Nella seduta del 12 ottobre la commissione affari sociali della Camera ha concluso l’esame del decreto legge n. 158/2012 (A.C. 5440)che reca interventi per garantire un più alto livello di tutela della salute, mediante una riorganizzazione di alcuni fondamentali aspetti del Servizio sanitario Nazionale. L’esame del provvedimento in Assemble è previsto a partire dal 15 ottobre. Il provvedimento, che ha subito alcune modifiche nel corso dell’esame parlamentare, ha un contenuto ampio ed articolato ed interviene su molti settori connessi alla tutela della salute. Tale riassetto presenta carattere di urgenza a seguito del profondo ridimensionamento dell’offerta assistenziale di tipo ospedaliero e, più in generale, della contrazione delle risorse destinate al SSN, derivante dai provvedimenti legislativi degli ultimi anni e, più recentemente, dalle disposizioni del decreto legge n. 95/2012. A tal fine sono adottate misure finalizzate adassicurare e garantire la continuità, la funzionalità e lo svolgimento delle particolari attività connesse ai bisogni di salute, di qualità e appropriatezza delle cure ed economicità nell’impiego delle risorse. Il provvedimento si compone di 16 articoli suddivisi in IV Capi. Il Capo I contiene norme per la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria. Vengono introdotte norme per la riorganizzazione delle cure primarie e dell’assistenza distrettuale, allo scopo di garantirne una maggiore continuità e funzionalità, viene dettata una disciplina per delineare il passaggio a regime dell’attività libero professionale intramuraria, vengono messe a punto disposizioni particolari in tema di responsabilità degli esercenti una professione sanitaria, viene innovata la disciplina della nomina e della valutazione dell’attività dei dirigenti medici sanitari. Viene inoltre stabilito un termine per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, con particolare riferimentoalle malattie croniche e rare, alla ludopatia e vengono disposizioni in tema di edilizia sanitaria. Il Capo II, detta disposizioni in tema di riduzione dei rischi sanitari connessi all’alimentazione e alle emergenze veterinarie. Vi rientrano le norme che sanzionano la vendita e l’acquisto di bevande alcoliche e di prodotti del tabacco da parte di minorenni, quelle dirette a sanzionare e prevenire la diffusione delle dipendenze dalla pratica di gioco con vincite in denaro, le norme in materia di sicurezza alimentare e bevande e quelle in tema di emergenze veterinarie. Il Capo III reca disposizioni in materia di farmaci e di servizio farmaceutico, comprendendo le norme sulla revisione del Prontuario farmaceutico nazionale e le disposizioni dirette a semplificare le procedure riguardanti i medicinali ed i medicinali omeopatici. Il capo IV, infine, interviene con disposizioni incidenti sulla disciplina di alcuni enti sanitari (Consorzio anagrafi animali, Istitutonazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti, Fondazione Onaosi, IRCSS), nonché sull’assistenza sanitaria al personale navigante.
Testo in vigore dal: 14-9-2012
ATTIVA I RIFERIMENTI NORMATIVI IN MULTIVIGENZA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di procedere al riassetto dell’organizzazione sanitaria, tenuto conto della contrazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio sanitario nazionale a seguito delle varie manovre di contenimento della spesa pubblica, attraverso la riorganizzazione ed il miglioramento dell’efficienza di alcuni fondamentali elementi del Servizio stesso, allo scopo di garantire e promuovere in tale ottica un piu’ alto livello di tutela della salute, adottando misure finalizzate all’assistenza territoriale, alla professione e responsabilita’ dei medici, alla dirigenza sanitaria e governo clinico, alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza per le persone affette da malattie croniche e rare e da dipendenza da gioco con vincita di denaro, all’adozione di norme tecniche per le strutture ospedaliere, nonche’ alla sicurezza alimentare, al trattamento di emergenze veterinarie, ai farmaci, alla sperimentazione clinica dei medicinali, alla razionalizzazione di alcuni enti sanitari e al trasferimento alle regioni delle funzioni di assistenza sanitaria al personale navigante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 5 settembre 2012; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro dello sviluppo economico, con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, con il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport; Emana il seguente decreto-legge: Art. 1 Riordino dell’assistenza territoriale e mobilita’ del personale delle aziende sanitarie 1. All’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502,e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) alla lettera a) e’ premessa la seguente: «0a) prevedere che le attivita’ e le funzioni disciplinate dall’accordo collettivo nazionale siano individuate tra quelle previste nei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 1, comma 2, nei limiti delle disponibilita’ finanziarie complessive del Servizio sanitario nazionale, fatto salvo quanto previsto dalle singole regioni con riguardo ai livelli di assistenza ed alla relativa copertura economica a carico del bilancio regionale;»; b) dopo la lettera b) sono inserite le seguenti: «b-bis) nell’ambito dell’organizzazione distrettuale del servizio, garantire l’attivita’ assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana, nonche’ un’offerta integrata delle prestazioni dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della guardia medica, della medicina dei servizi e degli specialisti ambulatoriali, adottando forme organizzative monoprofessionali, denominate: "aggregazioni funzionali territoriali", che condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualita’ assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi, nonche’ forme organizzative multiprofessionali, denominate: "unita’ complesse di cure primarie", che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei professionisti delle cure primarie e del sociale a rilevanza sanitaria; b-ter) prevedere che per le forme organizzative multiprofessionali le aziende sanitarie possano adottare forme di finanziamento a budget; b-quater) definire i compiti, le funzioni ed i criteri di selezione del referente o del coordinatore delle forme organizzative previste alla lettera b-bis); b-quinquies) disciplinare le condizioni, i requisiti e le modalita’ con cui le regioni possono provvedere alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme organizzative di cui alla lettera b-bis) sulla base di accordi regionali o aziendali; b-sexies) prevedere le modalita’ attraverso le quali le aziende sanitarie locali, sulla base della programmazione regionale e nell’ambito degli indirizzi nazionali, individuano gli obiettivi e concordano i programmi di attivita’ delle forme aggregative di cui alla lettera b-bis) e definiscono i conseguenti livelli di spesa programmati, in coerenza con gli obiettivi e i programmi di attivita’ del distretto, anche avvalendosi di quanto previsto nella lettera b-ter); b-septies) prevedere che le convenzioni nazionali definiscano standardrelativi all’erogazione delle prestazioni assistenziali, all’accessibilita’ ed alla continuita’ delle cure, demandando agli accordi integrativi regionali la definizione di indicatori e di percorsi applicativi;»; c) la lettera e) e’ soppressa; d) la lettera h) e’ sostituita dalle seguenti: «h) prevedere che l’accesso al ruolo unico per le funzioni di medico di medicina generale del Servizio sanitario nazionale avvenga attraverso una graduatoria unica per titoli, predisposta annualmente a livello regionale e secondo un rapporto ottimale definito nell’ambito degli accordi regionali, in modo che l’accesso medesimo sia consentito ai medici forniti dell’attestato odel diploma di cui all’articolo 21 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, ovvero anche a quelli in possesso di titolo equipollente. Ai medici forniti dell’attestato o del diploma e’ comunque riservata una percentuale prevalente di posti in sede di copertura delle zone carenti, con l’attribuzione di un adeguato punteggio, che tenga conto anche dello specifico impegno richiesto per il conseguimento dell’attestato o del diploma; h-bis) prevedere che l’accesso alle funzioni di pediatra di libera scelta del Servizio sanitario nazionale avvenga attraverso una graduatoria per titoli predisposta annualmente a livello regionale e secondo un rapporto ottimale definito nell’ambito degli accordi regionali; h-ter) disciplinare l’accesso alle funzioni di specialista ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale secondo graduatorie provinciali alle quali sia consentito l’accesso esclusivamente al professionista fornito del titolo di specializzazione inerente alla branca in interesse;»; e) alla lettera i) le parole: «di tali medici» sono sostituite dalle seguenti: «dei medici convenzionati»; f) dopo la lettera m-bis) e’ inserita la seguente: «m-ter) prevedere l’adesione obbligatoria dei medici all’assetto organizzativo e al sistema informativo definiti da ciascuna regione, al Sistema informativo nazionale, compresi gli aspetti relativi al sistema della tessera sanitaria, secondo quanto stabilito dall’articolo 50 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni, nonche’ la partecipazione attiva all’implementazione della ricetta elettronica.». 2. Le regioni provvedono all’attuazione di quanto disposto dall’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato dal comma 1 del presente articolo, nei limiti delle disponibilita’ finanziarie per il Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente. Le regioni disciplinano le unita’ complesse di cure primarie privilegiando la costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonche’ nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere, nonche’ prevedendo, sulla base della convenzione nazionale, la possibilita’ della presenza di personale esercente altre professioni sanitarie gia’ dipendente presso le medesime strutture, in posizione di comando ove il soggetto pubblico incaricato dell’assistenzaterritoriale sia diverso dalla struttura ospedaliera. Le regioni disciplinano altresi’ le forme di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali interessate. 3. Per comprovate esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale, anche connesse a quanto disposto dall’articolo 15 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le regioni possono attuare, ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, processi di mobilita’ del personale dipendente dalle aziende sanitarie con ricollocazione del medesimo personale presso altre aziende sanitarie della regione situate al di fuori dell’ambito provinciale, previo accertamento delle situazioni di eccedenza ovvero di disponibilita’ di posti per effetto della predetta riorganizzazione da parte delle aziende sanitarie.
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