Il comitato VIA della Provincia di Foggia ha approvato il progetto della centrale a biomasse della Agritre, Gruppo Tozzi, (Tozzi Renewable Energy S.r.l. nel comune di S.Agata di Puglia ( località Viticone), con una serie di prescrizioni assolutamente tecniche e difficili da controllare in fase di esecuzione. Insomma con il tecnicismo “più” spietato” si sono lavati la “ coscienza” e si va avanti . Purtroppo il prossimo passaggio è l’autorizzazione AIA da rilasciare da parte della Regione Puglia , che potrebbe essere una pura formalità. Si prende atto che la centrale termoelettrica a ciclo combinato (inceneritore) da 80 MW termici e 25 ,2 MW elettrici, alimentata a biomasse vegetali solide ( paglia e cippato), ai confini con i comuni di Deliceto e Candela è stata “varata”, è stata approvata senza tenere in alcun conto le controdeduzioni presentate dalla associazione e dagli altri comitati e dellasalute dei cittadini. Non vorremmo che fra qualche anno ci dovessimo imbattere in nuovo caso “ ILVA” . Restano, comunque , intatte tutte le obiezioni espresse a partire dall’immissione in atmosfera del 75% del potere calorifico della biomassa bruciata, circa 20 MW degli 80 MW, che andranno ad aggiungersi a quelli della centrale a turbogas della Edison, che sta a poche migliaia di metri. Il microclima dell’area interessata e la qualità dell’aria e del suolo sarà peggiorata anche dalle emissioni da camino della centrale e dall’aumento indotto del traffico veicolare (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) non senza dimenticare il peggioramento della qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e di metalli pesanti. Resta ,inoltre, forte la preoccupazione per l’operazione che viene condotta dallaAGRITRE insieme alle organizzazioni sindacali agricole che stanno proponendo agli agricoltori contratti per la coltivazione di piante dedicate ( sorgo, triticale, girasole ecc…) per alimentare la centrale , resisi conto che la paglia non sarà sufficiente e che sarà poco vantaggiosa per gli agricoltori. Sembra che le organizzazioni stiano diventando complici della modifica genetica della nostra agricoltura, che da alimentare diventerà energetica. Frutto della logica prima si installa l’impianto e poi si cerca cosa bruciare. Non viene risolto, inoltre, il problema delle 2,5 tonnellate al giorno di ceneri umide, leggere e delle polveri residue derivanti dalla combustione , che dovrebbero essere utilizzate come ammendanti dei terreni, ovviamente facendole pagare agli agricoltori. L’azienda acquista la paglia o la pianta energetica e rivende la cenere agli stessi. Sembra un bel meccanismo se le ceneri non fossero rifiuti da smaltire indiscariche autorizzate. Preoccupanti sono le affermazioni di politici dell’amministrazione provinciale che affermano che l’Ente si esprime attraverso il Comitato di valutazione d’impatto Ambientale ( VIA), che è un organismo tecnico, ma ci sembra che l’amministrazione provinciale sia un organo politico, che si è chiuso in un silenzio “assordante “, che non ha espresso opinioni sulle centrali che sorgono come funghi sul territorio provinciale, venendo meno non solo al ruolo politico di programmazione ma anche etico di salvaguardia della salute dei cittadini. Nella “’inchiesta pubblica”, prevista dalla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), a cui hanno partecipato le forze politiche e le rappresentanze sociali, è stata assente l’Amministrazione Provinciale,che non ha espresso alcun parere, ed anche il comune di Candela . A questo bisogna aggiungere che l’Agritre S.r.l., presentatrice del progetto, ha un CapitaleSociale di € 10.000 per realizzare un progetto di 70 milioni di euro. Insomma il progetto deve essere venduto a qualcun altro ? La società a responsabilità limitata con scarso capitale serve a cautelarsi dal pagamento di eventuali e possibili danni ambientali e sociali nel corso di vita della centrale ? Contro l’aggressione al territorio di Capitanata , Legambiente Circolo “Gaia” continuerà la sua battaglia unendosi ai comitati ed ai cittadini anche l’attraverso il percorso giudiziario, che è allo studio. Prof. Tonino Soldo
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