Nonostante il recepimento delle norme comunitarie (D.Lgs. n. 121/2011), secondo le quali le imprese diventano destinatarie di sanzioni amministrative, penali e interdittive per reati ambientali, l’attuale Governo ha promulgato il DL n. 5/2012 che, in materia di semplificazioni, riduce drasticamente, per “migliorare l’ambiente imprenditoriale”, autorizzazioni e controlli della pubblica amministrazione alle imprese. Tutto viene rimesso ad autocertificazioni con o senza asseverazione di tecnici abilitati, oppure alla semplice comunicazione delle imprese stesse; certe attività economiche saranno del tutto libere. Qualora le imprese lo ritengano, potranno avvalersi di soggetti privati accreditati, le Agenzie per Imprese di cui alla Legge n. 133/2008 e DPR n. 159/2010, per ottenere attestazioni sui requisiti di legge e dichiarazioni di conformità che costituiscono titolo all’esercizio dell’attività economica. Analogo è l’orientamento del decreto-legge suicontrolli della pubblica amministrazione, tra l’altro totalmente soppressi per le imprese in possesso della certificazione di qualità (UNI EN ISO-9001) che nulla ha a che fare con la sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro e per la salute. Si giunge al punto di legittimare una così detta “collaborazione amichevole” con i controllati, aprendo la strada a conflitti di interesse, concussione, corruzione. I controlli di “collaborazione amichevole” che resteranno, nei casi che saranno precisati da regolamenti governativi, non saranno comunque veri e propri “controlli preventivi”, ma semplice “vigilanza” dal momento che dovranno interessare solo le attività economiche già in esercizio. Si sopprime la strategia della prevenzione primaria di quelle malattie che l’OMS ha ritenuto attribuibili a fattori ambientali, con una ricaduta particolarmente grave per tutte quelle attività (edilizia, impianti con emissioni nocive, ecc..) che maggiormente hanno un impatto sull’ambiente e sulla salutecollettiva. E’ necessaria e urgente, prima della conversione in legge del decreto-legge, una chiara e decisa presa di posizione dell’opinione pubblica, delle istituzioni locali in particolare dei comuni, degli organi tecnici ARPA e ASL, delle associazioni e società scientifiche affinché non si realizzi una semplificazione per le imprese, pur doverosa, che invece di coniugarsi con gli interessi comuni dell’ambiente e della salute finirebbe per danneggiarli. Antonio Faggioli.
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