Sei anni di reclusione. E’ la richiesta di condanna, invocata per Sandro Frisullo, l’ex vicepresidente della Regione Puglia, arrestato nel marzo del 2010 con l’accusa di essersi adoperato per favorire le aziende di Gianpaolo Tarantini. Per quest’ultimo, invece, i pubblici ministeri Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia hanno chiesto quattro anni. A Frisullo sono contestati i reati di associazione per delinquere, abuso di ufficio, turbativa d’asta e millantato credito. Frisullo è accusato di aver ricevuto regali, mazzette e favori in cambio di vantaggi economici concessi alle società gestite dai Tarantini. In particolare, scrivono i pm, il politico leccese avrebbe percepito "12mila euro al mese da gennaio a novembre 2008, costosi capi di abbigliamento, buoni benzina, regali di vario genere, prestazioni di natura sessuale delle prostitute Teresa De Nicolò, Sonia Carpentone e Vanessa Di Meglio, la disponibilità di un’autovettura ed un autistanonché quella del servizio di pulizia settimanale presso il suo domicilio di via Giulio Petroni". Escort e favori in cambio di appalti chiesto il processo per Frisullo & C. Le indagini, basate su numerose intercettazioni, fanno riferimento ad un periodo compreso tra il 2007 e il 2008. La procura ha invocato due anni ed otto mesi per l’ex primario del reparto di neurochirurgia dell’ospedale "Vito Fazzi" di Lecce Antonio Montinaro. Avrebbe favorito le aziende di Tarantini. Per altri due imputati, Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo, e Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo dell’Asl di Lecce, i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio. Per loro l’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare e le discussioni per gli abbreviati proseguiranno il 26 novembre prossimo.Gabriella De Matteis-repubblica
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