Dietro l’angolo? Opposti estremismi e strategia della tensione
 











E’ la jattura nazionale. Ogni volta che in Italia qualciosa si muove - come l’inatteso emergere di forze politiche e di movimenti di popolo in grado di scuotere l’albero dell’oligarchia al potere - iniziano allarmi, strumentalizzazioni, interferenze e plagi per invertire la rotta e si spolverano gli archiviati scheletri della guerra civile.
E’ un classico. E’ lo spartito - logoro quanto si vuole, ma sempre a disposizione del potere - del divide et impera.
Prendiamo “l’attività di governo”. Di fronte al sostanziale crollo della fiducia dei cittadini nelle soluzioni-banksters dell’esecutivo “tecnico” (sic) imposto all’Italia dalla cricca che comanda l’Europa occidentale (l’Fmi, la Bce e la cosiddetta Unione europea), l’esecutivo Monti ha dismesso i propri proclami “salva-Italia”, “crescita”, “revisione della spesa”, serviti a far ingoiare ai sudditi le misure lacrime e sangue utili alla speculazione internazionale e - per celare i suoi realiobiettivi: svendita del patrimonio pubblico e di ciò che resta delle aziende strategiche nazionali, dalla Snam alla Finmeccanica alle residue quote nelle altre partecipate statali - si è nascosto dietro i “vertici”, le “conferenze”, i “negoziati” internazionali per lanciare da altri pulpiti slogans pseudo-ottimistici sullo stato dell’economia nazionale. Che è, invece, in accelerata discesa verso il baratro, come evidenzia lo sfondamento del debito pubblico che veleggia ormai oltre quota 126 per cento rispetto al prodotto interno lordo. Risultato di una recessione inoculata dai banksters per continuare a lucrare interessi da usura e trasformare gli italiani in manodopera a basso prezzo al servizio dei potentati internazionali.
Prima l’allarme, poi il silenzio. Quello che conta, in questi casi, è la prima informazione allarmistica data in pasto al popolo bue, megafonata dagli “autorevoli media” loro complici. Poi non bisogna più disturbare il manovratore.
Prendiamo “l’attività deipartiti”. Non esistono, su quel versante, distinzioni. Il regime è destro-centro-sinistro. Con un pizzico di “aperture” e di “distinguo” strumentali e populistici. Per la bisogna e per rifarsi il trucco, le “saltatrices tonsae” attingono senza vergogna alle opposizioni vere, quelle radicali, quelle che provengono dalla nazione, predando loro alcuni temi di battaglia, o i loro simboli, per annacquarne la forza dirompente, mimetizzarle, ignorarne la carica propulsiva.
Vi ricordate, ad esempio, un’assemblea nazionale della ex An in carriera che si proclamava a tutto tondo una costituente di “Uomini Liberi”? L’attuale presidente della Camera e i suoi consigliori avevano predato lo slogan al sottotitolo di questo quotidiano e, soprattutto, la testata di una rivista di analisi politiche nostra consorella... Per annacquare, appunto, il messaggio, disperderlo, usarlo.
E avete fatto caso qual è in questi giorni lo slogan che a ripetizione, ogni tg che dio comandi, viene proposto agliitaliani come identificativo delle “primarie del Pd”? Primare “per il Bene Comune”... Identificativo predato pari pari al movimento per il Bene Comune di Monia Benini e Fernando Rossi (nel loro simbolo campeggia la scritta: “per il bene comune”), già promotore dei vittoriosi referendum popolari per l’acqua bene comune bellamente dai Lorsignori rimossi dalla prassi della svendita nazionale dell’Italia.
Prima l’allarme poi la predazione e il conseguente sputtanamento...
E avete fatto caso come nei “salotti” televisivi che vanno per la maggiore per “educare il popolo” - non soltanto quelli d.o.c. di Vespa, Floris, Fazio, Santoro, Annunziata, Gruber o Lerner, ma anche i “neo-salotti, quelli di Paragone, Sottile, Formigli Porro e Telese - sia di moda infilare “comparse nuove” - popolani, artigiani, castigamatti - che dicono, sì, nei flash di discorsi loro riservati, sacrosante verità, ma vengono subito o tagliati o ridicolizzati?
Servono soltanto a fare audience. Con tale“pluralismo” d’accatto si esorcizza l’opposizione.
E naturalmente avete notato anche la perfida campagna anti-Grillo in onda a reti e stampa unificate. I clamori per due o tre dissidenti, la ripetizione senza soste dell’accusa di “inesperienza” di governo e di amministrazione contro i militanti del movimento 5 Stelle, le pulci quotidiane all’attore...
Già. E’ reo di aver sbancato alle elezioni siciliane e grava come una nuvola nera sulle prossime urne nazionali...
Prima l’allarme, poi l’assedio e, perché no, la (tentata) messa in berlina...
E fin qui stiamo parlando della casta. Degli esorcismi di governanti, governatori, presidenti perpetui di istituzioni e di enti inutili, politicanti, oligarchi di partito e informatori corretti.
Ma la jattura vera nazionale è soprattutto un’altra.
La criminalizzazione della protesta.
Che avviene in tre modi.
1) oscurando direttamente le notizie sulle manifestazioni, sulle proteste individuali, anche tragiche, e le denunciepopolari, di piazza o di settore.
2) sventolando allarmi sulla “sicurezza” nel convivere sociale, di fronte ai legittimi cortei, alle proteste, agli scioperi sacrosanti contro la devastazione del tessuto nazionale.
3) riesumando le vetero contrapposizioni destra-sinistra - meglio: fascisti-antifascisti - che tanto sono servite a questo potere partitocratico per mantenere il potere e accumulare patrimoii e privilegi.
Sull’oscuramento embedded stampa-radio-tv di qualsiasi “turbativa” popolare, c’è poco o nulla da aggiungere. Sfogliate i giornali “autorevoli”, ascoltate le “rassegne stampa” in copia conforme, date un’occhiata in internet (o leggete Rinascita) e ve ne accorgerete...
Ma, ultimo ma non ultimo, guardate cosa succede in mezza Italia. Decine di scuole pubbliche vengono occupate ogni giorno e in ogni latitudine del BelPaese. Da migliaia e migliaia di studenti sostenuti dai loro professori: lo sfascio dell’istruzione nazionale è così vasto (e i benefici graziosamentedonati alle scuole private da Mr. D’Alema sono serviti a ben contribuirvi...) che hanno tutte le ragioni per contestare i governi della miseria che stanno facendo strame del principale livello di crescita della Nazione.
Come afferma l’esimio capo della polizia, Antonio Manganelli, si tratta di una situazione prevista: “il disagio è frutto di un diffuso malcontento, di una situazione generale di degrado, di problemi sociali irrisolti”, ha giustamente ricordato, procedendo poi, però, a lanciare il suo “allarme” sull’ “area antagonista, l’area anarco-insurrezionalista che rappresenta una sorta di terrorismo odierno” e che coltiva collegamenti con cellule simili all’estero. Naturalmente il capo della polizia non trascura l’altra estrema, quella nazionalista, su cui il sistema deve “tenere gli occhi aperti”.
Ecco. Già, di fatto, immettendo le proteste studentesche nello schema della vecchia antitesi destra-sinistra, Manganelli ha compiuto metà del suo lavoro di guardiano delsistema.
Spacciando una verità molto parziale. I giovani protestano perché sanno che il sistema liberaldemocratico sta loro rubando il futuro. Punto e basta. Sarà forse soltanto una “percezione”, ma è questa la verità.
Può anche essere che le “punte di diamante” della nuova contestazione studentesca siano un po’ politicizzate, ma è una miniverità fuorviante e pericolosa.
L’inizio - tra le righe - di una criminalizzazione “politica”, può produrre infatti conseguenze ferali. L’agente di polizia che manganella uno studente o ferma un corteo o lancia lacrimogeni contro dei manifestanti diventerà ipso facto - per le iniziative vagamente gestite da quello che resta della sinistra extraparlamentare - un “poliziotto fascista”. L’agente che si scaglia, allo stesso modo, contro un corteo dei nazionalisti extraparlamentari, diventerà ìipso facto un “poliziotto comunista”. E torneremmo agli Anni di piombo. Molto graditi per quel sistema che già allora, sulle vite stroncate di tutta unagenerazione, riuscì a consolidare un altro quarantennio di potere.
Questopericolo è già dietro l’angolo.
Ecco un esempio per il futuro prossimo.
Qualche giorno fa giornali e radio-televisioni omologate, hanno raccontato quanto accaduto in varie città d’Italia e in particolare con i cortei di Roma. Cortei generici contro il governo, cortei di studenti per salvare la scuola pubblica, cortei politicizzati minori, della sinistra e della destra radicale. Si è molto discusso delle violenze gratuite. Della polizia. Del lancio di lacrimogeni che - come a Genova per il G8 con il proiettile finito contro... un calcinaccio con conseguente morte, dall’altra parte, di Giuliani - avrebbero seguito traiettorie perlomeno anomale.
Pochi “affezionati” hanno saputo che, oltre al corteo della sinistra radicale imbucato al seguito di bandiere amiche (cobas ed altri), a piazza del Popolo la polizia si è confrontata con il corteo di tremila giovani radicali di destra del “Blocco studentesco”diretto a Palazzo Chigi.
Adesso, tra qualche giorno, il 24, “Casa Pound Italia” - casa-madre del Blocco - ha chiesto e ottenuto di manifestare autonomamente, proprio per evitare conflitti con gli “antifascisti” (che poi chissà dove si erano rintanati mentre i vari governi della miseria addossavano al popolo italiano le loro misure antisociali...), in piazza a Roma.
Apriti cielo. Abbiamo ricevuto in redazione un comunicato di un “laboratorio antifascista” riunito presso il “circolo di cultura omosessuale Mario Mieli” che - firmato da una miriade di associazioni e siti - chiede che la “manifestazione fascista” venga vietata”.
Così si aprono questi scenari.
O verrà vietata la manifestazione-corteo da Piazza della Repubblica della destra radicale.
O verrà autorizzata sconsideratamente “anche” una contromanifestazione in altro luogo del centro di Roma.
O verrà confermata l’autorizzazione per “Casa Pound” e vietata ogni possibile concomitante mobilitazione.
Saggezzavorrebbe l’ultima soluzione. Ma non è affatto detto.
Al sistema occorre definire estremisti, fascisti, comunisti, “facinorosi” chi protesta.
Sono categorie criminalizzate che servono molto per “compattare i moderati” (obiettivo di conquista elettorale sia per la destra cheper la sinistra parlamentare).
Ecco perché temiamo dietro l’angolo, per un futuro molto prossimo, qualche ferale sorpresa.
I Lorsignori hanno perso ogni contatto con il popolo. Hanno bisogno di deviarne l’attenzione.
E’ facile assai sentire poi la Cancellieri o Alemanno concionare sugli estremisti radicali da esorcizzare.
Già: gli opposti estremisti, la strategia della tensione...
Vi ricordano qualcosa? Ugo Gaudenzi









   
 



 
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