Mannaia sui disabili e le loro famiglie
 











Il parlamento ha definitivamente approvato l’ultima manovra, che insieme a quella di luglio comprimerà la spesa sociale a livello insopportabile per molte famiglie. Secondo Barbieri, presidente della Fish, Federazione Italiana Superamento Handicap, «le stime più ottimistiche fanno ritenere che almeno un terzo dei disabili gravi perderà entro un anno ogni tipo di assistenza, in particolare l’indennità di accompagnamento» (http://www.fishonlus.it/2011/09/15/le-manovre-tagliano-l-assistenza/).
Sottolineo che soprattutto per le persone con disabilità non autosufficienti e in stato di disagio estremo, rimaste sole, senza più il supporto dei familiari, l’indennità di accompagnamento (487 euro) e la pensione di invalidità (270 euro fino a 15.000 euro di reddito personale), pari complessivamente a 757 euro mensili, già ora non sono sufficienti apagare una badante 24 ore su 24 e nemmeno per chiedere ospitalità in una struttura assistita.
Ci sono inoltre madri che sono state costrette a rinunciare al loro lavoro per assistere i propri figli, a volte con grave disabilità psichica o sensoriale, con impossibilità di girarsi nel letto da soli, con paralisi a volte pressoché totali. Togliere fondi a persone con gravi disabilità, che saranno inevitabilmente spinte alla disperazione, è incredibile, vergognoso e crudele.
Già a fine 2010 una iniqua e quasi certamente illegittima circolare Inps aveva ristretto i criteri per concedere indennità e pensioni, applicando di fatto un emendamento che il Parlamento aveva bocciato nel luglio 2010, in seguito ad una manifestazione delle associazioni di categoria. Da sottolineare che secondo una tabella elaborata dall’economista Tito Boeri e pubblicata sul sito www.lavoce.info (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002538.html), la manovra a regime sarà nel 2014 di circa 60 miliardi di euro, di cui 20 si ricaveranno dal taglio delle agevolazioni fiscali (e dal taglio dell’assistenza sociale), altri 7,4 miliardi dalle minori spese nella sanità e 5,7 miliardi dai ticket sanità e dal contributo pensioni. Il contributo di solidarietà delle persone con oltre 300.000 euro di reddito sarà pari solo a 0,1 miliardi di euro.
Secondo alcuni esperti ci potrebbero essere, pertanto, gli estremi per dichiarare queste norme incostituzionali e in contrasto con la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Mi auguro però che in un paese civile come l’Italia non si debba ricorrere alla magistratura per vedere tutelato il diritto alla vita delle persone più fragili ed indifese. Vincenzo Gallo









   
 



 
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