-La vostra lotta è la nostra-. Risuonano come un richiamo, un appello, un invito a non mollare le parole commosse di Allah Shukrallah (attivista egiziano) rivolte al popolo dell’acqua, dei diritti, dei beni comuni, contro l’atomo e per la pace che, ieri, ha invaso Roma. -Siamo contro le stesse politiche che mettono il profitto dinanzi all’uomo e ai suoi diritti. Ma le nostre rivoluzioni, dall’altra parte del Mediterraneo, vi dicono che fino a che non sconfiggeremo le potenti lobby dell’affare non ci sarà mai una speranza per il futuro-. Con un avvertimento: -Le nostre rivoluzioni non hanno bisogno delle vostre bombe». La piazza plaude, urla, sventolano le centinaia di bandiere blu del comitato "2 sì per l’acqua", ma anche contro il nucleare, infine per la pace. E l’Europa, davvero, ci osserva. Lo fanno capire chiaramente gli altri attivisti che si alternano al microfono. Lo dice ancora Isabelle Marilleu, del forum mondiale dell’acqua, che lancia l’invito a partecipareal prossimo appuntamento internazionale che si terrà a Marsiglia nel marzo 2012. Lo ricorda Laura che è giunta da Berlino per spiegare che, proprio nella città tedesca, -grazie ad un movimento partito dal basso, costruito tra la gente, si è riusciti a conquistare la vittoria in un referendum contro la privatizzazione che ha raccolto oltre il 98,2% dei consensi. Il segnale che lanciate dall’Italia - spiega Laura - sarà determinante non solo per voi ma per tutti quei paesi che stanno conducendo la stessa lotta come in Kenya, in Brasile, nella stessa Europa-. -Per questo - aggiunge - sarà fondamentale partecipare e vincere-. Del resto, aggiungono i promotori, -solo la partecipazione è libertà, solo la condivisione è speranza per un futuro diverso-. E questo lo dicono un po’ tutti i vari rappresentanti delle oltre 60 associazioni che hanno aderito all’iniziativa, presenti nel backstage affollato dietro il palco. -Vogliamo acqua e sole, mica la luna- nota con un cenno di ironia CiroPesacane. -E sono convinto - aggiunge - che questa volta i referendum si vinceranno. Solo così potremmo cambiare la politica-. Agli interventi si avvicenda la musica di artisti e poeti come Luca Bassanese che, in giacca color tricolore, pensando anche a Fukushima e alla Libia, intona un inno all’acqua e alla vita, e le battute di Vergassola che si definisce un "leader della brigata idraulica pacifista". Di fronte, mossi dal vento, sfilano tutti i confaloni dei comuni e degli enti territoriali che da anni portano avanti questa stessa battaglia. Lo ricorda Bengasi Battisti, sindaco di Viterbo. Lo sottolinea infine lo stesso Fabrizio Bertini a conclusione di serata. Lui è il rappresentante della rete nazionale "Rifiuti Zero" parlerà a nome di quel popolo che dice "no agli inceneritori" per uno sviluppo sostenibile. -Siamo un oceano incontenibile che è composto dall’insieme di quelle resistenze territoriali, di quei conflitti progettuali che sono la vera linfa di questo Paese-. Ela conferma proviene dal toccante intervento di padre Alex Zanotelli che questa volta parla a nome di tutti i missionari. -Eravamo 30mila - sottolinea - ed ora siamo diventati 300mila. Ora - spiega - dovranno fare i conti con noi che non siamo un partito ma che, per la prima volta in Italia, siamo riusciti a costituire un nuovo soggetto politico che dice no alla logica del mercato, che dice no a chi vuole ridurre tutto a merce, anche la "madre della vita"-. Le firme raccolte dal comitato sono oltre un milione e 400mila, aggiunge, grazie anche ad un’opera accurata, un lavoro certosino di centinaia di volontari. Il Governo - dichiara ancora Simona Savini del comitato promotore - sta facendo di tutto affinché il quorum non si vinca-. In fondo, anche la decisione di non accorpare la data dei referendum con le amministrative va in questa direzione, anche se è già pronto un ricorso al Tar che dovrebbe dare una risposta entro il prossimo 7 aprile. «Ma tutto questo - conclude Zanotelli - nonpotrà fermare chi crede in valori e diritti che non potranno mai andare a braccetto con il profitto». Forse il 12 ed il 13 giugno il quorum si raggiungerà. La speranza viene anche da questa piazza. Nucleare, ecco il popolo del "Sì": Il partito dell’atomo, Chicco Testa in primis, le sta provando tutte ma il comitato referendario "Vota si" contro il nucleare si dice «pronto a vincere di nuovo». Da Sessa Aurunca (Caserta) a Caorso (Piacenza), passando per Montalto di Castro (Viterbo) e Borgo Sabotino (Latina) il fronte antinuclearista italiano è pronto alla battaglia. «Abbiamo imparato sulla nostra pelle che l’incubo nucleare non finirà mai» ci racconta Giulia, attivista di Legambiente, insegnante in pensione che da sempre vive nella zona del Garigliano. Era il 1959 quando la centrale di Sessa Aurunca venne costruita. Oggi, il governatore Caldoro (Pdl) si è detto pronto a rimetterla in funzione. -Eppure due ricerche dell’Enea sono lì a dimostrare che sono ben 1700 i km di mare, traIschia e il Circeo, contaminati con cobalto 60 e plutonio-. Tutto questo perché negli anni sessanta e settanta le barre d’uranio della centrale furono sostituite con mox, ossidi appunto di uranio e plutonio. -Il risultato è che nel Garigliano le malformazioni di chi vive in prossimità di Sessa Aurunca sono del 33% più alte della media nazionale-. Non solo. -Molte volte l’invaso che conteneva i fluidi radioattivi è stato sommerso dalle esondazioni del Garigliano. Senza parlare che la centrale sorge in zona sismica-. Per questo i campani non possono che dirsi "no nuke" e, come loro, chi è giunto a Roma dalle zone del viterbese o del pontino che per anni hanno dovuto convivere con le centrali di Montalto di Casto e Borgo Sabotino o dalla lontana Caorso (Piacenza). A ventiquattro anni dal referendum dell’87, ecco di nuovo in piazza il movimento italiano contro il nucleare. Con loro, i Medici per l’ambiente (Isde) che definiscono il nucleare, come ci spiega il dott.Mauro Mocci, «unkiller lento ma spietato, che non lascia scampo come dimostrato dallo studio tedesco Kikk del 2007 condotto su 16 centrali tedesche che ha messo in evidenza un aumento significativo dell’incidenza di neoplasie maligne, in particolare dei casi di leucemia, nei bambini di età inferiore ai 5 anni che vivono in un raggio di cinque chilometri da una centrale nucleare». È per questo che la gente di Viterbo, Latina e Piacenza nelle prossime settimane darà vita a iniziative locali per riportare alta, sulla scia del disastro giapponese, l’attenzione sul tema. -Il 16 e il 17 aprile daremo vita a una "due giorni" antinuclearista a Borgo Sabotino- ci racconta Pieranna di Legambiente Viterbo -mentre il 22 maggio a Montalto di Castro ci sarà una grande manifestazione per far si che la gente del luogo, che ha già dato vita a un comitato comprendente tutte le associazioni ambientaliste della zona, torni alle urne per riaffermare, con un netto si al quesito referendario, la propria contrarietàall’energia nucleare-. Anche in provincia di Piacenza ci si sta preparando per una marcia di protesta che si terrà il 23 aprile alle 15 per dire «No al nucleare, né a Caorso né altrove». Perché le alternative ci sono e ieri si sono manifestate per le strade di Roma sotto forma di energie verdi e rinnovabili. «Al nucleare inquinante, costoso e pericoloso stiamo opponendo, da tempo, l’energia solare ed eolica pulita, economica e sicura» ci spiega Massimo di Sos Rinnovabili. Un settore, quello dell’energia "verde", «che oggi conta 120 mila addetti e sul quale in Italia saranno investiti, nei prossimi dieci anni, ben 42 miliardi di euro a fronte dei 36 che i nuclearisti, Chicco Testa "in testa", hanno previsto per il nucleare». Non solo. «Le rinnovabili, soprattutto il solare, sono ormai diffuse in oltre 7mila comuni italiani e su circa 160mila impianti fotovoltaici, ben 120mila sono di tipo domestico, simbolo dell’alta "democraticità" di questa fonte di energia».
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