Dl sviluppo, governo preannuncia fiducia Presentato maxiemendamento alla Camera
 











Il governo, attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha preannunciato il voto di fiducia alla Camera sulla conversione in legge del dl Sviluppo 1. Lo ha annunciato in Aula la presidente di turno, Rosy Bindi, in apertura dei lavori. È stato dunque presentato il maxiemendamento "preanunciando l’intenzione del governo di porre la questione di fiducia". La seduta alla Camera è stata dunque sospesa sino alle 12:30 ed è stato convocato l’ufficio di presidenza che dovrà vagliare l’ammissibilità del nuovo testo.
La decisione 2 di far slittare a oggi la richiesta a Montecitorio era stata presa il 15 giugno. Il voto è previsto per domani, giorno in cui Silvio Berlusconi sarà a Palazzo Madama per la verifica di governo chiesta dal capo dello Stato.
Le norme ’saltate’ nel decreto. La ’tassa Tav’, l’emendamento D’Antoni sull’uso dei fondi Fas per le
assunzioni nel Mezzogiorno, le norme sui precari della scuola sono tre delle misure che,a quanto si apprende, sono ’saltate’ nel maxiemendamento al decreto legge sviluppo presentato alla Camera dal governo. Dal testo approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze sarebbero state eliminate anche le norme sulla responsabilità dei giudici tributari per gli accertamenti esecutivi e quelle sui requisiti audiovisivi sulle patenti nautiche.
Conte contro Napolitano: "Non può essere lui a decidere cosa entra e cosa non entra". Protesta del presidente della commissione Finanze della Camera per il mancato inserimento di alcune norme nel maximendamento al decreto sviluppo. "Il parlamento esiste o non esiste. Non Può essere lui a decidere cosa entra e cosa non entra" in un provvedimento, ha detto Gianfranco Conte, che ritiene responsabile il Quirinale della soppressione di alcune norme approvate dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Conte ha spiegato che scriverà una lettera a napolitano. "Il Parlamento - ha sottolineato - va tutelato". 
Idv: "Dl danneggiaprecari della scuola". "Nel decreto Sviluppo sono presenti provvedimenti di enorme gravità ai danni dei precari della scuola e la sua approvazione vanificherà di fatto le numerose sentenze pronunciate dai tribunali italiani che hanno riconosciuto i danni derivanti dall’interruzione illegittima dei loro contratti di lavoro". Lo affermano in una nota le responsabili scuola dell’Italia dei Valori, Letizia Bosco e Ilaria Persi. "In particolare, l’articolo 9 del decreto, al comma 18, prevede l’esclusione della scuola dall’applicazione della direttiva comunitaria che stabilisce l’obbligo di stabilizzare chi ha effettuato almeno tre anni di servizio. Per questo i precari della scuola sono scesi in piazza ’uniti contro i tagli’ per un presidio permanente 3 davanti Montecitorio, iniziato sabato 18 giugno".

 









   
 



 
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