Rinnovata convenzione con Istituto zooprofilattico di Foggia
 











Rinnovata sino al 31 dicembre 2011 la convenzione con l’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata finalizzata al controllo sanitario, alla rintracciabilità e al controllo delle condizioni di produzione e commercializzazione delle carni bovine e loro derivati. Il provvedimento della Giunta regionale, che stanzia una somma di circa 280mila euro, ha come obiettivo la tutela della salute pubblica attraverso l’identificazione e la registrazione delle movimentazioni degli animali di allevamento. “Il rinnovo della convenzione – spiega l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno - si è reso ancora più urgente a causa delle ultime regole comunitarie sulla identificazione e registrazione del patrimonio bovino”. L’aggiornamento continuo del sistema di gestione dell’anagrafe bovina ha consentito all’Italia di ottenere, da parte della Commissione europea, il riconoscimento della piena operatività della Banca Datiinformatizzata, e grazie all’impegno della Regione Puglia si sono conseguiti risultati migliorativi rispetto alla media nazionale. Risultati, frutto di un modello organizzativo inteso a supportare i Servizi veterinari delle Asl impegnati nell’attività di inserimento e controllo degli eventi più significativi che interessano gli allevamenti bovini e bufalini del territorio di riferimento. Questo supporto si è tradotto in un ulteriore controllo della qualità dei dati raccolti dal sistema (macellatori, detentori) con positive ricadute sia sugli allevatori che hanno accelerato l’ottenimento dei premi Pac, sia sui Servizi veterinari che hanno migliorato i loro interventi sul campo, sia sulle politiche di programmazione regionale. “Proseguiamo sulla strada di mettere a sistema ogni strumento utile a far emergere la validità del nostro comparto regionale – conclude l’assessore Stefàno - . L’osservatorio rappresenta uno dei tasselli di un mosaico complesso che, anche sul tema zootecnico,consente di presentarci con ogni requisito necessario a certificare ulteriormente qualità e sicurezza alimentare dei nostri prodotti e affidabilità dei nostri processi produttivi e, parallelamente, di dare spazio a strumenti, energie e professionalità ormai stabilmente presenti sul nostro territorio regionale”

 









   
 



 
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