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Uranio: La Commissione d`inchiesta sfodera la cautela |
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Non accenna a diminuire la lunga serie di adesioni, candidature e sostegni. Intorno a Mario Monti si sta radunando una schiera di sodali tanto variegata quanto ipocrita. Nel giro di tre settimane si sono tutti scoperti sostenitori acritici dell’ex rettore della Bocconi. La sua “salita in politica” è vista come un qualcosa di salvifico per l’intero Paese. La campagna elettorale è servita a rispolverare la propaganda diffusa durante le ultime ore del governo di Silvio Berlusconi; momenti in cui si parlava di “baratro”, “fallimento” e difficoltà nel pagamento di stipendi e pensioni. Frasi smentite con le analisi economiche di studiosi conosciuti a livello internazionale. La lista civica di Monti correrà al fianco di Udc e Fli. Non si escludono però nuovi trasbordi a poche ore dal deposito dei simboli presso gli uffici del Viminale. L’attuale Presidente del Consiglio dovrà farsi rappresentare sul territorio dagli esponenti dello scudocrociato e dagliex An rimasti fedeli a Gianfranco Fini. Persone spesso molto lontane dal “suo mondo”. Soprattutto tra i ranghi dei casiniani, ci sono notabili già protagonista della vecchia Democrazia cristiana. Partito che – stando alle argomentazioni più volte utilizzate dai Tecnici – sarebbe uno dei primi responsabili dell’impennata del debito pubblico e delle inefficienze della nostra macchina burocratica. In questo momento servono però le preferenze e Monti sembra disponibile a far finta di nulla. Vanno bene tutte le persone in grado di coinvolgere i territori. Il senatore ha già capito di essere l’ago della bilancia. Una sua performance superiore al dieci per cento gli permetterebbe di essere decisivo nella prossima legislatura. Non si esclude una sua alleanza con il Pd di Bersani dopo la consultazione di fine febbraio, un patto utile per confinare in un cantuccio di Montecitorio gli eletti di Vendola o la parte del Pd vicina alle istanze del mondo del lavoro. A prescindere dalla geografiaparlamentare, in pochi hanno capito cosa contenga la tristemente famosa “agenda Monti”. Di programmi concreti non c’è traccia. Non a caso il numero uno di Palazzo Chigi si è lasciato andare a promesse in puro stile politichese. Si parte con la diminuzione della pressione fiscale e si arriva a riconsiderare il funzionamento del redditometro. Insomma, nel nuovo centro tecnocratico ci sarà posto per tutti. Ci si riserva però una severa selezione. “La cosa davvero importante – ha spiegato il ministro Andrea Riccardi – è che la presenza di una formazione che fa capo all’ex presidente del Consiglio rappresenta un arricchimento di un sistema parlamentare bloccato da vent’anni tra destra e sinistra”. “La questione del dopo voto è parecchio interessante - conclude il Professore - noi puntiamo a vincere ed avere più consensi degli altri, ad urne chiuse valuteremo le probabili alleanze e decideremo il da farsi”. Le porte saranno aperte solo per chi vuole gettarsi alle spalle il propriopassato; il bipolarismo muscolare all’italiana sembra non piacere agli “interlocutori internazionali” vicini alla formazione montiana. Undici deputati del Pdl hanno provato a voltare pagine. Non è detto però che Mario Monti accetti di averli come alleati. Nelle ultime ore è in corso una trattativa serrata sulle liste di Udc e Fli e per i transfughi azzurri ci sono poco sicurezze. Loro però non demordono, se l’Esecutivo di Berlusconi venne sconfitto nel novembre del 2011 sul voto del rendiconto generale dello Stato, il merito è anche loro. “La strada dei moderati e riformisti passa dal progetto di Mario Monti. Se si vuole cambiare un sistema politico ingessato dal ventennio della sterile contrapposizione si deve voltare pagina. Ci aspetta una stagione non semplice dove solo serietà, competenza e credibilità saranno in grado di far superare con slancio questa fase. I protagonisti del passato hanno già fatto le loro promesse e hanno avuto le loro occasioni, ma hanno anche già fallito. GliItaliani sapranno riconoscere tra chi ha la giusta credibilità, come Mario Monti, per guidare il Paese e chi ne è sprovvisto”. Questa una nota stampa di Isabella Bertolini, portavoce di Italia Libera, gruppo di deputati ex Pdl, che ha aderito all’Agenda Monti. Non ci resta che guardare costoro con un po’ di invidia. Sono riusciti ad aderire ad un progetto politico vago e confuso. Sicuramente sarà stato determinante per la comprensione uno sherpa del calibro di Beppe Pisanu. In oltre trent’anni di Parlamento ne ha visto davvero tante.Matteo Mascia
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