Milano senza Moratti
 







Rosario Amico Roxas




Moratti-Berlusconi

La candidatura della Moratti a Milano, per reiterare il fallimento di questi ultimi anni, rappresenta il tentativo di un impossibile resurrezione del capitalismo familiare, quello che si nutre di economia della finanza, rinnegando l’economia del lavoro. Questa la base iniziale dell’annunciato fallimento, consolidato da due eventi che ne sanciscono definitivamente il destino.
Innanzitutto  il fuoco di fila che Berlusconi ha lanciato nella speranza di radicalizzare la tornata elettorale intorno al suo nome, come se si trattasse di un referendum nazionale. Scegli Milano per la proposta  referendaria, convinto che ancora la sua immagine dovrebbe attirare la maggioranza dei consensi, mentre è proprio la sua immagine, putrefatta intorno agli eventi personali e gettata via in una raccolta indifferenziata dei rifiuti, allontana gli elettori dubbiosi che toccano con mano il primato dell’interesse personale a daqnno e discapito dell’interessepubblico.
Le due figure, di Berlusconi e della Moratti,  si intrecciano nella caduta, tentando ancora di sorreggersi a vicenda, mentre il fallimento del capitalismo d’assalto, li lascia senza alcun approdo sicuro se non in quella minoranza che della gestione Moratti/Berlusconi ha potuto lucrare indisturbata  e con la protezione del governo centrale. L’immagine offuscata di Berlusconi che urla alla luna contro la scuola, la magistratura, gli ex alleati e contro chiunque  gli nega credito e fiducia, ha finito con l’esacerbare gli animi e svelare, già fin nei sondaggi, come lo spirito di tolleranza abbia superato il limite della sopportazione.
La seconda ragione, ma non meno importante, sta in una frase pronunciata dal Cardinale Tettamanzi, che in molti consideriamo il pontefice mancato che avrebbe risollevato le sorti della Chiesa  che l’attuale pontefice sta conducendo allo sfacelo. Tettamanzi è uomo di Fede che apre alle coscienze  e con le coscienzedialoga, nel nome della giustizia, della pace e dell’amore.
Ratzinger è il sovrano assoluto dello Stato città del Vaticano, che vuole imporre un ritmo confessionale  anche al potere politico, per sua natura laico e non confessionale, in nome di una religione codificata su misura per imporsi oltre la fede, e, anche, senza la fede, schierandosi ufficialmente con un partito politico la cui base culturale è l’anarchia etica; confondendo il cristianesimo  con il liberismo, affermando  l’impossibilità del dialogo interreligioso, contraddicendo e rinnegando l’ecumenismo promosso dal Concilio Vaticano secondo.
Anche l’appoggio di questo pontefice risulterà controproducente per   il duo Moratti/Berlusconi, pesando su di loro la più chiara delle affermazioni pronunciata nel corso dell’ omelia delle Palme dal cardinale Tettamanzi, dove, dopo aver sferzato la città di Milano con l’affermazione:
“Milano è malata come lo era Milano ai tempi disan Carlo e della peste. L’immoralità è dilagante  a tutti i livelli della società”.
pur senza darsi risposta né citare nomi, si chiese:
Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni?









   
 



 
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