Regione parte civile contro Fitto "Un milione di risarcimento danni"
 











Un milione di euro: è la cifra richiesta come risarcimento dalla Regione Puglia all’ex ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, imputato nel processo con il rito abbreviato dinanzi al gup Giulia Romanazzi, per due episodi di falso. Si tratta di uno stralcio del processo "La Fiorita" e i due falsi contestati sono riconducibili al reato di corruzione del quale Fitto è anche accusato, per fatti commessi quando era presidente della Giunta regionale. Nell’udienza, l’avvocato Giuseppe Spagnolo, che rappresenta la Regione Puglia, ha fatto la sua richiesta anche per Angelo Boccardi, accusato di associazione a delinquere: per lui la somma richiesta è di 500 mila euro, con l’assegnazione di una provvisionale di 100 mila, oltre al pagamento delle spese di costituzione e difesa.
Per Fitto il pm della Procura di Bari Renato Nitti ha chiesto la condanna a due anni e otto mesi di reclusione nello stralcio del processo in corso nel quale Fitto èimputato insieme ad altre 60 persone. Lo stralcio deriva dalla sentenza con la quale la Cassazione, il 17 gennaio 2011, accolse parzialmente il ricorso della Procura di Bari contro il proscioglimento dell’ex presidente della Regione Puglia e di altri 14 imputati. Per quanto riguarda la posizione di Fitto, il ricorso della Procura si riferiva alla sentenza con la quale l’11 dicembre 2009 il gup del Tribunale di Bari Rosa Calia Di Pinto aveva prosciolto l’allora governatore
di Puglia dai reati di associazione per delinquere, concussione e falso, e lo aveva rinviato a giudizio per altre sei imputazioni (due presunti episodi di corruzione, tra i quali la presunta tangente da 500mila euro che avrebbe ricevuto dall’editore romano Giampaolo Angelucci per l’illecito finanziamento al suo partito ’La Puglia Prima di Tutto’, un presunto episodio di peculato e due casi di abuso d’ufficio).
La Cassazione confermò il proscioglimento dal reato associativo e dalla concussione, annullando conrinvio la sentenza limitatamente a due episodi di falso per un nuovo esame dinanzi al gup. Nell’ambito di questo procedimento stralcio, quattro imputati, tra i quali Fitto, hanno chiesto il rito abbreviato. Il pm ha chiesto, inoltre, il rinvio a giudizio per gli altri 11 imputati che non hanno scelto riti alternativi, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, accesso abusivo al sistema informatico e falso.Mara Chiarelli-repubblica









   
 



 
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