Il modello italiano di assistenza psichiatrica, disegnato dalla riforma “Basaglia”, ha ispirato il Progetto di Cooperazione Internazionale WHCB, che vede protagoniste le regioni Puglia e Sardegna. Grazie a questo intenso lavoro, iniziato nel 2007 sono già stati raggiunti risultati importanti nell’assistenza territoriale, come l’apertura a Valona della prima “casa famiglia”, nell’ambito del programma ART GOLD delle Nazioni Unite (2007-2008), che la Regione Puglia ha finanziato. Il modello italiano di assistenza psichiatrica, disegnato dalla riforma “Basaglia”, ha ispirato il Progetto di Cooperazione Internazionale WHCB, che vede protagoniste le regioni Puglia e Sardegna. Grazie a questo intenso lavoro, iniziato nel 2007 sono già stati raggiunti risultati importanti nell’assistenza territoriale, come l’apertura a Valona della prima “casa famiglia”, nell’ambito del programma ART GOLD delle Nazioni Unite (2007-2008), che la Regione Puglia ha finanziato.La casa, abitata da 10 donne ex ricoverate dell’Ospedale Psichiatrico, ha rappresentato la prima importante esperienza di lavoro d’integrazione sociale e di rete nel territorio, cui ha fatto seguito l’apertura di due nuove case famiglia, e che ha permesso di ridurre (grazie anche all’attività del “Centro Comunitario di Salute Mentale”) di 90 unità i posti letto del grande ospedale psichiatrico cittadino (da 260 p.l. a 170 p.l.). Il cuore del progetto di cooperazione, che si avvale di un qualificato supporto tecnico-scientifico, è il processo di deistituzionalizzazione manicomiale come punto di riferimento per la riforma del sistema psichiatrico in Albania, con l’obiettivo di sviluppare un programma di cure basato sulla salute mentale di comunità. Il processo che ha visto collaborare gli psichiatri della Regione Puglia e della Sardegna, rientra nelle azioni del Progetto più ampio denominato “Welfare and Health Cooperation in the Balkans” (WHCB) che fa parte del Programma Quadro diAppoggio alla Cooperazione Regionale Decentrata nell’area dei Balcani (APQ-Balcani). Il progetto WHCB sta rinforzando, con il supporto di un network di regioni italiane (Puglia, Emilia Romagna, Sicilia, Abruzzo, Liguria, Sardegna), il sistema di pianificazione e management dei servizi socio sanitari in Albania e in Serbia. Attualmente l’A.Re.S. Puglia, insieme alla Regione Sardegna, sta continuando a rinforzare il processo attraverso: a) il sostegno dato all’attivazione delle due nuove case famiglia che ospitano in totale 24 ex ricoverati dell’Ospedale Psichiatrico; b) l’avvio di un progetto d’impresa sociale che prevede la creazione di una serra ad impianto foto-voltaico e c) la realizzazione di un percorso formativo, con assegnazione di borse lavoro, rivolto a circa 40 pazienti, ricoverati nell’ospedale psichiatrico, ospiti delle tre case famiglia ed utenti del” Centro Comunitario di Salute Mentale”. Da lunedì 21 marzo, una delegazione composta dalla Responsabile per la SaluteMentale del Ministero della Sanità dell’Albania, dalla direttrice dell’Ospedale Psichiatrico di Valona e da operatori dei Servizi di Salute Mentale di Valona saranno in visita in Puglia per osservare direttamente l’attività dei nostri Servizi di Salute Mentale. La visita che terminerà mercoledì 23 marzo, sarà un’occasione per far conoscere l’organizzazione Dipartimentale dei Servizi di Salute Mentale in Puglia, dove sono state sviluppate esperienze innovative nell’ambito della Salute Mentale di Comunità per ciò che riguarda, in particolare, il lavoro di rete e lo sviluppo dell’associazionismo di utenti e familiari. In occasione della visita, il giorno 21 alle ore 12.00, presso la sala riunioni dell’Assessorato alle Politiche della Salute, avrà luogo una conferenza stampa di presentazione del progetto e della delegazione albanese, presieduta dall’Assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, prof. Tommaso Fiore, e dal Direttore dell’AReS Puglia, dott. Franco Bux, con lapartecipazione della direttrice dell’Ospedale Psichiatrico di Valona, Dott.ssa Antonela Agai, della responsabile per la Salute Mentale del Ministero della Sanità dell’Albania, dott.ssa Eljesa Harapej, e della esponsabile scientifico del progetto per la parte affidata all’Agenzia Sanitaria della Puglia, dott.ssa Mariella Genchi.
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