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"Troppi parti cesarei in Italia" Il ministro affida un’inchiesta al Nas |
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Il ministero della Salute ha affidato ai carabineri del Nas un’indagine nazionale sul ricorso eccessivo al parto cesareo 1 negli ospedali pubblici e privati convenzionati. Il ministro Renato Balduzzi ha disposto un’azione di controllo per accertare, si legge nella nota del ministero, l’utilizzazione non appropriata del ricorso al parto cesareo nei reparti di ostetricia delle strutture sanitarie di ricovero e cura pubbliche e private accreditate con il Servizio sanitario nazionale". I carabinieri si muoveranno attraverso ispezioni a campione, acquisendo copie autenticate di cartelle cliniche ed esami ecografici delle pazienti ed eventuali file di documentazioni rese digitali. L’iniziativa del ministero è conseguenza di una segnalazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che in alcune Regioni indica valori di ricorso al parto cesareo estremamente alti che fanno sospettare un uso "opportunistico" della pratica, slegatodalle reali necessità cliniche. Presentando le nuove linee guida sul cesareo, predisposte dall’Istituto superiore di sanità, il ministro della Salute rileva che in Italia "il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza". Di recente, anche la relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario, presieduta da Leoluca Orlando, ha denunciato il ricorso eccessivo al parto cesareo. In quella occasione il ministro Balduzzi aveva rilevato come "assolutamente intollerabile il divario sul territorio per il ricorso ai cesarei. Si passa dal 23% del Friuli al 62% della Campania. E senza che un maggiore ricorso al cesareo porti a un miglioramento degli esiti clinici". L’indagine dei Nas servirà a verificare se dietro i numeri molto alti possano esservi "comportamentiopportunistici dolosi".
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