiace che, ancora una volta, a pagare le conseguenze della sciatteria legislativa della Giunta Vendola siano i lavoratori-. -L’ennesima bocciatura da parte della Consulta consolida la certificazione del fallimento della politica vendoliana - dice il senatore Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri - che, evidentemente, non è proprio in grado di garantire ai cittadini strade certe e percorribili per veder riconosciuti i propri diritti-. -Con assiduità encomiabile Vendola prosegue la sua collezione di bocciature da parte della Corte Costituzionale - aggiunge il segretario regionale della Puglia Prima di Tutto Tato Greco - e stavolta il governatore non potrà prendersela con il ministro Fitto o con Berlusconi: ancorauna volta la Consulta rimanda indietro una legge di Vendola e boccia la sua scarsa capacità di amministrare e ancor più il suo tentativo reiterato di far legiferare il Consiglio regionale come se non esistesse un contesto normativo nazionale e costituzionale attenersi-. de La gazetta del Mezzogiorno- Bepi MAartellotta
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