“I recenti sequestri di prodotti alimentari in numerose aziende pugliesi e i fatti di cronaca che ipotizzano decessi di cittadini stranieri intossicati dopo aver consumato formaggi ed olive prodotti e provenienti dalla Puglia, hanno prodotto notevole allarmismo nella popolazione pugliese ed hanno fatto emergere numerose e gravi carenze nel sistema regionale dei controlli atti a garantire ai cittadini pugliesi sicurezza alimentare. La sanità pubblica veterinaria in Puglia, come evidenziato anche dall’esito di una ispezione ministeriale effettuata a fine 2011, presenta numerose e gravi carenze sulle quali il Governo Regionale ha il dovere di intervenire con urgenza”. “A maggio 2012, il Ministero della Salute ha consegnato alla Regione il rapporto sull’audit sul Sistema Sanitario Regionale con riferimento alla Sanità Pubblica Veterinaria e agli alimenti, una sorta di ispezione effettuata dal ministero presso gli uffici della Regione Puglia dal 13 al16 dicembre 2011. Da tale rapporto, insieme ad alcuni potenziali punti di forza del sistema, emergono gravissime carenze sottolineate dal Ministero, quali: - inadeguatezza numerica del personale sanitario addetto; - rilevate carenza nell’attività di indirizzo e di coordinamento dell’autorità competente regionale sulle Asl; elenchi incompleti degli operatori; - assenza di programmazione e calendarizzazione delle attività di controllo in numerose realtà aziendali; - mancata evidenza dei controlli svolti, carenze nell’adozione di provvedimenti in caso di non conformità, e via dicendo. Tra le cause a cui addebitare tali criticità, il Ministero evidenza un elevato turn over dei vertici delle Asl che non consente adeguata programmazione; -la presenza di un solo veterinario di ruolo con compiti dirigenziali nell’ambito dell’ufficio veterinario, inadeguato coordinamento interno all’Ente Regionale ; - assenza di linee di indirizzo, rilevanti criticità sul governo dei flussiinformativi e sulla qualità dei dati epidemiologici che evidenziano carenze nella programmazione e nella supervisione del livello di attuazione della stessa. Nell’inviare il rapporto alla Regione, il Ministero effettuava anche alcune raccomandazioni, quali: - rimozione delle difficoltà operative legate alle risorse umane e alla qualificazione delle stesse, nel Servizio di Programmazione, Assistenza territoriale e prevenzione dell’assessorato regionale; - incremento delle attività di audit e controllo. Ad oggi non ci risulta che sia stato in alcun modo dato corso alle raccomandazioni del Ministero né che sia stato in alcun modo modificato (e migliorato) il Piano di Prevenzione 2010 – 2012 della Regione, il cui Piano Operativo sembra essere fermo a quanto stabilito con la Delibera di Giunta N. 2080 del 23 settembre 2011. Risulta nel contempo che ingenti risorse regionali siano state destinate più che a migliorare il sistema dei controlli e dalla sicurezza alimentare e, quindi,ad adempiere alle raccomandazioni del ministero, a promuovere iniziative di comunicazione e marketing. I cittadini pugliesi hanno il diritto di essere certi della qualità di ciò che mangiano e che viene prodotto nel nostro territorio e la Regione ha il dovere di effettuare controlli periodici sulla sicurezza e la qualità degli alimenti, possibilmente ben prima che si arrivi ai pur auspicabili sequestri dell’Autorità Giudiziaria i quali, ovviamente ed inevitabilmente, intervengono spesso solo dopo che i cittadini denunciano e, quindi, quando sono stati già danneggiati dall’assenza di controlli da parte di un sistema che, non a caso, si chiama ‘di prevenzione’. Chiediamo quindi al Governo Regionale quali iniziative abbia intrapreso per adempiere alle prescrizioni ministeriali ricevute a maggio 2012, quali, quanti controlli e con quali modalità vengono effettuati mensilmente dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl per garantire la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria inPuglia e se anche alla luce dei recenti episodi di cronaca e dei tanti sequestri operati dalle forze dell’ordine in numerose aziende alimentari pugliesi, il Governo Regionale non ritenga di dover tenere una relazione al Consiglio per illustrare lo stato del sistema e rassicurare i cittadini”.
|