Il non voto, l’unico “no” possibile
 











Invitare a non votare per nessuno non è un enunciato ideologico, ma semplicemente una considerazione politica, anzi un rifiuto della politica, dettato dalla ragione e dall’esperienza. In sostanza:
1. la democrazia è una grande truffa, un meccanismo politico/istituzionale per garantire il potere ai furbi e a chi ha cospicui mezzi finanziari. Potere ovviamente da utilizzare per interessi propri, di partito e comunque sempre contro il popolo.
2. Viviamo in un paese del mondo occidentale, a consumismo avanzato, dove agiscono due forze distruttive e deleterie per qualsiasi volontà di cambiamento: il sistema americaneggiante di vita (più o meno la way of life americana), e la presenza delle Intelligence e dei mass media che controllano in modo assoluto tutta la politica, l’economia e la finanza dello Stato, impedendo, con la corruzione, con l’inganno o con la forza, ogni spinta verso il cambiamento. Tuttavia, il rifiuto della democrazia elettoralerisponde più che altro ad un rifiuto di principio, ad un atteggiamento di rivolta e quindi è un atteggiamento negativo e non politico. E’ ovvio infatti che, a prescindere da una posizione antielettorale, pur qualcuno dovrà andare ad occupare le circoscrizioni, i consigli comunali, il parlamento per far funzionare la macchina delle amministrazioni locali e quella dello Stato e delle Istituzioni. Quindi questo atteggiamento non può essere “ideologizzato”, anche se chi lo invoca se lo tiene stretto e non ci rinuncia.
Ne consegue che, seppur si possa non condividere di non aderire al voto, sia naturale ci sia anche chi intenda di voler operare anche attraverso il voto, dando al voto, una valenza tattica e sperando così di conseguire qualche risultato. Pensando a volte, addirittura, che possa esistere un passaggio “rivoluzionario” anche attraverso l’uso del voto. Nel mondo occidentale americanizzato, personalmente lo escludo e quando si espone questo intento occorre star sempre inguardia, perché subdoro la truffa.
E’ sufficiente oltretutto rimarcare il fatto che oggi, come oggi, chiunque si presenta candidato, ovvero chi ha fatto la scelta politica di entrare in un partito, lo ha fatto esclusivamente per interessi personali, per migliorare la sua posizione sociale e professionale. Non è una eccezione, ma una ovvia conseguenza di questo andazzo, tanto è vero che quelli che riescono a mettere le mani su qualche sfera di potere, locale o statale che sia, sono subito impelagati e coinvolti nella corruzione dilagante. Senza freni, senza alcuna dignità.
Tanto su esposto, non c’è da preoccuparsi affatto se il non voto, la scheda bianca o l’astensione, con tanto di gita al mare il giorno delle elezioni, possa agevolare chicchessia. Ma chi se ne frega! …Visto e considerato che tutti i partiti e movimenti politici, di governo o di opposizione, sono pariteticamente marci, corrotti e nemici del popolo.
Per qualche anima candida che però non ci dormisse la notte,al pensiero che il suo non voto possa aver agevolato qualche schieramento, sappia che ci sono alcuni accorgimenti per far si che la sua scheda annullata non sia riciclata in qualche modo. Un ultimo consiglio: quando vedete un manifesto, un volantino con tanto di simbolo politico a colori e la bella faccia del candidato, sappiate che, sempre e comunque, costui è un furfante. Regolatevi di conseguenza.Maufil









   
 



 
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