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Puglia,"Stop alle soluzioni-tampone per i precari ASL" |
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"Sono passati otto mesi da quando abbiamo chiesto che le Asl attivassero i percorsi amministrativi per la revisione delle piante organiche, ma a giudicare da ciò che scrive la "Gazzetta del Mezzogiorno" poco o niente è stato fatto, se è vero che ci troviamo oggi per il personale paramedico in una situazione analoga a quella affrontata (male) nel marzo scorso quando in scadenza erano i contratti dei medici assunti a tempo determinato". "La Corte costituzionale ha bocciato a più riprese le iniziative demagogiche su stabilizzazioni e internalizzazioni: provvedimenti che dovevano servire a sostenere la retorica del posto fisso per tutti anziché le buone prassi di sanità e assistenza pubblica". "Ora sono in scadenza molte centinaia di contratti – e riprende puntuale la rincorsa a provvedimenti-tampone che salvino il salvabile, con inevitabile incertezza e disagio per i lavoratori precari e le relative famiglie". "In verità la soluzionedefinitiva sarebbe a portata di mano e neppure troppo difficilmente percorribile: si tratta di (ri)definire le piante organiche, anche alla luce dei tagli di ospedali, reparti e posti letto recentemente operati, e attraverso queste poter definire la aliquota di personale sanitario indispensabile al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Dopodiché nessuna legge o governo, potranno impedire nuove assunzioni o rinnovi di contratto indispensabili per garantire il diritto alla salute dei cittadini". "Il tempo passato nell’inerzia evidentemente non ha risolto le questioni sul tavolo: anzi, il Piano di rientro ha avuto ripercussioni sulle piante organiche degli ospedali, che non sono state adeguate, e inevitabili ricadute sui livelli occupazionali, che si sono uniti al già grave problema dei numeri imponenti relativi al personale precario col contratto in scadenza: ancora una volta, si smetta di cucire toppe peggiori dei buchi e si guardi innanzitutto alla domanda di salute eassistenza dei pugliesi".
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