Saviano: ddl illiberale, non c’è libera scelta
 











Saviano Roberto

"La battaglia di Englaro è una battaglia di democrazia, di libertà. Nessuno può scegliere al posto tuo quale vita è degna di essere vissuta, ognuno può e deve poterlo decidere per se stesso. Per questo serve un testamento biologico, non la legge ora in discussione che è solo sopraffazione". Roberto Saviano avrebbe voluto essere questa sera al teatro Umberto di Roma dove alle 21, aperto a tutti, si tiene un happening teatrale dal titolo "Le ragioni del cuore, testamento biologico, sentimenti e diritti a confronto" con Beppino Englaro, il senatore Ignazio Marino, Simona Marchini, attori, cantanti, avvocati a raccontare le mille facce della realtà tra musica e prosa, medicina e politica con la regia di Accordino.
Non potendo essere fisicamente sul palco, Roberto Saviano lascia ad un video il suo pensiero. "La scelta di Englaro è una battaglia di democrazia perché Beppino avrebbe potuto ottenere per Eluana la stessa cosa in maniera clandestina,perché accade, perché succede negli ospedali quando la situazione è disperata. Invece lui si è rivolto alle istituzioni, convinto del suo diritto di giustizia. E non venite a parlare di scelta di morte: il voler riconosciuto il diritto a scegliere sul proprio fine vita, serve a garantire che all’interno di una legge ognuno trovi la sua strada. Che chi vuole restare attaccato alle macchine anche se in coma profondo possa farlo, e chi la pensa in maniera diversa abbia il diritto di vedere riconosciuta la sua volontà. Questa è una scelta di liberta, libertà di pensiero".
Questa sera, sul palco, Englaro resterà in silenzio, a esprimere "il sentimento di un uomo offeso da un governo che ha scelto la data della morte di Eluana, sua figlia, per spingere una legge che è contro la libertà di scelta, che considera non vincolanti le dichiarazioni del malato, che impedisce di rinunciare all’idratazione". Così dice Ignazio Marino, medico senatore del Pd relatore della prima proposta di legge,che aggiunge dati a raccontare lo scollamento della politica della vita del Paese. "L’ordine dei medici ha scritto che bisogna rispettare la volontà del paziente, l’80 % dei chirurghi ha sottolineato che se passerà questa legge disubbidiranno, il 70% dei cittadini vuole una legge dove siano i malati, le persone care e i medici a decidere. Non i politici che hanno vinto le elezioni".
Nello spettacolo storie diverse, posizioni anche opposte sul tema, come quelle di chi ha parenti nella Casa dei risvegli dove vengono accolte persone in stato comatoso. "Perché la battaglia di Englaro è una lotta di libertà per tutti, anche per loro. E accende una luce sulla loro realtà, sulla volontà di chi vuol continuare e invece viene abbandonato negli ospedali", commenta Saviano a chi accusa Englaro di fare "una battaglia di morte". Lo spettacolo autoprodotto con finanziamenti privati e con un cast che cambia ogni sera è già stato richiesto in diverse città italiane.









   
 



 
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