’’Senza crescita la stagnazione e’ alle porte, la recessione e’ dietro l’angolo’’. Lo afferma la Confcommercio in un documento nel quale aggiunge che ’’ciascuno deve fare la propria parte ma anzitutto e soprattutto la politica e chi oggi governa. Non sono tollerabili ne’ rinvii, ne’ annunci: il tempo della partita e’ scaduto’’. "E’ arrivato il momento di reagire all’avvitamento del nostro Paese - si legge nel documento ’Anzitutto l’Italià presentato agli Stati generali della Confcommercio dal presidente Carlo Sangalli - nella spirale perniciosa tra l’indebolimento strutturale del suo potenziale di crescita e gli effetti depressivi delle pur necessarie manovre di risanamento della finanza pubblica". La Confcommercio ricorda che "nei prossimi dodici mesi il nostro Paese dovrà rimborsare titoli di Stato per circa 300 miliardi di euro e finanziare il fabbisogno corrente. Senza crescita, senza più crescita, la stagnazione è alle porte. La recessioneè dietro l’angolo. Ciascuno deve fare la propria parte: tutta e sino in fondo. La deve fare l’Italia. In Italia, la devono fare - anzitutto e soprattutto - la politica e chi oggi governa. Non sono ulteriormente tollerabili né rinvii, né annunci. Il tempo della partita è scaduto. Siamo ai recuperi. Ora e subito, occorre serietà e rigore", chiede l’associazione dei commercianti. ’’Alla politica tutta e soprattutto all’esecutivo chiediamo una governabilita’ responsabile e ambiziosa, che non puo’ considerarsi automaticamente garantita dai ricorsi ai voti di fiducia e alla ricorrente verifica della sussistenza di una maggioranza parlamentare purchessia’’. Lo afferma il presidente Carlo Sangalli. Intervistato da tutte le reti televisive nazionali, a margine degli stati generali dell’ associazione dei commercianti in svolgimento a Milano, Sangalli aggiunge che "di riforme per la crescita oggi vi è assoluta necessità e urgenza: innanzitutto riforme previdenziale e fiscale, anche se lamadre di tutte le riforme è quella fiscale, perché la pressione in Italia è insostenibile, e le nostre aziende non ce la fanno più". Nessun commento da parte del presidente della Confcommercio alle domande sulle ipotesi di ’pacchetto sviluppo’ all’esame del governo ("non conosco le bozze", risponde Sangalli ai giornalisti), e tantomeno alla richiesta di specificazione se da parte di Confcommercio si chiede di voltare pagina con un nuovo esecutivo: alla domanda Sangalli si gira e torna in sala, dove ha riunito gli stati generali dell’associazione. I dati dell’Istat sulle vendite al dettaglio ad agosto "segnalano una situazione di perdurante debolezza della domanda per consumi da parte delle famiglie". Uno stallo a cui si aggiungono "ragionevoli timori di ulteriori e prossimi incrementi della pressione fiscale, a detrimento dei redditi disponibili delle famiglie". Paure che "si sono diffuse presso l’opinione pubblica". Ecco che il clima di fiducia in ottobre si è ulteriormenteridotto. E’ quanto fa notare l’Ufficio studi di Confcommercio, che, quindi, rileva un "cortocircuito" tra fiducia e consumi. In particolare, guardando alle vendite al dettaglio, spiega, "il dato dell’ultimo mese mostra, infatti, una stagnazione rispetto a luglio, che equivale a una modesta flessione della spesa in termini reali". Inoltre, l’Ufficio studi di Confcommercio, sottolinea: "Preoccupa la dinamica dell’indice su un orizzonte più ampio: dal mese di gennaio di quest’anno si é osservata una sola variazione positiva (in aprile), all’interno di una dinamica sempre declinante". Per l’Ufficio studi della Confcommercio "non si vede quale svolta positiva potrà riportare, nel futuro prossimo, la nostra economia su ritmi di crescita accettabili".
|