Da che parte sta Berlusconi ?
 







Rosario Amico Roxas




Il discorso di ieri  3 agosto alla Camera, ha rappresentato il massimo del minimo ipotizzabile; praticamente il premier è riuscito a riempire oltre 30 minuti con una serie di affermazioni in grado di negare l’evidenza più sfrontata. Il mercato ha reagito mortificando la Borsa e con essa anche le speranze degli italiani.
Un dato di deve far riflettere  e riguarda  proprio le aziende del cavaliere che sono in caduta libera, con il proprietario che dichiara ottimismo con tutti i 32 denti in bella vista.
Mediaset  oggi ha chiuso con il minimo storico del 2011 , pari a una quotazione di 2,54, con una perdita a fronte del massimo dell’anno pari ad una quotazione di 5,46, di oltre il 53%; negli stessi marosi anche le altre aziende quotate in borsa Mediolanum e Mondadori.
La perdita di oltre il 53% sarebbe un salasso per chiunque e scoraggerebbe ogni faciloneria ottimistica; invece  il premier  insiste  nella suastrada, che poi è quella che porta alla catastrofe per la gran maggioranza,  ma all’esaltazione per i pochi che stanno profittando della situazione.
Viene da chiedersi “da che parte sta Berlusconi ?”
Non agisce  da presidente del consiglio per fronteggiare la gravità della situazione, ma si ostina a rimanere seduto su quella poltrona che gli permette di difendersi dai processi e neutralizzare qualunque attività che voglia invertire la rotta fallimentare attuale.
In una crisi del genere la speculazione necessita di pochi personaggi, abilmente pilotati da una regia in grado di mantenere lo status quo per favorire le manovre speculative.
Berlusconi sa bene di  vivere il tramonto della sua avventura politica; in questo drammatico finale lui ride palesando un ottimismo senza ragion d’essere. Ma se perde così tanto con le sue aziende, allora guadagna da altra parte, dalla parte di quanti stanno moltiplicando i loro capitali a danno dell’intera nazione.
Laliquidità necessaria ad organizzare una manovra speculativa in Italia c’è, ed è in mano alle mafie, alle ’ndranghete, alle camorre  e tutta la malavita organizzata oltre a quanti hanno profittato dello scudo fiscale; con liquidità del genere organizzare una speculazione diventa ordinaria amministrazione, quando si dispone di  esperti che conoscono i metodi truffaldini  (e di gente così il carnet telefonico del cavaliere è colmo).
Così torna l’angoscioso domanda: “Da che parte sta il presidente del consiglio?”









   
 



 
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