Il Senato ha approvato in prima lettura, con 226 voti favorevoli, 40 contrari e 8 astenuti, il decreto contro il sovraffollamento delle carceri. A favore hanno votato i gruppi di Pdl, Pd, Udc e Terzo Polo. Contrari Lega Nord e Italia dei Valori. Il decreto era stato approvato dal Consiglio dei ministri il 16 dicembre scorso, pubblicato i Gazzetta ufficiale il 22, e deve dunque essere convertito in legge entro il 20 febbraio. Ora il testo passa all’esame della Camera per la definitiva conversione in legge. I punti sono le disposizioni sulla custodia ai domiciliari o nelle camere di sicurezza per reati minori, entro le 48 ore dal fermo, l’estensione da 12 a 18 mesi della possibilita’, gia’ prevista dal cosiddetto ’svuota carceri’ del 2010, di scontare il residuo di pena ai domiciliari. Tra gli emendamenti approvati c’è quello che prevede la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, fissata al 31 marzo 2013, e il trasferimento deidetenuti alla sanità regionale. L’emendamento era stato riformulato dai due relatori Filippo Berselli (Pdl) e Alberto Maritati (Pd), con l’introduzione dell’indicazione delle fonti dei finanziamenti e le somme di spesa autorizzate. ’’Proverò a evitare il ricorso alla fiducia perché credo che il dibattito sia importante’’. E’ l’auspicio espresso dal ministro della Giustizia, Paola Severino la quale si è detta soddisfatta del testo licenziato che, ha osservato, ’’è stato accresciuto e potenziato nella sua portata’’. ’’Nessuno ha mai pensato di mettere in libertà potenziali serial killer’’, ha poi sottolineato la Severino replicando all’allarme, lanciato in Aula dalla Lega, che la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari possa comportare allarme per la sicurezza sociale. Il ministro ha spiegato la ratio della norma che ’’capovolge solo l’ordine dei termini’’: nelle strutture sanitarie dove gli internati saranno trasferiti ’’saranno curati e custoditi, e non il contrario’’, conla massima attenzione comunque ’’alla tutela della sicurezza’’. Attenzione alla sicurezza che, ha ribadito il ministro, ha guidato comunque l’intera elaborazione del decreto che ’’ha cercato di ottemperare l’esigenza di alleggerimento del sovraffollamento carcerario con la tutela e la difesa sociale’’.
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