Election day. Casse vuote e teste piene di segatura
 











In pentola bolle di tutto, dalla questione delle primarie del centrosinistra e del centrodestra a quella dell’election day.
La gioia per le primarie del Pd che dovrebbero portare Bersani e Vendola a Palazzo Chigi denota scarsa serietà. Non si capisce proprio come si possa pensare di invertire la tendenza negativa con uomini dell’uno o dell’altro schieramento. Purtroppo c’è ancora chi crede alla befana. E la cosa che meraviglia è che ci siano ancora tante persone così imbambolate, affascinate dal nulla. Forse non si sono ancora resi conto che senza l’avallo della Bce, dell’Ue e del Fmi non si va da nessuna parte, soprattutto in direzione di Palazzo Chigi. La poltrona è già prenotata dal Dracula in grigio anche per la prossima legislatura.
Invece in casa del Pdl si continua a sfogliare la margherita di Arcore. E’ probabile che con il passo indietro di Berlusconi si possa ricostituire quella alleanza che va dalla Lega all’Udc. Detto francamentese nel centrodestra si deve essere contenti di un ritorno di Casini allora meglio tenersi il Cavaliere. Quanto meno dimostra, nonostante la sfilza di errori, più verve e più capacità di tutti quanti messi assieme. Non per niente gli indici economici del gratificato Monti sono in rosso. Crescita della disoccupazione, crescita del debito pubblico, crescita delle tasse e crescita della povertà. Poi se ci aggiungiamo il -3 della crescita economica siamo proprio a picco. E la rabbia della piazza e dei tanti studenti che non vedono uno sbocco di vita dovrebbe far riflettere sulla necessità di uscire dal questo giogo dell’euro. Senza un ritorno alla nostra moneta e alla nostra sovranità sarà praticamente impossibile rivedere uno sprazzo di sole. La luce in fondo al tunnel la vede solo quel cieco di Monti. Responsabilità di questo disastro ricadono ovviamente anche su Napolitano che non solo ci ha guidato in questo passaggio verso la moneta unica ma anche con l’imposizione di un banchiere edella sua corte di professori. Se proprio la dobbiamo dire tutta era meglio vedere la Carfagna, almeno appagava gli occhi. Vedere qualche qualità nella Cancellieri o nelle altre ministre è davvero impossibile. Che hanno fatto finora? Dal punto di vista dell’azione politica poco o nulla.   
Ma veniamo alle problematiche legate all’election day. Siamo alla solita ipocrisia nell’una come nell’altra sponda. E in mezzo il Colle. Se la proposta viene dal Pdl non viene assolutamente presa in considerazione, se invece viene dal Pd allora tutti ne parlano bene. In questo caso è il segretario del Pdl Alfano ad auspicare un accorpamento del voto regionale e di quello politico. Siccome si parla tanto di risparmi poi non è accettabile che si chiuda la porta ad una iniziativa del genere. Soprattutto quando tutti i sondaggi danno per certo i fiori d’arancio per la coppia Vendola-Bersani. E allora perché non andare al voto a febbraio? Tanto è bene che tutti lo sappiamo: a PalazzoChigi c’è posto solo per Monti, perché questo è quello che vogliono i mercati e i poteri internazionali.
E chiaramente spetta ai cittadini italiani respingere questo disegno, come anche quello consolatorio di un Bersani e Vendola o di un Alfano e Casini. Meglio vedere uscire vittorioso il terzo incomodo Grillo, piuttosto che restare stritolati dalla moneta unica. Veniamo alla proposta del segretario del Pdl. “Non è che ci vuole il direttore del Fondo monetario per trovare questo risparmio”, in riferimento all’accorpamento delle politiche e delle regionali. Si risparmierebbero almeno 100 milioni di euro e cinque mesi di campagna elettorale estenuante e noiosa. Dal Pd non ci stanno. “Un centrodestra affogato nei litigi interni, incapace di scegliere non un candidato premier, ma anche soltanto un metodo di selezione, vorrebbe far annegare l’intero Paese”, questo il j’accuse del piddino Ventura. Spiega poi che è tutto legato all’incapacità del Pdl di scegliere i propri rappresentantinelle sfide regionali e del voto politico. E infine aggiunge che è un modo subdolo per allontanare lo spettro della disintegrazione.
Solo che lo spettro vero è legato alla possibilità che Monti prosegua anche nella prossima legislatura la cura lacrime e sangue. Il baratro vero lo stiamo vedendo proprio con il governo voluto da Napolitano e dalla Bce.
Solo che alla dirigenza del Pd, di Sel e dell’Idv fa comodo raccontare la solita storia del berlusconismo nefasto. A questo punto restano solo due alternative: votare Grillo o astenersi.michele mendolicchio









   
 



 
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