Dietro il dito c’è la luna !
 







Rosario Amico Roxas




E’  diventato sinonimo di semplicioneria, di distrazione, di disinteresse quella di guardare il dito quando viene indicata la luna.
Il sempliciotto preferisce la visione immediata delle cose,  il distratto non si accorge nemmeno di ciò che sta oltre il dito, il disinteressato non vede nemmeno il dito, annuisce  e se ne va per la sua strada.
Può accadere però che tali tipici atteggiamenti attribuibili alla gran massa del popolo italiano,  siano sfruttati, per evitare che possano emergere elementi che si preferisce non far nemmeno notare.
Se poi aggiungiamo la “memoria corta” che affligge una gran parte del medesimo popolo, ecco che il gioco risulta vincente.
La tecnica di distrarre l’attenzione montando ad arte casi insignificanti per neutralizzare la consapevolezza di altri casi ben più gravi, è stata l’arma vincente di Berlusconi, adeguatamente sfruttata dai suoi media asserviti ai suoi personaliinteressi.
Dovremmo dimenticare i venti anni   sprecati alla ricerca di sondaggi per soddisfare le più   individuali esigenze e ottenere un consenso senza fiducia da vantare in pubblico per auto esaltarsi come il più grande presidente del consigli degli ultimi 150 anni.
Il gioco, ad un certo momento, dovette subire una debacle culminata con precipitose dimissioni, anche queste esibite come “eleganti”, per far posto a medici severi per affrontare la grave malattia della nazione, aggravata dalla superficialità delle diagnosi  quotidianamente elencate, pur di non riconoscere di avere sbagliato tutto.. e non in buona fede.
Ma i sogni, che per le persone normali finiscono all’alba, per il cavaliere non terminano mai; così tenta l’impossibile operazione mediatica di invertire la sua  parabola umana, politica, imprenditoriale, vertiginosamente in caduta libera, per riproporsi come referente dell’Italia e vertice massimo di quanto  possa essereofferto per rappresentare l’Italia.
E’ ancora il suo sogno che si ostina a non catalogare come impossibile.
Così mostra il dito, nella speranza che la semplicioneria, la distrazione, il disinteresse che caratterizzano il popolo italiano, afflitto anche da memoria corta, giochino con lui l’ultima partita.
Dietro quel dito che apparentemente appoggia il governo Monti, che fittiziamente parla del bene comune, che falsamente si mostra solidale con le scelte del nuovo governo, nasconde la verità che vuole far passare sotto silenzio per farla esplodere al momento opportuno.
Per adesso si contenta di ottenere la depenalizzazione del reato di concussione per salvarsi anche dal processo Ruby, visto che nel processo non potrebbe salvarsi.
Si accontenterebbe anche delle frequenze TV gratuite cedute alla sua fallimentare mediaset e alcune altre modifiche, anche costituzionali, che gli renderebbero la vita più facile.
Ma la luna che quel dito non vuol far vedere è  l’ultimosogno, nonché zattera ultima di salvataggio.
Il PdL  si mostrerà come partito democratico, disponibile, interessato al bene comune; la Destra di Storace…, quella non conta, ha i suoi voti nei nostalgici e non va né avanti né indietro, con una percentuale da non confondere con un prefisso teleselettivo; la Lega, contrastando per ordine di Berlusconi l’attuale governo, cerca di recuperare la base leghista, anche a costo di perdere buona parte dei comuni alle prossime amministrative; ma con la riconquistata verginità potrà appellarsi alla medesima base per invocare una nuova alleanza con il cavaliere, altrimenti le elezioni si perdono.
Poi c’è l’incognita Casini che ci ricorda… "Nec sine te nec tecum vivere possum", nei confronti di Berlusconi.
Con gli  attuali atteggiamenti remissivi e con la scomparsa dalla scena per non affrontare il pubblico ludibrio, il cavaliere pensa di arruolare la vecchia alleanza per vincere le elezioni politiche, al solo scopo di coagulare lamaggioranza numerica parlamentare che nel 2013 dovrà votare per l’elezione del Presidente della Repubblica, ultimo sogno berlusconiano, infischiandosi della globalizzazione della vergogna che infesterebbe l’intera Nazione.









   
 



 
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