Ora i Poli sono quattro
 











Centrosinistra al 42 per cento, Pdl e Lega che insieme non superano il 30, centro di Casini al 12 e Grillo al 7. Sono i dati dell’ultimo sondaggio Demopolis. Che rivelano un elettorato sempre più incerto e confuso
E’ piuttosto incerto il quadro delle intenzioni di voto degli italiani che emerge dal Barometro Politico di aprile, realizzato dall’Istituto Demopolis in esclusiva per l’Espresso. La disaffezione dell’opinione pubblica verso la classe politica risulta ulteriormente cresciuta negli ultimi giorni: se ci si recasse alle urne, 3 italiani su 10 elettori resterebbero a casa; ed il 22% non saprebbe per chi votare.
Appena il 5%, oggi, dichiara di aver fiducia nei partiti, sempre più usurati, agli occhi dell’opinione pubblica, dai numerosi casi di corruzione e di cattiva gestione dei fondi elettorali. Crescono così i delusi ed i potenziali astensionisti: un’area di grande appeal per i nuovi scenari che sembrano ridisegnarsi in Italia invista delle Politiche del 2013.
Il dibattito sul sistema dei rimborsi elettorali e gli scandali che hanno investito l’Api di Rutelli e la Lega Nord determinano - secondo l’ultima indagine dell’Istituto Demopolis - una netta crescita di circa tre punti del Movimento 5 Stelle di Grillo, che sfiora l’8%, con punte ancora più alte in alcune città del Nord, dove intercetta sempre più segmenti significativi di consenso anche all’interno dell’elettorato di Centro Destra. Il Pd, pur restando primo partito del Paese con il 26%, perde circa un punto; il Pdl, in lieve ripresa, si attesta al 23%.
La Lega, travolta dal caso Belsito, appare in crisi e crolla nei consensi al 7%, con oltre l’80% del suo elettorato, da mesi insofferente, che chiede un profondo rinnovamento dei vertici di partito. Per la maggioranza degli italiani, la Lega, da tempo, è ormai un partito come gli altri. Il Barometro Politico Demopolis registra un evidente flusso in uscita: degli oltre 4 milioni di elettori che nel2010 sceglievano il partito di Bossi, appena il 55% riconfermerebbe oggi il proprio voto. Il 12% opterebbe per altre liste, PDL e Movimento di Grillo in particolare. Ma il segmento più significativa, circa un terzo degli elettori leghisti, si dichiara deluso, incerto, potenziale astensionista.
L’appuntamento elettorale delle Amministrative del 6 e 7 maggio si presenta come una prova d’appello per tutti i partiti, chiamati a misurarsi con le dimensioni territoriali, nel difficile tentativo di riqualificare il rapporto, oggi ampiamente compromesso, tra gli italiani e la classe politica. Non è un caso che, nel voto per il Sindaco e per il Consiglio Comunale, il 41% pensi di scegliere un candidato, prescindendo dal partito di appartenenza, mentre appena un quarto appare orientato ad esprimere un tradizionale voto di partito. Un dato, quello registrato dall’Istituto di ricerche Demopolis, in grado di determinare possibili sorprese. Protagoniste delle prossime elezioni di maggio sarannoprobabilmente le liste civiche e personali, nate dall’attuale debolezza della politica tradizionale, nell’obiettivo di intercettare nuovi spazi di rappresentanza locale e di marcare la distanza dai partiti agli occhi dei cittadini.
Le Amministrative avranno un valore relativo per l’analisi del consenso, anche perché i cittadini prediligeranno i candidati alle liste. Occorrerà attendere le Politiche della primavera 2013 per capire davvero quanto pesino Lega Nord e Movimento 5 Stelle, ma anche Pd, Pdl e tutti gli altri partiti dell’attuale scenario politico, dentro e fuori dal Parlamento.
Nota metodologica: il Barometro Politico Demopolis per l’Espresso
L’indagine, diretta da Pietro Vento, è stata condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis per il settimanale l’Espresso dal 14 al 16 aprile, con metodologia integrata cati-cawi, su un campione di 1.020 intervistati, rappresentativo dell’universo degli elettori italiani, stratificato per genere, età, titolo di studi edarea geografica di residenza. Approfondimenti e metodologia su: www.demopolis.it









   
 



 
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