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Policlinico, scandalo intramoenia visite con truffa per 50 medici |
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Quattro professionisti indagati per peculato e truffa al servizio sanitario. Cinquanta medici nel mirino dei carabinieri del Nas e della Guardia di finanza. Tutti con lo stesso vizio: intascavano dalla Regione i fondi per l’esclusiva ospedaliere e contemporaneamente svolgevano visite nei loro studi privati. In nero e senza versare la quota dovuta all’ospedale nel quale lavoravano. Per i questo i carabinieri hanno sequestrato nei giorni scorsi a Giulio Maggio, dirigente ospedaliero in servizio nel reparto di Chirurgia plastica del Policlinico di Bari, una villa a Bitonto del valore di 300mila euro. Secondo quanto accertato dagli investigatori, deve al Policlinico almeno 23mila euro mentre è in fase di accertamento la somma non versata al fisco. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il medico - che aveva l’autorizzazione per lavorare in intramoenia allargata - lavorava tranquillamente nel suo studio di Molfetta senza versare nulla alPoliclinico come avrebbe dovuto. I Nas - guidati dal comandante Antonio Citarella - hanno accertato che nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009 il medico ha visitato nel suo studio i pazienti che non prenotavano le visite attraverso il Cup, rilasciando ricevute utilizzando un bollettino non autorizzato (trovato all’interno dello studio) sfuggendo così a ogni tipo di controllo fiscale da parte della Asl. Lo scorso anno il professionista ha inoltre cessato l’attività privata senza mai darne comunicazione alla Asl continuando così a percepire la specifica indennità di esclusività per compensi pari a circa 23mila euro. Contemporaneamente a Maggio, i Nas hanno denunciato altri due medici del Policlinico e un professionista in servizio all’ospedale di Altamura per gli stessi reati. Il fascicolo è ora sul tavolo del sostituto procuratore Renato Nitti. L’indagine è però molto più ampia. Da una parte ci sono i Nas che stanno verificando tutti i dati raccolti al Cup. Laddove ci sonoincongruenze - professionisti con l’autorizzazione all’intramoenia allargata che dichiarano troppo poco, per esempio, oppure evidenti discrasie nei tempi di attesa - scattano i controlli. Al momento sono attenzionati in provincia circa 20 professionisti e le indagini potrebbero avere un’accelerata proprio nelle prossime settimane. Il sistema è sempre lo stesso: da un lato intascano i soldi per l’esclusiva, dall’altro lavorano a nero negli studi privati. Accanto all’inchiesta dei Nas (che non è riunita in un unico fascicolo, perché non è contestata l’associazione), c’è un’indagine della Guardia di finanza che ha nel mirino una trentina di professionisti del Policlinico ed è sul tavolo del sostituto procuratore Francesca Romana Pirrelli. L’inchiesta parte dalla Neurochirurgia e mira in realtà alla gestione delle liste d’attesa: il sospetto è quello che in alcuni reparti siano state artatamente allungate per spingere i pazienti verso gli studi privati dei professionisti. Contemporaneamente sono state rilevate irregolarità nella gestione della libera professione (come nel caso di Maggi) con la truffa al servizio sanitario, il peculato e l’evasione fiscale. La Finanza ha acquisito tutte le liste d’attesa dei singoli reparti incrociandole con le agende di alcuni professionisti, anche per verificare la correttezza e la corrispondenza delle singole prestazioni effettuate. Prima dell’estate dovrà essere depositata l’informativa finale in Procura. de La Repubblica-Giuliano Foschini
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