Non c’è pace per il sistema sanitario pugliese. Dopo la conferenza stampa convocata ieri Nichi Vendola per comunicare la sua iscrizione nel registro degli indagati a causa delle accuse della ex Lady Asl Lea Cosentino, oggi è arrivata la svolta nell’indagine sugli accreditamenti delle cliniche private. Falsificavano i dati delle liste d’attesa. Segnalavano criticità laddove invece non ce n’erano. Non avrebbero pensato alla salute dei cittadini quanto piuttosto alle esigenze degli imprenditori che aprivano cliniche private. E’ questa la nuova accusa che la procura di Bari muove alla gestione della sanità pugliese negli ultimi anni: stamattina sono stati notificati 47 avvisi di conclusione delle indagini a politici, dirigenti dell’assessorato alla Sanità e imprenditori. Le accuse vanno a vario titolo dall’associazione a delinquere ai falsi. Tra gli indagati c’è l’ex assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, oggi senatore del GruppoMisto, Mario Morlacco, ex dirigente dell’Ares, l’agenzia per la Salute, e Lucia Buonamico, dirigente del settore che si occupa per la Regione degli accreditamenti con le cliniche private. L’ipotesi di reato è che la giunta regionale abbia concesso convenzioni a strutture sanitarie che non ne avevano i requisiti, e la procura procede per associazione a delinquere. E che lo abbiano fatto sulla base di premesse false. La giunta sarebbe però stata indotta in falso dalle strutture regionali e da alcuni assessori compiacenti, tra cui appunto l’assessore Tedesco, che invece avrebbero avuto interessi all’accreditamento della clinica. L’inchiesta parte dalla clinica Kentron di Putignano, oggetto di una lunga inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza coordinata dall’allora pm (oggi assessore) Lorenzo Nicastro. L’indagine, che partendo dall’imprenditore Ritella sfiorava i vertici del Partito democratico, aveva portato al sequestro e poi al dissequestro della clinica(che poi aveva ottenuto un nuovo accreditamento, avendo messo le carte a posto). Quell’inchiesta non era però mai stata chiusa ed è finita, dopo l’andata di Nicastro, sulla scrivania dei pm Francesco Bretone e Marcello Quercia. Il fascicolo è stato ripreso, incrociato con stralci dell’indagine effettuata dai carabinieri che si erano occupati del senatore Tedesco, aggiornato in alcuni punti. E l’indagine è rinata tanto da raccontare in maniera assai efficace - dicono gli investigatori - il reale intreccio tra politica e macchina amministrativa. Un intreccio che ha permesso a imprenditori privati di arricchirsi alle spalle delle casse regionali e spesso della salute dei cittadini. L’avviso è firmato dal procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno e dai sostituti Desirè Digeronimo e Francesco Bretone, gli stessi che si sono occupati dell’inchiesta sul presidente Vendola. E’ coinvolto anche un luogotenente della Guardia di finanza. Al senatore Tedesco, nella sua precedente qualità diassessore alla sanità della Regione Puglia, la pubblica accusa contesta i reati di abuso d’ufficio, falso e truffa in relazione all’accreditamento della struttura sanitaria ‘Giovanni Paolo II’ della società Kentron; di abuso d’ufficio (assieme al genero Elio Rubino, amministratore di una società della famiglia Tedesco) in relazione ad un “ingiusto vantaggio patrimoniale” procurato alla ‘Cbh-Città di Bari Hospital spa’ che gestisce a Bari le case di cura ‘Mater Dei’, ‘Santa Rita’, ‘La Madonnina’ e ‘Villa Bianca‘. Sono sei in tutto, però, le società che secondo l’accusa hanno beneficiato, senza averne i requisiti, delle procedure amministrative della Regione Puglia per il rilascio di vari provvedimenti autorizzativi sanitari: accreditamento al Servizio sanitario regionale, verifica del fabbisogno del progetto imprenditoriale, autorizzazione a realizzare le strutture, erogazione delle prestazioni socio-sanitarie, trasferimento della sede e determinazione delle fasce di qualità dei serviziprestati. I provvedimenti regionali hanno provocato danni per milioni di euro alle casse della Regione. Delle sei imprese si parla nell’avviso di conclusione delle indagini notificato oggi dalla Guardia di Finanza a 47 indagati, tra cui – come detto – il senatore Alberto Tedesco (ex Pd ora al gruppo Misto), l’ex senatore Francesco Carella (Verdi-Ulivo dal 1994 al 2006) nella sua qualità di dirigente della sanità foggiana, ad imprenditori, dirigenti e funzionari della Regione Puglia. Le società coinvolte sono: la ‘Cbh-Città di Bari Hospital’ di Modugno (Bari), la Kentron di Putignano (Bari), la Spgs srl di Bari, il Gruppo Villa Maria di Lugo (Ravenna), la Gestione e management sanitario (Gms) di Adelfia (Bari) e le Case di Cura Riunite Villa Serena e Nuova San Francesco di Foggia. Tra i dirigenti coinvolti c’è anche Lucia Buonamico, responsabile del settore programmazione e gestione sanitaria della Regione Puglia. Quest’ultima – secondo l’accusa – ha gestito in maniera“clientelare” le procedure amministrative e di autorizzazione all’esercizio e/o di accreditamento al Ssr di alcune sanitarie. Le scelte di Buonamico – secondo la procura – hanno orientato gli impegni di bilancio regionale per la sanità privata in Puglia verso imprenditori amici della dirigente, ai danni del Fondo sanitario regionale. Secondo la Guardia di Finanza, Buonamico (assieme ad altri pubblici ufficiali) era asservita agli interessi imprenditoriali di alcuni soggetti, in totale spregio dei principi di trasparenza, di buona e corretta amministrazione della cosa pubblica. b.m.
TUTTI GLI INDAGATI Lucia Buonamico, 63 anni; Francesco Ritella,38 anni; Alberto Tedesco,62 anni; Mario Morlacco,63 anni, Leonardo Loparco, 65 anni; Francesco Carella,60 anni; Angela Rocco Colonna,42 anni; MicheleConversano,55 anni; Giuseppe Copertini,44 anni; Giovannantonio Daddabbo,65 anni; Salvatore De Giorgi,62 anni; Maria Stella De Giorgi,32 anni; Silvio De Pascale,61 anni; Aurelio Zaccaria Di Taranto,60anni; Pasquale Faccioli, 59anni; Giovanni Iannucci,58 anni; Antonio Mancino,50 anni; Domenico Massaro,56 anni; Luigi Mastronuzzi,57 anni; Riccardo Matera,52 anni; Matteo Murro,62 anni; Domenico My,60 anni; Giovanni My,34 anni; Piernicola Pellegrino,61 anni; Francesco Pollice,57 anni; Roberto Rizzi,48 anni; Pasquale Sanpaolo,64 anni; Michele Santamato,37 anni; FulviaTamma,61 anni; Paolo Vincenzi,49 anni; Graziano Antonio Pallotta,46 anni; Gioacchino Fanelli,41 anni; Giovanni Colaianni,51 anni; Mario Cappiello,65 anni; Giuseppe Impedovo,60 anni; Giovanni Nardone,66 anni; Giuseppe Carrieri, 41 anni; Francesco Longo,41 anni; Nicola Pansini, 59 anni; Alessadro Calasso, 63 anni; francesco Lippolis,57 anni; Libero Rignanese,67 anni; Bartolomeo Lofano,58 anni; Giovanni D’Alessadro, 60 anni; Paolo Giulio Telesforo, 62 anni; Elio Rubino, 39 anni; Max Paganini, 64 anni
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