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Governo dei Professori al capolinea? |
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Cosa bolle in pentola? In primo luogo la possibilità che l’esperienza Monti venga dai partiti considerata esaurita. E così la ridda di voci su un possibile voto anticipato prende concretezza. Insomma i partiti, benché Casini continui a prospettare le larghe intese attorno a un Monti bis, si preparano al peggio ovvero che ad agosto si verifichi l’attacco speculativo che farebbe schizzare lo spread a cifre insostenibili. E così il calcio a Monti verrebbe dato da tutti i muli di Palazzo che fino ad oggi ne hanno tessuto le lodi. E inevitabilmente si tratta anche di un calcio indiretto nei confronti di chi ha imposto l’esecutivo di tecnici che finora si sono dimostrati un bluff. Parliamo ovviamente dell’inquilino del Colle Napolitano. Ah se la procura avesse trovato le prove delle tangenti finite nelle casse dell’ex Pci… probabilmente ci saremmo sbarazzati da tempo anche del migliorista. Invece l’ex pm Di Pietro perse il filo della grande tangenteEnimont entrata nell’ex Bottegone. Stranamente tutta la dirigenza dell’ex Pci si salvò. E quando Craxi fece quel nobile discorso in aula sul finanziamento illecito ai partiti, tutti se ne lavarono le mani. Possibile mai che Napolitano, da una parte, e Amato, dall’altra non sapessero che il proprio partito si finanziava anche attraverso le tangenti? Ma torniamo ai problemi odierni. E’ indubbio che la cosiddetta vittoria di Napolitano vacilli molto. Con la nomina di Monti non c’è stato nessun cambiamento, se non in peggio. Lo spread addirittura ha superato i livelli di quando a Palazzo Chigi c’era un certo Berlusconi. Oltretutto il peso gravoso delle tasse e i tagli in tutti settori pesano negativamente sul giudizio complessivo. Anche i partiti che lo sostengono cominciano ad aprire gli occhi. Persino Bersani ha lasciato intendere che il voto anticipato non è da escludere, ma non prima di aver fatto la riforma elettorale. Oltretutto i continui incontri tra i diversi esponenti dei trepartiti che sorreggono Monti lasciano intendere uno scenario del genere. Anche se il dalemiano Latorre dice che il dibattito sulle elezioni anticipate è alquanto surreale. “Siamo a pochi mesi dalla scadenza naturale della legislatura e dobbiamo ancora fronteggiare una drammatica emergenza economica”. Secondo il dalemiano nelle prossime ore si capirà chi davvero ha intenzione di portare gli italiani al voto anticipato. E secondo la sua teoria giallista l’assassino del governo Monti è da ricercare tra chi non ha intenzione di cambiare il Porcellum. “Se introduciamo l’elezione diretta del presidente della Repubblica bisogna garantire un equilibrio dei poteri che eviti di affidare all’eletto dal popolo un ruolo e una funzione che non è controllabile”. Ma il problema non è proprio questo. Qualsiasi modello istituzionale si può cambiare, purché dietro ci sia un progetto. A che serve il presidenzialismo se poi si procede con la stessa logica attuale? Ovvero di camerieri della Bce,dell’Ue e dei grandi interessi finanziari ed economici. La politica del fare deve prevalere su tutto, altrimenti è inutile cambiare. E fare vuol dire uscire dall’euro e riprendere politiche volte al bene comune. Veniamo da 10 anni di euro disastrosi, dove l’appiattimento generale e il degrado sociale sono in costante crescita. Nel Pd comunque emerge sempre la voglia di scaricare le colpe del disastro sul Cavaliere. “C’è un attacco all’euro e noi siamo in una situazione in cui non dovremmo essere. Ci siamo e ci siamo stati messi da 10 anni di favole”, questo ha detto Bersani nell’intervista a Sky. Pur non facendo il nome è chiara l’allusione a Silvio. Si tratta di dichiarazioni indegne, in quanto tendono a mettersi su un piedistallo pur avendo le stesse responsabilità del Cavaliere.michele mendolicchio
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