Broncopneumopatia cronica ostruttiva, eczema, bronchite asmatica, dermatite atopica e altri disturbi delle vie respiratorie. Sono le malattie che, secondo la Società Italiana di Pediatria, l’aumento dello smog oltre i livelli di guardia provoca ai bambini, "danni non certo trascurabili, a breve, a medio e a lungo termine". Secondo gli esperti, il problema delle ripercussioni dell’inquinamento da PM10 sull’organismo dei bambini è spesso sottovalutato. I bambini che soffrono di asma e allergie vedranno esacerbarsi i sintomi, aumentare il rischio di irritazioni ed infiammazione, con un conseguente aumento dei ricoveri. Non va meglio per i danni a lungo termine. Nello spiegare cosa accade ai polmoni dei bambini a causa di PM10 e PM2, il presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Ugazio spiega che "i loro polmoni sono in via di formazione e se il loro sviluppo viene alterato è più probabile andare incontro da adulti a unabroncopneumopatia cronica ostruttiva". Ugazio rivolge un accorato appello alle istituzioni affinché si attuino al più presto tutte le misure possibili per tutelare l’incolumità dei più piccoli, più fragili e dunque maggiormente esposti agli effetti deleteri degli agenti inquinanti. Ma l’invito a denunciare e combattere per un’aria pù pulita, ovvero il diritto a respirare in maniera salubre, è rivolto anche alle famiglie, ai cittadini, che devono attivarsi e pretendere un’atmosfera migliore per far crescere i figli. Stando ad uno studio effettuato tempo fa dall’istituto di Epidemiologia di Monaco e pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, i bambini che vivono vicino alle arterie stradali hanno il 50% di probabilità in più di ammalarsi di eczema, bronchite asmatica, dermatite atopica e di altri disturbi delle vie respiratorie. Ugazio avverte però che il problema è molto più diffuso di quanto non si pensi: "A Roma, ad esempio, si registranosuperamenti persino nella centralina di Villa Ada, un’area completamente verde".
|