Rogo alla discarica di Cerignola: "Che la Procura indaghi!"
 











L’associazione Capitanata Rifiuti Zero esprime forti perplessità sulla vicenda dell’incendio di qualche giorno fa al quinto lotto della discarica di Forcone-Cafiero a Cerignola. Circostanza che avrebbe potuto essere tanto più grave se verrà accertato, come riportano le agenzie, che oltre a non esserci un sistema di sorveglianza in modo da prevenire questi eventi, manca l’energia elettrica per azionare gli idranti, dunque le fiamme avrebbero potuto trasformare l’intera area (di decine di ettari) in una bomba ecologica. "Ci chiediamo se la Procura indaghi già su eventuali dolo o omissioni, visto che non è la prima volta che una discarica in provincia di Foggia s’incendi in circostanze non chiarite in piena stagione estiva, cioè quando grazie al turismo i flussi dal Gargano raddoppiano". Il territorio ofantino è vessato da decenni dal problema delle "fumaiole", cioè di discariche non a norma che s’incendiano regolarmente o continuamente, appestandol’aria e i terreni circostanti per chilometri. Basti ricordare lo scempio condotto per anni presso il sito di San Ferdinando (ancora visibile dalla statale 16), e che era stato denunciato alla Commissione UE da Pietro Mennea e da diverse lettere di scongiuri rivolte ai sindaci scritte dai medici dell’ospedale di San Giovanni Rotondo.
L’ultimo incendio a Forcone-Cafiero sembra inserirsi in una sequenza di eventi che vede, da una parte Regione Puglia e Gruppo Marcegaglia premere a tavoletta l’acceleratore per accendere il termodistruttore in agro di Manfredonia, ma vicino a Borgo Tressanti, ordinando agli impianti di Cerignola e Deliceto di produrre CDR (combustibile da rifiuti) "fuori specifica"; dall’altro la SIA e il Consorzio FG4 sostengono da sempre in concreto una linea inceneritorista e contraria alla raccolta porta a porta, ritendendola costosa, quando è in realtà l’unico modo per raggiungere alte percentuali di differenziazione e non pagare gravose ecotasse". Il sindaco diCerignola, massima autorità per la salute pubblica, non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito. "Siamo preoccupati perché è già successo nella vicina Campania che istituzioni e interessi ecomafiosi abbiano congiurato contro la salute dei cittadini al fini di aprire nuovi siti di smaltimento mettendo su in vertici a porte chiuse emergenze rifiuti a tavolino. Siamo pronti a denunciare le eventuali infrazioni alla commissione europea".
Quanto alla notizia della lettera di dimissioni di Francesco Vasciaveo rivolta al sindaco di Cerignola e al consorzio del Basso Tavoliere - ricordando che non è la prima volta che ciò venga paventato dall’amministratore unico della SIA FG4 -, l’associazione Capitanata Rifiuti Zero dichiara che "è necessario riflettere sulla necessità che la SIA FG4 diventi un’azienda moderna, dove la gestione della discarica e dei relativi proventi sia separata da quella della raccolta differenziata, e – soprattutto – con l’istituzione di unconsiglio d’amministrazione (CDA), dove siano rappresentati tutti i portatori d’interesse dai cittadini ai lavoratori". Giuseppe Dimunno









   
 



 
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