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Nell’ultima seduta del 2012 della Giunta regionale pugliese, l’esecutivo condotto da Nichi Vendola ha varato il nuovo e definitivo assetto dei posti letto sull’intero territorio.
C’era attesa per conoscere le decisioni in merito ad alcuni punti caldi disseminati da proteste e contestazioni del piano regionale varato a giugno scorso, tra cui la configurazione prevista per l’ospedale Lastaria di Lucera.
Alla fine la tabella varata per il nosocomio a servizio di una popolazione di circa 60 mila abitanti parla di 90 posti letto, con un aumento rispetto ai 71 dell’estate scorsa e con un assetto quasi identico alla proposta avanzata in autunno dal direttore generale della Asl di Foggia Attilio Manfrini. In realtà c’è una differenza di non poco conto, e riguarda proprio Cardiologia, uno dei reparti maggiormente contesi e difesi nella lunga serie di iniziative contrasto del ridimensionamento del Lastaria che solo due anni fa contava 139 posti lettomentre oggi diventa ufficialmente “plesso” del Masselli-Mascia di San Severo.
Alla fine per la patologie cardio-vascolari è stato confermato solo un pacchetto di 8 posti di Riabilitazione (unica struttura in Capitanata), a cui si aggiungono 4 che finiscono nel calderone di Chirurgia, a sua volta dotato di 24 letti di cui 4 di day-surgery multidisciplinare. Confermata anche la Medicina generale a 24 e i 15 (sempre virtuali) di Psichiatra, così come l’aumento da 8 a 10 per l’Oncologia che diventa quindi un importante avamposto della branca specialistica, anche in considerazione della strumentazione (23353) per l’ipertermia di cui dispone. Gli ultimi 5 posti sono invece destinati al Pronto soccorso per la cosiddetta “osservazione breve intensiva”.
La vecchia proposta, invece, prevedeva un polo chirurgico da 20 posti e 8 effettivi di Cardiologia che invece spariscono, così come tramontano definitivamente le speranze di salvare la Lungodegenza, fortemente richiesta da un’utenza dallamedia età avanzata, specie tra le popolazioni dei piccoli comuni vicini.
In tutta la Capitanata è rimasto comunque invariato il numero totale per i quattro nosocomi territoriali a partire da quello di San Severo che resta a 202, mentre il surplus per Lucera è stato bilanciato da Cerignola che ne perde 5 ma avrà l’attivazione dell’Unità di Terapia Intensiva Coronarica chiusa al Lastaria, e Manfredonia che ne perde 9 con la soppressione di Geriatria e l’aumento di Cardiologia.
Nel 2013 parte, quindi, la nuova configurazione dell’ospedale di Lucera, salvo nuove decisioni di carattere giudiziario ma attese non prima del mese di maggio quando il Tar Puglia discuterà il ricorso presentato dal Comune di Lucera contro quella delibera di giugno che in effetti ormai pare superata, mentre i 90 posti letto in qualche maniera coincidono con il risultato di una consultazione popolare promossa dal Comitato, le cui 3.683 schede sono state consegnate a Palazzo Mozzagrugno, che ha vistol’accettazione di quella configurazione in misura dell’89,90%.
Quello che manca nel documento regionale, comunque, è la garanzia sia politica che tecnico-operativa che il nuovo assetto non si trasformi presto in una presa in giro, perché a fronte della rinuncia dell’autonomia c’è sempre il rischio che poi il Lastaria diventi il presidio da cui drenare gradualmente risorse e personale in caso di difficoltà operativa della sede centrale. Riccardo Zingaro-Luceraweb
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