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Sigilli a parchi fotovoltaici chiusi 19 impianti, 13 indagati |
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Su disposizione del gip del Tribunale di Brindisi Paola Liaci, militari della compagnia Pronto Impiego e del nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Brindisi hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di 19 impianti fotovoltaici e dei terreni su cui sorgono estesi per 120 ettari. Il provvedimento è stato chiesto dal procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi per irregolarità amministrative. Tredici sono le persone indagate. Tra gli indagati, oltre ai tre fratelli Degennaro, risultano anche Antonio Colangelo, di Bari; Giuseppe Monteleone, di Bari; Giacomo Oro, di Bari; Ylenia Pavone, di Bari; Michele Corona, di Taranto; indagati per gli stessi reati anche i proprietari dei terreni Augusto Pisoni, di Bergamo; Giovanni Tortorelli, di Matera; Carmelo Saracino, Donato Colazzo e Cosimo Miceli, di San Pietro Vernotico. Secondo l’accusa, i responsabili di undici società costruttrici, con la compiacenza deiproprietari, avrebbero realizzato una lottizzazione abusiva per edificare i terreni e avrebbero illecitamente suddiviso i tre grandi parchi fotovoltaici - due in agro di Brindisi ed uno in agro di San Pietro Vernotico - in 19 impianti contigui di potenza unitaria nominale inferiore ad un megawatt, eludendo così la procedura prevista per gli impianti di potenza superiore che prevede l’Autorizzazione Unica Regionale. Contestati anche i reati di lottizzazione abusiva e costruzione di opere non autorizzate su aree tutelate dal vincolo paesaggistico nei confronti dei proprietari terrieri, professionisti e rappresentanti legali delle società costruttrici, per aver operato una trasformazione urbanistica dei terreni senza la prescritta autorizzazione e senza seguire la necessaria procedura della valutazione di impatto ambientale. Contestati anche i reati di lottizzazione abusiva e costruzione di opere non autorizzate su aree tutelate dal vincolo paesaggistico nei confronti deiproprietari terrieri, professionisti e rappresentanti legali delle società costruttrici, per aver operato una trasformazione urbanistica dei terreni senza la prescritta autorizzazione e senza seguire la necessaria procedura della valutazione di impatto ambientale.
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