Moria di vongole in alto Adriatico, spunta un ’killer’
 











Come in ogni giallo che si rispetti, anche in quello delle vongole che stanno scomparendo dal golfo di Trieste spunta un pericoloso assassino, purtroppo ancora sconosciuto. L’ipotesi che sia un predatore ancora non identificato ad aver determinato la moria dei molluschi denunciata pochi giorni fa dai pescatori è di Donatella Del Piero, del dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Trieste, che da anni studia il fenomeno.
"Il ’caso’ di quest’anno sembra molto simile a quello del 2009 - spiega l’esperta - anche in quella occasione ci fu una moria molto estesa e inaspettata, e abbiamo trovato moltissime conchiglie con i tipici fori prodotti dalla predazione da parte di altri animali". Quest’anno i pescatori hanno lamentato al termine del fermo pesca che si erano autoimposti, una perdita di prodotto superiore al 90%: "Eppure dalle nostre spedizioni di marzo e giugno era emerso un buono stato di salute delle popolazioni - spiega Del Piero- niente di eccezionale ma neanche una condizione che potesse far pensare a una moria simile. Nei prossimi giorni torneremo in mare sia per verificare l’entità effettiva delle perdite sia soprattutto per cercare di capire qualcosa di più delle cause.
Se anche l’ipotesi del predatore ’naturale’ è la più accreditata secondo l’esperta, sulla sua identità gli scienziati sono discordanti: "C’é chi propende per dei muricidi, cioé degli altri molluschi più grandi - spiega Del Piero - ma secondo me non sono solo loro, sulle conchiglie abbiamo trovato sia i tipici segni di questi animali che altri. C’é comunque anche l’ipotesi che fenomeni come l’inquinamento abbiano indebolito le vongole, che sono così risultate più vulnerabili ai predatori". Tutte le teorie saranno esaminate nel corso delle prossime spedizioni, in cui i ricercatori raccoglieranno i campioni delle carcasse delle vongole da poter esaminare in laboratorio, come fossero degli anatomo-patologi: "Sì, ma magari fossimo in unapuntata di Csi - commenta la biologa - lì almeno i casi li risolvono subito. Ma ci stiamo lavorando intensamente, anche grazie alla collaborazione dei pescatori".ansa-Pier David Malloni









   
 



 
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