Dopo gli arresti nell’ambito dello scandalo-sanità pugliese, il Gip del Tribunale di Bari ha archiviato l’indagine a carico di Nichi Vendola, presidente della Regione. Contemporaneamente, il senatore (Pd) Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Salute, sul quale pende la richiesta d’arresto che dovrà essere valutata dalla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, si è autosospeso dal partito e dal gruppo dei democratici al Senato, passando al Gruppo Misto di Palazzo Madama. Così, se la posizione di Vendola risulta ora meno oscura vista la decisione di archiviare l’accusa pendente sul presidente per concussione, nei confronti dei direttori generali delle Asl pugliesi per far pressione sulle nomine dei direttori amministrativi e sanitari, la posizione dell’ex assessore si fa sempre più difficile. La richiesta d’arresto per Tedesco rientra, infatti, nell’inchiesta madre sulla sanità pugliese dalla quale sono poi scaturite le"sotto inchieste" relative agli appalti truccati nelle forniture di prodotti sanitari, sulle nomine dei dirigenti Asl, sulle nomine dei primari. Partiamo dall’archiviazione di Vendola. Il gip Sergio Di Paolo ha condiviso quanto depositato nella richiesta di archiviazione, firmata dai tre pm titolari dell’inchiesta, depositata nei suoi uffici a fine marzo del 2010: "In nessuna delle vicende scandagliate ed esaminate risulta positivamente l’esistenza di elementi di fatto riconducibili alle nozioni di minaccia o costrizione penalmente rilevante" si legge nel provvedimento. "In nessun caso vi sono state pressioni e influenze, tutt’al più - scrive il giudice Di Paolo - almeno in un caso le nomine dei direttori amministrativi e sanitari appaiono frutto di contrasti tra esponenti politici che si fronteggiano, non senza asprezza e commenti ironici, sulla capacità di raggiungere determinati risultati". Ma se la posizione di Tedesco è stata archiviata per le indagini inerenti le pressionisulle nomine, resta ancora pendente la richiesta d’arresto a suo carico per le indagini sull’intera gestione del sistema sanitario pugliese che ruotano proprio attorno alla sua figura e a quella, "antagonista" a Tedesco, dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini, divenuto famoso come "organizzatore" per le feste frequentate da escort nelle residenze del premier Berlusconi. Gianpaolo, con il fratello Claudio, è infatti oggetto della primissima indagine nell’ambito della sanità pugliese per presunti episodi di corruzione in cambio di forniture di protesi da parte dell’azienda di famiglia. In una seconda indagine, "Gianpi" è invece coinvolto per favoreggiamento della prostituzione: avrebbe fornito donne ad esponenti politici, tanto del centrodestra che del centrosinistra, per ottenere benefici economici. Quindi, l’inchiesta sull’accreditamento delle Rsa (Residenze sanitarie assistite) regionali e quella che ha coinvolto (e portato all’arresto lo scorso 2 aprile) il direttore di neurochirurgiadel Policlinico di Bari, Ciappetta, per aver favorito le società Tarantini in cambio di "viaggi premio" e soldi. E il Pd pugliese, in tutto questo? Di certo l’immagine dei democratici non sta uscendo bene da questa vicenda: non sono certo un bel momento di politica le trascrizioni delle telefonate tra l’allora assessore Tedesco e il sindaco di Bari, Michele Emiliano, nelle quali viene non solo confermata «l’importanza duplice», politica ed economica, dell’assessorato alla Sanità, ma viene esplicitata la "proprietà" che il Partito Democratico può vantare sulla poltrona. Tedesco, infatti, -si lamentava aspramente - si legge nel testo del provvedimento restrittivo notificato agli indagati dal Gip - della decisione che il Governatore regionale, Vendola, voleva prendere nella primavera del 2008, sostituendolo alla guida di tale assessorato, che lui stesso definisce "sottosistema"-, con una persona più vicina allo stesso governatore, Lea Cosentino, che così avrebbe direttamente -tenutoin mano (il "sottosistema", ndr) togliendolo al partito di cui il Tedesco era rappresentante-. Per il giudice, però, la decisione di Vendola di "impadronirsi" del "sottosistema" nacque da un’interrogazione urgente presentata in Consiglio regionale con la quale venne sollevato il palese conflitto di interessi di cui era portatore l’assessore Tedesco, "i cui più stretti famigliari - annota il Gip - hanno più società che operano nel settore sanitario". Quindi seguirono altre conversazioni tra il sindaco Emiliano e ’assessore Tedesco: in una (3 agosto 2008) il sindaco chiese aggiornamenti sulle scelte del nuovo direttore sanitario della Asl barese, che in quei giorni passò da Leonardelli a Calasso, cugino del sindaco. In un’altra (4 agosto 2008) "si registravano altre conversazioni - scrive il Gip - che testimoniano come le scelte dei manager nella sanità pugliese non fossero mai state orientate sulle regole del buon andamento della pubblica amministrazione, bensì quasi esclusivamente inuna prospettiva clientelare di ritorno del consenso elettorale".la redazione ---------------------------------------------------------------------------------- "Illegalità, falsità, strafottenza, delinquenza..." Intervenga la Magistratura
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