I padri romani dicono verba volant exempla trahunt : le parole volano gli esempi trascinano. Queste parole mi vengono in mente, quando ascolto un discorso di Vendola, il sabato pomeriggio. Il governatore della Puglia, in cerca di voti per le primarie del partito democratico, parla dell’intervento dello Stato nell’economia cita Roosevelt con le decine di migliaia di cantieri aperti per superare la crisi del 1929, dimenticando l’esempio contemporaneo italiano, ma una domanda sorge spontanea: cosa fa Vendola nella Regione che amministra? Vendola milita, fino al 2008, nel partito della Rifondazione Comunista e cosa fa questo partito quando governa assieme al professore Romano Prodi per il lavoro? Inoltre il candidato di SEL alle primarie del PD parla di indipendenza nazionale. Qui si raggiunge il ridicolo, lasciando stare il passato che vede la sedicente sinistra radicale approvare le missioni atlantiche pur di mantenere qualche poltrona, il“compagno Nikita” si candida alle primarie del Partito Democratico. Come si può credere che il Partito Democratico da sempre su posizioni liberiste ed euroatlantiche possa fare una politica sociale e di indipendenza nazionale? Il politico di Terlizzi cita la questione morale ma oltre al caso Fiorito esistono anche i casi Lusi e Penati, che dire poi dei suoi di guai giudizial-morali e di quelli di Antonio Di Pietro e della foto di Vasto? Come si può pensare alla rinascita italiana con gli stessi uomini che l’hanno ridotta in questo stato? Non abbiamo bisogno solo di idee nuove ma anche di uomini nuovi! La partecipazione alle primarie del Pd rende poco credibile, politicamente, ogni possibilità di rinnovamento. Possiamo, senza ombra di dubbio, parafrasare D’Alema quando a proposito di Veltroni dichiara ha avuto un opportunità e non l’ha saputa sfruttare. Il Pd ,in realtà, di opportunità ne ha avuto più di una. La partecipazione dei lavoratori agli utili e alla gestione delle aziende,unica vera riforma strutturale in grado di parificare il capitale e il lavoro, manca del tutto nel programma di Vendola e dei suoi rivali, oppure come si dice nella lingua di Obama competitors, cita Di Vittorio che a mio avviso nulla a che fare con il liberismta partito democratico e ovviamente dimentica Bombacci il padre della socializzazione. Naturalmente lo stesso discorso vale per il Pdl. Gli italiani sono stanchi di questi politici e dei loro inutili ma costosi , teatrini. Gli esempi vengono anche dall’estero. L’unica differenza sostanziale tra Obama e Bush è il colore della pelle. Hollande che in campagna elettorale parla di socialismo dei diritti dei non abbienti, ma quando conquista il potere dimentica tutto. Blair e Zapatero fanno una politica di destra liberista e atlantica come quello dei loro predecessori e successori. L’alternanza, ovvero l’avvicendarsi di differenti formalmente ma identici nella sostanza partiti al governo, a differenza dell’alternativa, un realecambiamento di non solo di uomini bensì anche di politica, induce molti a credere che il cambiamento, se non quello in peggio, è impossibile. Non è così! Gli esempi vengono dall’Islanda che rifiuta di pagare il prestito usurario delle banche straniere e ritrova a differenza dei paesi UE la prosperità economica. Qualcuno obietta, ma l’Islanda è un’isoletta; noi non possiamo. Rispondiamo a questa obiezione , priva di fondamento, che non è questione di quantità ma di qualità. Inoltre l’Islanda non è l’unico Stato ad avere rifiutato la logica delle banche. La Russia di Putin, che a differenza dell’epoca di Gorbaciov e Eltsin, ritrova l’equità e l’indipendenza, dimostrano che esiste un’altra via da percorrere. L’Argentina dei Kirchner è un altro luminoso esempio da seguire. Possiamo citare un ultimo esempio positivo il socialismo nazionale di Chavez in Venezuela. Chavez aumenta le pensioni, migliora l’assistenza sociale e la sanità riduce il debito e nazionalizza le compagniepetrolifere. Bisogna poi chiarire alcuni arcani della politica economica. Il Giappone ha un debito pubblico nettamente superiore a quello italiano, eppure il tasso di interesse dei titoli di Stato oscilla taluno e l’uno virgola cinque per cento perché? La risposta è semplice gli investitori sanno che o la Stato avrà i soldi e rimborserà il debito oppure stamperà il denaro, noi non possiamo farlo perché lo vietano i trattati europei. La debolezza dell’euro non è un incidente di percorso ma è strutturale. Non può esistere una sovranità politica senza una sovranità monetaria! Palazzo Chigi, appoggiato dal Pd con o senza elle e dal sedicente terzo polo si muove seguendo la strada della subordinazione politica a Bruxelles e a Washington. I risultati si vedono: aumenta la disoccupazione e le tasse, diminuiscono i consumi e il debito pubblico dal 120 al 126 per cento. Che Dio ci salvi dal governo tecnico! Danilo Zongoli
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