Vivo o morto: tertium non datur.
 











Gheddafi sparisce come una primula Rossa, pur senza essere la Primula Rossa, segno che gode di protezioni ad altissimo livello;  ha stipulato un’assicurazione sulla vita ad altissimo valore ricattatorio, per cui il suo silenzio compensa la sua incolumità e quella delle persone “da nominare”.
Mobilitati capi di Stato e di governo che da una parte sfoggiano  rigore   per la platea, ma dietro le quinte si adoperano per evitare al satrapo l’onta di un processo per delitti contro l’umanità, nel quale chiamerebbe alla sbarra i correi che hanno lucrato con lui.
Il silenzio non è solamente “d’oro” ma vale molto più dell’oro, garantendo l’impunità.
L’ONU, la NATO e il vari governi occidentali impegnati in Libia in uno scontro … al penultimo sangue (perché è quello della popolazione civile !), possono  rischiare  la  figuraccia  di lasciare  il campo  alla  beffa  del satrapo di Tunisi?
La taglia non ha funzionato, anche perché recita “vivo o morto”, mentre a gran voce lo si vorrebbe vivo per sottoporlo a processo; morto potrebbe aver lasciato istruzioni per l’uso dirette a vendicarsi dei tanti che  lo hanno osannato per lucro e poi abbandonato per interesse.
“Vivo o morto” tertium non datur !
E invece non è così, perché potrà accedere proprio quel tertium in grado di salvare la capra del colonnello e i cavoli dei correi; né vivo, né morto, semplicemente scomparso; ma la scomparsa segnerebbe una sconfitta di tutti quei servizi più o meno segreti e più o meno deviati che si sarebbero lasciati beffare; tutto ciò mi ricorda tanto l’affannosa ricerca di Bin Laden e il misterioso ritrovamento con relativa uccisione, farcita da foto falsificate, contraddizioni, mezze verità e tre quarti di menzogne.
Così accadrà a Gheddafi; sarà ritrovato, prima o poi; quando l’interesse si sarà  calmato, quando ben altri problemi assilleranno l’intero pianeta.
Intale  frangente non vorrei essere nei panni di uno dei tanti sosia del colonnello folle.
Rosario Amico Roxas









   
 



 
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