Casta: il super club dagli stipendi d’oro
 











In Italia ci sono almeno quindici super nababbi tra i dirigenti pubblici che hanno compensi che superano i 450 mila euro all’anno. Poi ci sono tutte quelle voci ormai conosciute, cioè emolumenti extra, che rincarano ancor di più i sostanziosi stipendi.
Collezionisti di incarichi in aziende pubbliche e private, nomine di rilievo in amministrazioni di società di prestigio tra le più importanti, pensioni d’oro che certo non possono mancare. Mentre vediamo che l’italiano viene continuamente tartassato, il ceto medio della popolazione è in enorme difficoltà, il Paese è in recessione con ripresa zero.
Il super club se ne infischia. Nel 1992 c’erano 11 alti dirigenti statali, il loro stipendio superava di poco i 90 mila euro annui attuali.
Oggi invece quella cifra si è allargata a dismisura con mega direttori, manager strapagati dal cittadino contribuente.
Quindici di questi nababbi, come dicevamo, portano nelle loro tasche oltre 450 mila euro.Hanno avuto un guadagno cinque volte superiore dei loro colleghi a venti anni fa.
Mentre la ricchezza prodotta dal cittadino italiano è cresciuta del 10,5%.
Facciamo degli esempi pratici tanto per intenderci. Andrea Monorchio, Ragioniere dello Stato fino al 2002, sicuramente tra i più pagati. In quell’anno percepiva uno stipendio di 655 milioni di vecchie lire. Ma non è tutto, il buon Monorchio è tra i tanti titolari di incarichi statali che fruttano ottimi compensi: presidente del consiglio del Consap 210 mila euro; membro del collegio sindacale di Fintecna 45 mila euro; membro di Telespazio 94 mila euro; membro di Fintecna immobiliare 61 mila euro. Per un bel totale di 300 mila euro circa.
Ma non è tutto, il buon Monorchio dopo aver lasciato la pubblica amministrazione è andato in pensione che gli frutta 17.892 euro mensili.
Dicevamo dei tanti famosi extra che questi signori prendono, Monorchio come molti di loro ne fanno collezione. E lo scandalo di questi extra è che loStato nemmeno ne è a conoscenza. Sì sembra paradossale ma è così. Oggi con a disposizione le migliori le migliori tecnologie si è sprovvisti di una vera banca dati che tengano sotto controllo le retribuzioni pubbliche.
Soldi che arrivano da vari soggetti che non interagiscono tra loro. Sconcertante ma è la cruda realtà.
Alla faccia della tanto decantata trasparenza. Altro esempio di super nababbo e super collezionista di incarichi è Antonio Mastrapasqua, l’attuale presidente dell’Inps. Nelle sue tasche entra uno stipendio di 216.711 euro all’anno. Ma vediamo il record degli incarichi impressionanti di Mastrapasqua, ben 32 come registrato dalla Camera di Commercio.
Nel 2010 incarico di vicepresidente di Equitalia: 465 mila euro di stipendio annuo. Presidenza del collegio sindacale di Eur S.p.A.: 25 mila euro. Collezione di poltrone d’oro a Telecom Italia, Autostrade S.p.A., Rete Autostrade Mediterranee, Quadrifoglio (comparto Fintecna). Tra le ultime poltrone collezionatequella di Idea Fimit, società immobiliare e quella di Direttore Generale dell’Ospedale Israelitico. Vogliamo continuare a dare una sbirciata agli stipendi dei nababbi della Casta S.p.A.? Bene. Roberto Alesse, attuale Garante degli scioperi nei servizi pubblici: 118.317 euro. Poteva esimersi come i suoi colleghi dal collezionare poltrone? No. Docente alla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione locale: 38.250 euro nei dati fino all’anno 2009. Inoltre consigliere della presidenza del Consiglio: 163.355 di retribuzione annua.
C’è poi tutta quella galassia di paperoni pagati fuori ruolo nell’attività di docente. Gaetano Caputi, nominato di recente direttore generale della Consob, la commissione di controllo della Borsa, che guadagna 395 mila euro annui. A questa cifra si sommano i 95.697 euro di extra che riguarda la Commissione antiscioperi di cui fa parte lo stesso Roberto Alesse.
Gaetano Caputi era stato l’ex capo dell’ufficio legislativo del ministro Giulio Tremonti. Lostesso Caputi figura come docente fuori ruolo alla Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze: 187.139 mila euro di compenso.
La scuola appena menzionata negli anni passati ha rintuzzato altre tasche: Vincenzo Fortunato, capo di gabinetto del Ministero dell’Economia che ha percepito una somma incredibile di 536.906 mila euro. Una carrellata di stipendi, extra e voci varie che vanno a sbattere contro la dignità del cittadino italiano oppresso da tasse, dalla malefatte del sistema rappresentato da signori del potere, dalla Casta S.p.A., un potere autoreferenziale che obbedisce alla logica delle regole interne alla Casta.
Uno sguardo ai nostri pensionati d’oro. Coloro che della riforma Fornero, dell’esercito degli esodati non sanno nemmeno dove sia di casa. Corrado Calabrò, presidente dell’Agcom e ex magistrato amministrativo. Percepisce dall’authority uno stipendio di 475.643 mila euro. Giuseppe Vegas, ex sottosegretario all’economia ed ex parlamentare PdL, percepisce unapensione di 20 mila euro mensili. Piero Barucci, ex ministro del Tesoro nel governo Amato, che percepisce 396.369 mila euro come componente dell’Antitrust. Anche l’ex Ammiraglio Giampaolo Di Paola, ora ministro della Difesa percepisce uno stipendio di 199.778 mila euro annui e risulta pensionato. Antonio Malaschini, ex segretario generale dello Stato percepisce l’ingente somma di 519 mila euro annui. Altro scandalo in questa jungla di sperpero di denaro pubblico, i 287.442 mila euro all’anno di stipendio di uno stenografo nelle stanza del Parlamento.
Casta che guadagna più del Presidente della Repubblica con uno stipendio di 239 mila euro all’anno. Di seguito riportiamo nomi con cariche e stipendi che percepiscono (alcuni de)i nababbi della Casta S.p.A.: Mauro Moretti: amministratore delegato Ferrovie dello Stato, 871.000 mila euro - Domenico Arcuri: amministratore delegato Invitalia, 750.000 mila euro - Pietro Ciucci: amministratore unico Anas, 750.000 mila euro - Massimo Sarmi:amministratore delegato Poste italiane, 1.500.000,00 mila euro - Vincenzo Cappiello: amministratore delegato Fintecna immobiliare, 505.000 mila euro - Mauro Masi: amministratore delegato Consap, 440.000 mila euro - Paolo Garimberti: presidente Rai, 448.000 mila euro - Alessandro Castellano: amministratore delegato Sace, 800.000 mila euro - Massimo Varazzani: amministratore delegato Fintecna, 750.000 mila euro - Giuseppe Sala: amministratore delegato Expo 2015, 390.000 mila euro.
Nominativi e compensi di manager pubblici: Enrico Giovannini: Presidente Istat, 300.000 mila euro - Antonio Mastrapasqua: Presidente Inps, 216,711 mila euro - Massimo Pianese: Direttore Generale, 322.841 mila euro - Mauro Nori: Direttore generale, 377.214 mila euro.
Nominativi e compensi delle Authority: Pier Paolo Borboni: Presidente Energia e Gas, 475.643 mila euro.
Componenti Energia e Gas: Alberto Biancardi: 396.379 mila euro - Luigi Carbone: 396.379 mila euro - Valeria Termini:396.379 mila euro - Rocco Colicchio: 396.379 mila euro - Giuseppe Vegas: Presidente Consob, 387.000 mila euro.
Componenti Consob: Paolo Troiano: 322.000 mila euro - Luca Enriques: 322.000 mila euro - Vittorio Conti: 322.000 mila euro - Michele Pezzinga: 322.000 mila euro - Corrado Calabrò: Presidente Agcom, 475.643 mila euro.
Componenti Agcom: Enzo Savarese: 396.369 mila euro - Nicola D’Angelo: 396.369 mila euro - Michele Lauria: 396.369 mila euro - Sebastiano Sortino: 396.369 mila euro - Stefano Mannoni: 396.369 mila euro - Roberto Napoli: 396.369 mila euro - Gianluigi Magri: 396.369 mila euro - Antonio Martusciello: 396.369 mila euro - Giovanni Pitruzella: Presidente Antitrust, 475.643 mila euro.
Componenti Antitrust: Pietro Barucci: 396.369 mila euro - Salvatore Rebecchini: 396.369 mila euro - Carla Rabitti Bedogni: 396.369 mila euro - Antonio Pilati: 396.369 mila euro.
Nominativi e compensi Sicurezza e Difesa: Leonardo Galitelli: Comandante GeneraleArma dei Carabinieri, 462.642 mila euro - Franco Ionta: Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, 543.954 mila euro - Cesare Patrone: Direttore Generale Corpo Forestale dello Stato, 362.422 mila euro - Antonio Manganelli: Capo della Polizia, 621.253 mila euro.
Nel prossimo viaggio della Casta S.p.A. daremo nomi e compensi di manager di enti locali e di amministrazioni centrali. Inoltre daremo spazio alle busta paga d’oro dei manager privati che siedono nelle stanze privilegiate.di Davide Caluppi
Come promesso nel precedente articolo continuiamo questa carrellata degli appartenenti al club esclusivo della Casta S.p.A. che siede nelle stanze dei bottoni d’oro. Evidenzieremo nel dettaglio anche il mondo d’orato dei super manager privati. Auto aziendali, jet a disposizioni, club esclusivi per citare qualche status symbol.
Nomi e compensi di manager di enti locali:
Gioacchino Gabbuti: Amministratore unico di Roma Patrimonio, 596.000 mila euro
CarloTosti: Amministratore delegato di Atac Roma, 349.000 mila euro
Federico Bortoli: Amministratore delegato di Roma Metropolitane, 379.000 mila euro
Giuseppe Biesuz: Direttore generale di Ferrovie Nord, 334.000 mila euro
Davide Corritore: City manager Milano, 210.000 mila euro
Cesare Vaciago: City manager Torino, 304.372 mila euro
Antonio Meola: Segretario generale del Comune di Firenze, 184.637 mila euro
Giacomo Capuzzimati: Direttore generale del Comune di Bologna, 161.000 mila euro
Nicola Colaianni: Coordinatore Avvocatura della Regione Puglia, 168.830 mila euro
Roberto Zanon: Segretario generale Regione Veneto, 189.457 mila euro
Sergio Pollicita: Capo di gabinetto del Comune di Palermo, 144.881 mila euro
Nomi e compensi di manager di amministrazioni centrali:
Vincenzo Fortunato: Capo di gabinetto del Ministero dell’Economia, 536.906 mila euro
Giampiero Massolo: Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, 412.560 mila euro
FrancoGabrielli: Capo Dipartimento della Protezione Civile, 364.196 mila euro
Bruno Brattoli: Capo Dipartimento Giustizia Minorile, 293.029 mila euro
Mario Canzio: Ragioniere Generale dello Stato, 562.331 mila euro
Raffaele Ferrara: Direttore dei Monopoli dello Stato, 481.214 mila euro
Attilio Befera: Direttore Agenzia delle Entrate, 304.000 mila euro
Marco Di Capua: Vicario del Direttore Generale, 305.558 mila euro
Giuseppe Serino: Capo Dipartimento del Ministero Politiche Agricole, 300.753 mila euro
Gabriella Alemanno: Direttore Generale Agenzia del Territorio, 307.211 mila euro
Giuseppe Ambrosio: Direttore Generale Ministero Sviluppo Economico, 297.500 mila euro
Gen. Biagio Ambrate Abrate: Capo Stato Maggiore della Difesa, 482.019 mila euro
Gen. Giuseppe Valotto: Capo Stato Maggiore dell’Esercito, 481.021 mila euro
Giuseppe Procaccini: Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni, 395.368 mila euro
Gen. Giuseppe Bernardis: Capo Stato Maggioredell’Aeronautica Militare, 460.052 mila euro
Gen. Bruno Branciforte: Capo Stato Maggiore della Marina Militare, 481.006 mila euro
Claudio De Bertolis: Segretario Generale della Difesa, 451.072 mila euro
Corporate Jet. Terminologia anglosassone di cui faremmo a meno oggigiorno, che sta a significare la flottiglia dei jet delle grandi società che sono a disposizione dei loro super manager, presidenti, amministratori delegati.
Vizi da nababbi questi, uniti ai compensi milionari che ricevono. Veri salotti viaggianti messi a loro disposizione per lavoro. Un altro vantaggio, quello di volare anche quando ci sono scioperi dei controllori di volo delle compagnie commerciali.
La lista dei benefit anche in questo caso è lunga. Vediamone qualcuno. Le famose tessere che permettono di accedere ad esclusivi club: dalle tribune vip degli stadi, al posto in esclusiva del Teatro la Scala, passando per i verdi campi da golf.
Molti di questi nababbi possiedono del loro garage autofiammanti aziendali. Grandi aziende che pagano persino l’affitto. Chi vola negli Stati Uniti durante l’anno per frequentare il classico corso di aggiornamento spesato.
Vizi che rientrano a pieno titolo nella retribuzione milionaria di questi nababbi dalle tasche d’oro. Molti di loro ricordiamo che operano all’estero e rispondono poi come amministratore delegato di una società in Italia. In questo caso i benefit aumentano a dismisura considerando le spese per l’affitto della casa, lo stipendio per l’autista personale o le spese scolastiche dei loro figli.
Come non tener conto delle laute cifre per quanto riguarda la buona uscita a fine carriera. Tra le più alte ricordiamo quella di Pier Francesco Guargaglini presidente della Finmeccanica con 4 milioni di euro di buona uscita.
Oppure la cifra astronomica a Cesare Geronzi quando lasciò le Generali nel 2011 con ben 16,6 milioni di euro.
Nomi e compensi milionari dei super manager:
Sergio Balbinot:Amministratore delegato Generali, 3.500.000 milioni di euro
Franco Baronio: Ex Amministratore delegato Banca Popolare di Verona, 4.600.000 milioni di euro
Giuliano Andreani: Amministratore delegato Mediaset, 3.300.000 milioni di euro
Adolfo Bizzocchi: Direttore Generale Credem, 3.300.000 milioni di euro
Andrè-Michel Ballester: Amministratore delegato Sorin, 2.200.000 milioni di euro
Valerio Battista: Amministratore delegato Prysmian, 2.400.000 milioni di euro
Fausto Marchionni: Ex Amministratore delegato di Fonsai, 10.000.000 milioni di euro
Alessandro Profumo: Ex Amministratore delegato Unicredit, 40.000.000 milioni di euro
Marco Tronchetti Provera: Presidente Pirelli, 6.600.000 milioni di euro
Roberto Vedovotto: Amministratore delegato Safilo, 3.800.000 milioni di euro
Diego Della Valle: Presidente Tod’s, 3.000.000 milioni di euro
Fulvio Conti: Amministratore delegato Enel, 4.900.000 milioni di euro
Francesco Caltagirone: Presidente Cementir,2.500.000 milioni di euro
Lavio Cattaneo: Amministratore delegato Terna, 2.400.000 milioni di euro
Claudio Calabi: Amministratore delegato Risanamento, 2.800.000 milioni di euro
Luca Garavoglia: Presidente Campari, 3.400.000 milioni di euro
Giorgio Angelo Girelli: Amministratore delegato Banca Generali, 4.900.000 milioni di euro
Franco Moscetti: Amministratore delegato Amplifon, 2.600.000 milioni di euro
Massimo Moratti: Amministratore delegato Saras, 2.500.000 milioni di euro
Gian Marco Moratti: Presidente Saras, 2.500.000 milioni di euro
Alberto Nagel: Amministratore delegato Mediobanca, 2.800.000 milioni di euro
Renato Pagliaro: Presidente Mediobanca, 2.400.000 milioni di euro
Pietro Franco Tali: Amministratore delegato Saipem, 4.200.000 milioni di euro
Paolo Scaroni: Amministratore delegato Eni, 4.400.000 milioni di euro
Giampiero Pesenti: Presidente Italcementi, 3.900.000 milioni di euro
Giovanni Perissinotto: Amministratore delegato GroupCeo (Generali), 3.400.000 milioni di euro
Pier Francesco Saviotti: Amministratore delegato Banco Popolare, 2.400.000 milioni di euro
Francesco S. Vinci: Direttore Generale Mediobanca, 2.000.000 milioni di euro
Gaetano Miccichè: Direttore Generale Intesa San Paolo, 2.300.000 milioni di euro
Luca Cordero di Montezemolo: Presidente Ferrari, 5.500.000 milioni di euro
Fedele Confalonieri: Presidente Mediaset, 3.700.000 milioni di euro
Enrico Cavatorta: Consigliere Luxottica, 3.300.000 milioni di euro
Carlo Bozotti: Presidente-Amministratore delegato StMicroelectronics, 3.000.000 milioni di euro
davidesh78@gmail.com
Come promesso nel precedente articolo continuiamo questa carrellata degli appartenenti al club esclusivo della Casta S.p.A. che siede nelle stanze dei bottoni d’oro. Evidenzieremo nel dettaglio anche il mondo d’orato dei super manager privati. Auto aziendali, jet a disposizioni, club esclusivi per citarequalche status symbol.
Nomi e compensi di manager di enti locali:
Gioacchino Gabbuti: Amministratore unico di Roma Patrimonio, 596.000 mila euro
Carlo Tosti: Amministratore delegato di Atac Roma, 349.000 mila euro
Federico Bortoli: Amministratore delegato di Roma Metropolitane, 379.000 mila euro
Giuseppe Biesuz: Direttore generale di Ferrovie Nord, 334.000 mila euro
Davide Corritore: City manager Milano, 210.000 mila euro
Cesare Vaciago: City manager Torino, 304.372 mila euro
Antonio Meola: Segretario generale del Comune di Firenze, 184.637 mila euro
Giacomo Capuzzimati: Direttore generale del Comune di Bologna, 161.000 mila euro
Nicola Colaianni: Coordinatore Avvocatura della Regione Puglia, 168.830 mila euro
Roberto Zanon: Segretario generale Regione Veneto, 189.457 mila euro
Sergio Pollicita: Capo di gabinetto del Comune di Palermo, 144.881 mila euro
Nomi e compensi di manager di amministrazioni centrali:
VincenzoFortunato: Capo di gabinetto del Ministero dell’Economia, 536.906 mila euro
Giampiero Massolo: Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, 412.560 mila euro
Franco Gabrielli: Capo Dipartimento della Protezione Civile, 364.196 mila euro
Bruno Brattoli: Capo Dipartimento Giustizia Minorile, 293.029 mila euro
Mario Canzio: Ragioniere Generale dello Stato, 562.331 mila euro
Raffaele Ferrara: Direttore dei Monopoli dello Stato, 481.214 mila euro
Attilio Befera: Direttore Agenzia delle Entrate, 304.000 mila euro
Marco Di Capua: Vicario del Direttore Generale, 305.558 mila euro
Giuseppe Serino: Capo Dipartimento del Ministero Politiche Agricole, 300.753 mila euro
Gabriella Alemanno: Direttore Generale Agenzia del Territorio, 307.211 mila euro
Giuseppe Ambrosio: Direttore Generale Ministero Sviluppo Economico, 297.500 mila euro
Gen. Biagio Ambrate Abrate: Capo Stato Maggiore della Difesa, 482.019 mila euro
Gen. Giuseppe Valotto: Capo StatoMaggiore dell’Esercito, 481.021 mila euro
Giuseppe Procaccini: Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni, 395.368 mila euro
Gen. Giuseppe Bernardis: Capo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, 460.052 mila euro
Gen. Bruno Branciforte: Capo Stato Maggiore della Marina Militare, 481.006 mila euro
Claudio De Bertolis: Segretario Generale della Difesa, 451.072 mila euro
Corporate Jet. Terminologia anglosassone di cui faremmo a meno oggigiorno, che sta a significare la flottiglia dei jet delle grandi società che sono a disposizione dei loro super manager, presidenti, amministratori delegati.
Vizi da nababbi questi, uniti ai compensi milionari che ricevono. Veri salotti viaggianti messi a loro disposizione per lavoro. Un altro vantaggio, quello di volare anche quando ci sono scioperi dei controllori di volo delle compagnie commerciali.
La lista dei benefit anche in questo caso è lunga. Vediamone qualcuno. Le famose tessere che permettono di accedere ad esclusiviclub: dalle tribune vip degli stadi, al posto in esclusiva del Teatro la Scala, passando per i verdi campi da golf.
Molti di questi nababbi possiedono del loro garage auto fiammanti aziendali. Grandi aziende che pagano persino l’affitto. Chi vola negli Stati Uniti durante l’anno per frequentare il classico corso di aggiornamento spesato.
Vizi che rientrano a pieno titolo nella retribuzione milionaria di questi nababbi dalle tasche d’oro. Molti di loro ricordiamo che operano all’estero e rispondono poi come amministratore delegato di una società in Italia. In questo caso i benefit aumentano a dismisura considerando le spese per l’affitto della casa, lo stipendio per l’autista personale o le spese scolastiche dei loro figli.
Come non tener conto delle laute cifre per quanto riguarda la buona uscita a fine carriera. Tra le più alte ricordiamo quella di Pier Francesco Guargaglini presidente della Finmeccanica con 4 milioni di euro di buona uscita.
Oppure la cifra astronomica aCesare Geronzi quando lasciò le Generali nel 2011 con ben 16,6 milioni di euro.
Nomi e compensi milionari dei super manager:
Sergio Balbinot: Amministratore delegato Generali, 3.500.000 milioni di euro
Franco Baronio: Ex Amministratore delegato Banca Popolare di Verona, 4.600.000 milioni di euro
Giuliano Andreani: Amministratore delegato Mediaset, 3.300.000 milioni di euro
Adolfo Bizzocchi: Direttore Generale Credem, 3.300.000 milioni di euro
Andrè-Michel Ballester: Amministratore delegato Sorin, 2.200.000 milioni di euro
Valerio Battista: Amministratore delegato Prysmian, 2.400.000 milioni di euro
Fausto Marchionni: Ex Amministratore delegato di Fonsai, 10.000.000 milioni di euro
Alessandro Profumo: Ex Amministratore delegato Unicredit, 40.000.000 milioni di euro
Marco Tronchetti Provera: Presidente Pirelli, 6.600.000 milioni di euro
Roberto Vedovotto: Amministratore delegato Safilo, 3.800.000 milioni di euro
Diego Della Valle:Presidente Tod’s, 3.000.000 milioni di euro
Fulvio Conti: Amministratore delegato Enel, 4.900.000 milioni di euro
Francesco Caltagirone: Presidente Cementir, 2.500.000 milioni di euro
Lavio Cattaneo: Amministratore delegato Terna, 2.400.000 milioni di euro
Claudio Calabi: Amministratore delegato Risanamento, 2.800.000 milioni di euro
Luca Garavoglia: Presidente Campari, 3.400.000 milioni di euro
Giorgio Angelo Girelli: Amministratore delegato Banca Generali, 4.900.000 milioni di euro
Franco Moscetti: Amministratore delegato Amplifon, 2.600.000 milioni di euro
Massimo Moratti: Amministratore delegato Saras, 2.500.000 milioni di euro
Gian Marco Moratti: Presidente Saras, 2.500.000 milioni di euro
Alberto Nagel: Amministratore delegato Mediobanca, 2.800.000 milioni di euro
Renato Pagliaro: Presidente Mediobanca, 2.400.000 milioni di euro
Pietro Franco Tali: Amministratore delegato Saipem, 4.200.000 milioni di euro
Paolo Scaroni: Amministratoredelegato Eni, 4.400.000 milioni di euro
Giampiero Pesenti: Presidente Italcementi, 3.900.000 milioni di euro
Giovanni Perissinotto: Amministratore delegato Group Ceo (Generali), 3.400.000 milioni di euro
Pier Francesco Saviotti: Amministratore delegato Banco Popolare, 2.400.000 milioni di euro
Francesco S. Vinci: Direttore Generale Mediobanca, 2.000.000 milioni di euro
Gaetano Miccichè: Direttore Generale Intesa San Paolo, 2.300.000 milioni di euro
Luca Cordero di Montezemolo: Presidente Ferrari, 5.500.000 milioni di euro
Fedele Confalonieri: Presidente Mediaset, 3.700.000 milioni di euro
Enrico Cavatorta: Consigliere Luxottica, 3.300.000 milioni di euro
Carlo Bozotti: Presidente-Amministratore delegato StMicroelectronics, 3.000.000 milioni di euro.

Ecco i 94 senatori che hanno votato contro i tagli alle pensioni d’oro
Nella votazione sui tagli alle pensioni d’oro ai supermanager pubblici, il governo (che volevadifenderle) è stato battuto grazie da un emendamento di Idv e Lega. Sorprendentemente, la maggioranza dell’Aula si è dichiarata favorevole ad intervenire sul trattamento pensionistico dei burocrati di Stato che oggi godono di stipendi favolosi e domani avrebbero goduto di pensioni altrettanto favolose.
E tuttavia, in 94 si sono battuti come leoni contro quell’emendamento e a favore del mantenimento delle pensioni d’oro. Tutto il Pd, ad eccezione di sette senatori che, in uno scatto di dignità, hanno votato contro. Ad esprimersi a favore dell superpensioni dei manager pubblici troviamo, per esempio, figure del calibro di Anna Finocchiaro, Enzo Bianco, Maurizio Gasparri o Pietro Ichino, lo stesso che va in giro a predicare il superamento del divario tra le generazioni.
ECCO TUTTI I NOMI
1) Adamo Marilena (Pd)
2) Adragna Benedetto (Pd)
3) Agostini Mauro (Pd)
4) Armato Teresa (Pd)
5) Astore Giuseppe (Gruppo Misto)
6) Baio Emanuela (Api)
7)Barbolini Giuliano (Pd)
8) Bassoli Fiorenza (Pd)
9) Bastico Mariangela (Pd)
10) Enzo Bianco (Pd)
11) Biondelli Franca (Pd)
12) Blazina Tamara (Pd)
13) Filippo Bubbico (Pd)
14) Antonello Cabras (Pd)
15) Anna Maria Carloni (Pd)
16) Maurizio Castro (Pdl)
17) Stefano Ceccanti (Pd)
18) Mario Ceruti (Pd)
19) Franca Chiaromonte (Pd)
20) Carlo Chiurazzi (Pd)
21) Lionello Cosentino (Pd)
22) Cesare Cursi (Pdl)
23) Mauro Cutrufo (Pdl)
24) Cristina De Luca (Terzo Polo)
25) Vincenzo De Luca (Pd)
26) Luigi De Sena (Pd)
27) Mauro Del Vecchio (Pd)
28) Silvia Della Monica (Pd)
29) Roberto Della Seta (Pd)
30) Ulisse Di Giacomo (Pdl)
31) Di Giovan Paolo Roberto (Pd)
32) Cecilia Donaggio (Pd)
33) Lucio D’Ubaldo (Pd)
34) Marco Filippi (Pd)
35) Anna Finocchiaro (Pd)
36) Anna Rita Fioroni (Pd)
37) Marco Follini (Pd)
38) Vittoria Franco (Pd)
39) Vincenzo Galioto (Pdl)
40) Guido Galperti (Pd)
41) MariaPia Garavaglia (Pd)
42) Costantino Garraffa (Pd)
43) Maurizio Gasparri (Pdl)
44) Antonio Gentile (Pdl)
45) Rita Ghedini (Pd)
46) Giai Mirella (Gruppo Misto)
47) Basilio Giordano (Pdl)
48) Claudio Gustavino (Terzo Polo)
49) Pietro Ichino (Pd)
50) Cosimo Latronico (Pdl)
51) Giovanni Legnini (Pd)
52) Massimo Livi Bacci (Pd)
53) Andrea Marcucci (Pd)
54) Francesca Maria Marinaro (Pd)
55) Franco Marini (Pd)
56) Ignazio Marino (Pd)
57) Marino Mauro Maria (Pd)
58) Salvatore Mazzaracchio (Pdl)
59) Vidmer Mercatali (Pd)
60) Riccardo Milana (Terzo Polo)
61) Francesco Monaco (Pd)
62) Enrico Morando (Pd)
63) Fabrizio Morri (Pd)
64) Achille Passoni (Pd)
65) Carlo Pegorer (Pd)
66) Flavio Pertoldi (Pd)
67) Lorenzo Piccioni (Pdl)
68) Leana Pignedoli (Pd)
69) Roberta Pinotti (Pd)
70) Beppe Pisanu (Pdl)
71) Donatella Poretti (Pd)
72) Raffaele Ranucci (Pd)
73) Giorgio Roilo (Pd)
74) Nicola Rossi (Pd)
75)Antonio Rusconi (Pd)
76) Gian Carlo Sangalli (Pd)
77) Francesco Sanna (Pd)
78) Giacomo Santini (Pdl)
79) Giuseppe Saro (Pdl)
80) Anna Maria Serafini (Pd)
81) Achille Serra (Terzo Polo)
82) Emilio Silvio Sircana (Pd)
83) Albertina Soliani (Pd)
84) Marco Stradiotto (Pd)
85) Antonino Strano (Pdl)
86) Salvatore Tomaselli (Pd)
87) Giorgio Tonini (Pd)
88) Achille Totaro (Pdl)
89) Tiziano Treu (Pd)
90) Simona Vicari (Pdl)
91) LuigiVimercati (Pd)
92) Vincenzo Vita (Pd)
93) Walter Vitali (Pd)
94) Luigi Zanda (Pd)









   
 



 
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