Bersani, Ferrero, Vendola e Di Pietro contro il nucleare di governo
 











Bersani-Vendola-Ferrero

Anche in un governo incapace di riflettere su quanto successo in Giappone e sulle conseguenze della scelta nucleare qualcosa sembra muoversi. Per la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo «dal governo» non sarebbero mai arrivate «decisioni che possano mettere a rischio salute e sicurezza dei cittadini. A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che la possa mettere a rischio». La rappresentante di un ministero finora silente sulle principali questioni ambientali che affliggono l’Italia ha comunque sottolineato che «il governo non è né cieco né sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokio, ed è evidente che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all’esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo». Un aggiustamento, sia pure timido, di una politica governativa cheper la verità di tentennamenti non ne ha avuti affatto. Ancora ieri il ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani ha ritenuto «inimmaginabile tornare indietro su un percorso già attivato». Spalleggiato in questo caso anche da un esponente dell’opposizione come Casini per il quale «sarebbe demagogico tornare indietro». Quello della Prestigiacomo tanto per essere chiari è il primo dubbio di un governo incredibilmente ingessato nella sua posizione a differenza di quanto sta succedendo nel resto dell’Europa. Netta invece la posizione di Pierluigi Bersani, che pure di nostalgici nuclearisti in casa propria ne ha. «Mi pare un atteggiamento insensato - ha detto il segretario del Pd - noi abbiamo delle buone ragioni per dire no al piano del governo sul nucleare che è totalmente sbagliato e al governo, di fronte al dramma giapponese, diciamo: "Fermatevi e riflettere" ed invece non c’é neanche un accesso sulla necessità di riflessione». L’ex ministro ha altresì ribadito il sostegno del suopartito al referendum per abrogare la legge sul ritorno al nucleare.
«Non è la probabilità degli incidenti che suscita allarme - spiega Bersani - ma quanto siano tremende le potenziali conseguenze». Nette le posizioni di Paolo Ferrero, segretario del Prc, e di Nichi Vendola, governatore della regione Puglia e leader di Sel. Per il primo «la posizione del governo italiano di fronte alla tragedia nucleare giapponese è criminale: del tutto indifferente alla vita delle persone e supina agli interessi privati della lobby nucleare». «Una cosa folle - aggiunge - tanto più se si tiene conto del territorio italiano, in larghissima parte montuoso e sismico. Sappia però il governo che la sua è una posizione senza speranza: la sua follia nuclearista verrà spazzata via dal referendum di giugno in cui il popolo italiano difenderà il suo legittimo interesse alla vita». Per Vendola «dobbiamo imparare dalla tragedia giapponese. Qui non si tratta, come dice il ministro Prestigiacomo, di fare macabrespeculazioni, ma solo di apprendere dalla Storia che ci ha dimostrato che in meno di mezzo secolo ci sono stati tre giganteschi incidenti». Stessa posizione dell’Italia dei Valori: «Nei dibattiti televisivi si arriva a giustificare il ricorso al nucleare e non si dà alcuno spazio alle energie alternative», ha detto il senatore Stefano Pedica, che, per l’occasione, ha indossato davanti alla Camera una tuta bianca
"anticontaminazione" e una mascherina sul volto. Anche Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni non ha dubbi: «Continuiamo ad essere contrari al nucleare tanto più oggi, di fronte a quanto sta avvenendo, e confermiamo il nostro no al ritorno al nucleare di terza generazione, che non è sicuro e non costituisce una risposta ai problemi energetici del Paese». Finora quattro regioni hanno espresso parere favorevole al nucleare (Lombardia, Campania, Piemonte, Veneto) condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti, mentreper il no sono Emilia Romagna, Marche, Basilicata, Toscana, Liguria, Molise, Puglia, Umbria, Calabria, Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta. V.B.









   
 



 
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