Puglia, è allarme spiagge
 











Una strategia per contrastare l’erosione delle spiagge pugliesi: niente iniziative isolate da parte dei Comuni ma un progetto collettivo. A partire da studi ed esperienze sul campo che hanno dato già esito positivo. E’ questo l’impegno del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone.
Già si è svolto, secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzorgiono, un primo incontro al quale seguiranno altre riunioni supervisionate dall’ente di Palazzo dei Celestini a da Gabellone in persona che promette di andare se necessario fino a Bari per parlare con Fabiano Amati, assessore alle Opere pubbliche nella giunta di Nichi Vendola.
Intanto, a confrontarsi e a chiarirsi con Gabellone sono stati i sindaci dei comuni rivieraschi e Assobalneari Salento, rappresentata dal suo massimo esponente provinciale, Mauro Della Valle. E proprio dai discorsi dei singoli s’è capito che, finora, ciascuno ha agito per proprio conto infrangendo la regola aurea delpresidente. Esempio. Il Comune di Otranto, qualche anno fa, ha sborsato 500mila euro per ricostruire il piede dunale agli Alimini, quello che le mareggiate dei giorni scorsi hanno devastato nuovamente. Acqua passata? Non tanto. Gli amministratori idruntini, a dimostrazione che un fronte comune sarà difficile da costruire, ha già affidato al professor Roberto Tommasicchio, dell’Università del Salento, il compito di stilare un progetto di tutela e salvaguardia di tutto il fronte mare della Città dei Martiri. E poi c’è il libero popolo dei concessionari che s’arrabattano come meglio possono. A Porto Cesareo, Antonio Podo, del Lido Belvedere, l’inverno scorso s’è messo le mani in tasca autofinanziandosi con 12mila euro una barriera protettiva in geosacchi che gli ha consentito di recuperare una buona porzione di arenile. Quest’anno farà di più e meglio calibrando un intervento più oculato che gli costerà 20mila euro.
Assobalneari ha presentato il conto dei danni provocati dal recentemaltempo. Otranto è a quota 500mila euro, dopo che gli stabilimenti -Acquachiara-, -Tropea-, -Fico d’India- e -Lido Camillo- sono stati falcidiati dalle onde. Ma se il versante adriatico piange, su quello jonico non si ride di certo. A Porto Cesareo sono finiti sott’acqua i lidi -Goa-, -Belvedere-, -Hookipa-, -Bassa Marea-, -Bacino Grande-. L’estate ha dato il suo colpo di coda cancellando le spiagge. E senza quelle non si possono prendere le prenotazioni per 2012.

 









   
 



 
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