Salvo temporanee eccezioni - panegirici quadriennali sulla “democrazia” all’americana, scarne veline atlantiche sulla bontà delle guerre umanitarie e sulle stragi promosse nel Vicino Oriente dall’Occidente, commenti sulle “anomale” (sic) proteste di popolo contro i governi della miseria e brevi note (per di più rapinate ad altri, come le “esclusive” di Repubblica...) sugli “eccessi” delle forze dell’ordine - gli Informatori Corretti d’Italia non fanno altro che inondare con parole e immagini i cervelli dei cittadini sulle “novità” elettorali di inverno e primavera. Poiché non siamo dei cerebrolesi, proviamo anche noi con queste note a fare il punto sullo stato di quest’arte in onda sulle scene del caravanserraglio. 1) 18 mesi di terapia terminale ammazza-nazione dei delegati delle banche e della troika (Fmi, Bce, Ue) non saranno sufficienti ad imporre il collare da schiavi graziosamente offerto al nostro popolo dai banksters. Ergo, i lorodelegati hanno bisogno di più tempo. E al Quirinale e a Palazzo Chigi si stanno studiando tempi e modi per la necessaria (per loro) prorogatio. Mr. Monti - toh... - ha... sciolto la riserva. 2) Nelle segreterie dei vecchi neo-partiti, c’è molto disordine: nessuna strategia, una mare di tattiche. Nella coalizione che fa capo al Pd, da tutti data “maggioritaria” (ma il termine è pomposo: non raccatterebbe, oggi nemmeno il 15 per cento dei voti dei cittadini italiani), è lotta intestina, interna ai “democratici” ed esterna (con i candidati-alleati - i Cinque Grandi con i radicali di scorta -molto preoccupati per il quorum/premio salva-poltrone). Ma c’è da dire che qualcosa di nuovo, comunque, c’è: Matteo Renzi. Almeno sfratterebbe i cadaveri di casa sua. Peccato che gli apparatchnik non glielo faranno fare. Nella (ex?) coalizione di centrodestra il caos regna sovrano. Non sanno più cosa fare da grandi. E non solo gli ex forzaitalisti, né gli ex alleanzini, ma anche gliexliberalsocialisti, i centristi, i destristi e i popolari di appendice. Primarie o non primarie, il vuoto prodotto dalla fuga del cavaliere è incolmabile. E a latere c’è la Lega che cerca disperatamente di salvare il salvabile nelle sue vallate prealpine. 3) Per il resto, occorre stendere un velo pietoso sull’Udc di Casini, che a forza di infilarsi nei due forni della destra e della sinistra si è ormai bruciacchiata. Ed ha deciso così di fare da contorno alla frittata dei banksters dei due Mario (Draghi, Monti) messa in cottura dal Montezemolo di turno. I tempi grami riguardano anche l’ex giustizialista Di Pietro, con la sua Idv, Fini e i suoi futuristi, Rutelli e la sua compagnia di bandiera, l’All’Italia: tutti reduci da storiacce di malversazioni interne e alla ricerca di un nuovo copione e di un nuovo autore. Governo della miseria e partiti e uomini di regime: tutti rottamandi, quindi da rottamare. E come si fa a rottamarli? Qui viene il busillis... Proponiamol’astensione di massa dalle urne. (Non è granché come novità e non è nemmeno un “segnale”: non abbiamo un Peron da richiamare dall’esilio e i Lorsignori se ne fregano se la maggioranza degli italiani non andrà a votare. Grideranno “vittoria”, resteranno succubi dei banksters e continueranno a occupare quota-parte le sedie di potere...). Oppure proponiamo il voto al Movimento 5 Stelle. Sarà anche un populista, Beppe Grillo, (a volte un po’ troppo preda di veteri anti-ismi e a volte declamatore di maldigerite ricette liberiste che contraddicono lo stesso suo programma sociale e virtuoso), ma è indubbiamente “Il” Rottamatore. Non possiamo che sostenere le sue battaglie antibanksters, anti-euro affama-popoli, anti-Bruxelles, anti-lobbies, anti-caste. Certo: è, il Grillo, un Rottamatore Destruens: occorrerebbe un programma di governo e una selezione almeno vagamente più rigida dei suoi candidati-militanti. Ma è un fatto che una sua vittoria manderebbe in tilt il sistema. Ed èproprio questo che sarebbe salutare e che vogliamo. Oppure - per quelli di quella parrocchia - proponiamo, almeno di votare Renzi: almeno qualcosa verrà rottamato (nel centrodestra l’auto-rottamazione è già a buon punto). Ancora meglio: chiediamo a Voi, ai Lettori, di indicare la strada, la battaglia da condurre... Ugo Gaudenzi Rinascitando Scorrendo la lista degli uomini del Monti, avvertimmo subito dei vigorosi brividi. La cartina degli interessi rappresentati era nitida ed iniziammo ad ipotizzare la terapia che tale incensata equipe avrebbe potuto somministrare al paziente Italia. Avevamo previsto tasse a pioggia, aiuti alle banche, spappolamento definitivo delle istituzioni periferiche e delegittimazione progressiva di una classe politica già ai limiti dell’impresentabilità, per assicurare mano libera agli untori accademici della Miseria. E così è stato. Temevamo una dismissione non più reversibile dei gioielli pubblici nonché un disimpegno dalla difesa di impresestoriche quali Alcoa, Ilva e Fiat di Pomigliano. La realtà ha superato il peggiore degli incubi. Obiettivo del rigore, naturalmente, solo il cittadino-suddito. Ai “pronisti” parlamentari, agli amici della Finanza arrembante e ai boiardi di Stato, invece, non è stato torto nemmeno un capello. Sobrietà doveva essere, e sobrietà è stata. Ma solo per gli intimi. Poi “Spelling Review”, Fiscal Compact e pareggio di bilancio in Costituzione. E ancora, servizi pubblici sempre più anoressici e un carico fiscale obeso come un mangia-hamburger insaziabile. A chi ci onora quotidianamente della sua attenzione, non è certamente sfuggita, inoltre, la mattanza di Consorzi Comunali e Provinciali, soprattutto nel settore dei trasporti, che costringerà tanti pendolari a diventare provetti maratoneti o a scegliere mezzi di locomozione a quattro zampe, per raggiungere i posti di lavoro. E, a guardare, ci sono i montiani e anche tanti, troppi “dormienti”, sedati dagli inoculatori di sciocchezze ecamomille. Saltellando da un’inutilità all’altra come canguri, lasciano che i propri connazionali vengano depredati e manganellati, se soltanto si permettono di fiatare durante il borseggio in nome dell’Europa dei Banksters. Si sveglieranno anche loro, perché i professori hanno bisogno di nuove tasche da svuotare. La situazione è gravissima, ma non tutto è perduto. C’è infatti, un manipolo di uomini liberi che rifiuta orgogliosamente bavagli e sedativi e offre ogni giorno spunti per nuove analisi ed elaborazioni. C’è chi vive da pecora ammansita, leggendo i gazzettieri, e chi da lupo ribelle... “Rinascitando”. Ernesto Ferrante
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