Accolto il ricorso del Wwf contro l’autorizzazione della Regione Puglia allo scarico del depuratore nell’area marina protetta di Torre Guaceto, dove sorge l’oasi ambientalista. Lo comunica l’associazione, che esulta per la decisione del presidente del Tar di Lecce, Antonio Cavallari, che ha sospeso così il provvedimento emanato dalla Regione che avrebbe decretato lo scarico dei reflui del depuratore di Carovigno nel Canale Reale e, di conseguenza, nell’area protetta di Torre Guaceto. Il ricorso era stato presentato pochi giorni fa dal Consorzio di gestione di Torre Guaceto, al fine di evitare che le acque di depurazione potessero creare "un autentico scempio ambientale" in una delle più belle aree marine del Mediterraneo. La questione è quella che è stata sollevata tempo fa anche dal cantante Albano Carrisi che era intervenuto in difesa della ex moglie Romina Power su una querelle con la Regione molto simile, nata però sullo sfondo del mar Ionio,per uno scarico in mare previsto in territorio di Manduria. Stop dunque all’avvio dello scarico delle acque reflue urbane dell’impianto di depurazione del Comune di Carovigno , autorizzato dalla Regione con Determinazione del Servizio tutela delle acque, la numero 163 del 23 novembre del 2012. "Un atto illegittimo dell’amministrazione - dichiara l’avvocato Antonio de Feo, consigliere nazionale del WWF Italia - tanto più grave se si considera che gli uffici della stessa Regione dediti alla tutela del Territorio e del Paesaggio, in seno alla Conferenza dei servizi avevano correttamente espresso parere negativo al rilascio dell’autorizzazione e, nonostante ciò gli uffici tecnici dell’assessorato dei Lavori pubblici, governati dall’assessore Amati, hanno ritenuto di dover ugualmente acconsentire lo scarico, ritenendo di poter autonomamente superare la mancata valutazione di incidenza ambientale sull’area marina protetta di Torre Guaceto". All’udienza collegiale, fissata peril prossimo 9 gennaio 2013, il Wwf Italia si costituirà ad adiuvandum, quindi al fianco del Consorzio di gestione, al fine di chiedere che sia confermata la sospensione dell’efficacia del determina adottata dalla Regione Puglia. "Il Wwf - si legge in una nota - associandosi alle motivazioni scritte nella Sentenza del Tar di Lecce che ha considerato la sospensiva con ’carattere di estrema gravità e urgenza’, vuole evidenziare che è fondamentale che lo scarico dei reflui avvenga ben oltre i confini dell’area protetta e del Posidonieto, Sic- sito di importanza comunitaria, al fine di tutelare le peculiarità naturalistiche presenti nel basso Adriatico . "Abbiamo già sottolineato - aggiugnono gli amibientalisti - l’incapacità della Regione Puglia di programmare gli interventi di gestione delle acque e di pianificare le opere pubbliche. La Deliberazione CIPE 60/2012 assegna 3 milioni di euro di risorse per la realizzazione e la rifunzionalizzazione della condotta già presente e maientrata in funzione. Da mesi il Wwf propone di allungare il percorso della condotta per lo scarico delle acque reflue, in maniera da farle sfociare al largo e fuori dall’area protetta e dal sito Posidonieto".
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