Chirurgia in 3D La realtà virtuale non è più soltanto per l’entertainment. Anche la medicina ne beneficia come accade al congresso SOI (23-26 novembre, Milano) dove gli oltre 2mila oculisti partecipanti possono seguire in diretta con gli occhiali polarizzati interventi di cataratta, glaucoma e di chirurgia rifrattiva. Con vantaggi sia per i medici che intervengono chirurgicamente sia per i pazienti che hanno maggiori garanzie di precisione. La realtà virtuale, infatti, è ormai una tecnologia decisiva per l’evoluzione della chirurgia: l’immagine tridimensionale è accurata, permette di visualizzare fino al più piccolo dettaglio l’anatomia dei pazienti aumentando il livello di sicurezza delle operazioni. “Con la visualizzazione tridimensionale” dichiara Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana “si ha la possibilità di imparare le nuove tecniche chirurgiche e conoscere tutte le novità inerenti i materiali innovativi. Grazie aquesta rivoluzionaria tecnologia l’apprendimento è più efficace Laser a Femtosecondi E’ una delle novità più interessanti del Congresso di Oftalmologia. Si tratta di un nuovo metodo per la chirurgia della cataratta più preciso e semplice rispetto alle tecniche attualmente utilizzate. Il sistema a base di laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta è più preciso nelle incisioni e ciò consente di ridurre al minimo i difetti post-operatori. “Anche se oggi stiamo ancora finalizzando la nuova tecnologia e ci vorranno almeno due anni perché si diffonda, possiamo già dire che il laser a Femtosecondi aumenta la sicurezza e migliora la precisione, la riproducibilità e la standardizzazione della procedura" sottolinea Matteo Piovella presidente della Società Oftalmologica Italiana Terapia genetica La genetica fa il suo ingresso anche in campo oftalmologico. In Gran Bretagna sono partiti proprio di recente, infatti, dei test su una terapiagenica che potrebbe salvare la vista a un uomo di 63 anni con una coroideremia, malattia genetica rara che provoca la progressiva perdita della vista a causa della mancanza di un gene. L’uomo ha ricevuto un’iniezione direttamente nell’occhio all’Eye Hospital di Oxford, in una sperimentazione che coinvolgerà altri 11 pazienti, trattati dagli esperti dell’università della stessa cittadina inglese. La tecnica ha lo scopo di fermare la progressione della malattia genetica e rappresenta il primo tentativo di trovare un trattamento del genere. Per ora la terapia è stata eseguita solo sull’occhio sinistro e se avrà successo si procederà con quello destro: i risultati si avranno fra un paio d’anni. In caso di successo, la tecnica potrebbe portare a nuovi trattamenti per molti disturbi oculari precedentemente incurabili tra cui la degenerazione maculare, la causa più comune di cecità negli anziani Kit di diagnosi genetica per la maculopatia Sapere prima se si èpredisposti ad una malattia è il passpartout per la prevenzione. Così come già accade per molte patologie, ora sarà possibile fare un test genetico anche per la degenerazione maculare. Il test, che è appena arrivato in Italia, si chiama AMDgenetictest6 e consente, con un semplice prelievo ambulatoriale di DNA, di sapere qual é il rischio genetico di sviluppare una degenerazione maculare (DM) in soggetti sani e nei consanguinei di soggetti ammalati. “Con un prelievo di DNA, ottenuto strisciando uno spazzolino sulla mucosa buccale” spiega il professor Stefano Piermarocchi, docente di oftalmologia presso il Policlinico Universitario di Padova “si è in grado di individuare in ogni persona gli eventuali polimorfismi che sono associati alla DMS”. Il test si effettua direttamente presso l’oculista o un centro di diagnosi genetica. I risultati arrivano entro due settimane e i costi oscillano tra i 250 e i 300 Euro in linea con i tariffari degli altri test genetici. La sensibilità di questitest è molto elevata, superiore all’80%, molto al di sopra di altri test che fanno da tempo parte della nostra routine clinica Laser per cambiare il colore degli occhi Venti secondi di laser per avere gli occhi azzurri: un medico californiano sta sperimentando un intervento che permette di cambiare il colore dell’iride. Secondo il dottor Gregg Homer, un trattamento di luce laser di 20 secondi può rimuovere il pigmento dagli occhi marroni. Nelle due-tre settimane successive avviene poi la graduale trasformazione del colore dell’occhio. Ma l’intervento ha carattere permanente e dunque non si può tornare indietro. La tecnica necessita ancora di un periodo di sperimentazioni. L’operazione non sarà quindi disponibile prima di 18 mesi e costerà 5 mila dollari (circa 3.600 euro). Sebbene il dottor Homer assicuri la totale assenza di rischi per la vista a seguito dell’operazione, non è d’accordo Elmer Tu, professore associato della Clinica di oftalmologia dell’universitàdell’Illinois. “E’ effettivamente possibile cambiare il colore dell’occhio se si utilizza il laser per far rilasciare il pigmento che dà origine al colore desiderato” ha spiegato l’esperto. “Ma tale pigmento deve poi confluire da qualche parte. E non va dimenticato che il glaucoma pigmentario, che causa cecità, si ritiene sia dovuto proprio all’infiltrazione di melanina nel liquido che si trova dentro l’occhio. La malattia consiste infatti in un accumulo di granuli di pigmento che intasano il canale di fuoriuscita dell’umor acqueo, che si trova all’interno del bulbo oculare, con impedimento al deflusso ed aumento della pressione intraoculare. Il computer è nemico della vista? Non esiste ancora uno studio che abbia dimostrato la correlazione diretta tra l’uso del computer ed i difetti visivi. Ma anche da soli ci rendiamo conto che quando si sta diverse ore davanti al computer, l’occhio deve continuare a cambiare fuoco, dal monitor alla tastiera e viceversa.Quando si lavora al computer, poi, si è molto concentrati e si tiene lo sguardo fisso e attento diminuendo la frequenza dell’ammiccamento delle palpebre (che hanno il compito di idratare l’occhio distribuendo il film lacrimale alla cornea). L’occhio, quindi, rimane secco a lungo ed è più esposto al rischio di irritazioni o arrossamenti. Infine, altri fattori che possono provocare disturbi agli occhi come l’affaticamento oculare sono legati alla qualità del computer, cioè se il contrasto dello schermo è scadente o la risoluzione non è di qualità oppure, ancora, se si sta troppo vicini al monitor. Che fare, allora? Fare delle pause. L’ideale è staccare dal video un quarto d’ora ogni due ore ed effettuare esercizi con gli occhi come sbattere le palpebre e muovere i muscoli oculari.a cura di Irma D’aria-repubblica
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