Un decreto legge legalizza il genocidio
 











Alla fine ci sono riusciti, i ministri tecnici Balduzzi e Clini hanno regalato alla Campania l’ultimo biscottino.
Un estremo ricordo dell’esperienza di governo più tragica e imbarazzante della storia repubblicana. Con un decreto approvato in tutta fretta e a fine legislatura, che fa scendere una gelida mano di morte sulla Campania, viene stabilito che i rifiuti solidi potranno essere utilizzati come combustibili all’interno dei numerosissimi cementifici presenti sul territorio nazionale e in particolare nelle province di Napoli e Caserta.
Quindi non saranno più necessari gli appositi impianti di termovalorizzazione, già di per se pericolosissimi, per smaltire le cosiddette ecoballe ma sarà sufficiente un semplice cementificio.
Questo, oltre ad aumentare a dismisura il numero delle ciminiere che emetteranno veleni, innalza clamorosamente le percentuali di diossine e polveri sottili nella nostra atmosfera dal momento che i cementifici perlegge hanno delle soglie di emissione di sostanze inquinanti tre volte più alte di un termovalorizzatore senza essere dotati di adeguati filtri.
Parliamo addirittura di mg 30/Nm3 contro i 10 imposti per legge agli impianti di termovalorizzazione. Uno scempio e un orrore inaccettabile e intollerabile per l’ambiente e la salute dei cittadini soprattutto in province come quelle di Napoli, Caserta e Taranto che hanno già sbancato alla lotteria dei tumori con percentuali di neoplasie e malattie respiratorie anche 10 volte superiori alla media nazionale.
Quindi i nostri tecnici, quelli dalla lacrimuccia facile ossequiosi Fornero style per intenderci, da una parte fingono di interessarsi ai problemi delle nostre terre e dall’altro ne firmano la definitiva condanna a morte. Proprio quel genialoide di Balduzzi, che fu artefice di una infelice uscita sui cattivi stili di vita dei campani, si era recentemente recato in visita alla terre martoriate a nord di Napoli promettendo interventistraordinari per mettere fine ai roghi tossici.
Interventi che nel frattempo non si sono visti, ma che se anche ci fossero stati sarebbero di fatto vanificati dalle immissioni tossiche dei cementifici. Di straordinario, poi, proprio nulla, se non la faccia tosta di chi torna a fare promesse agli stessi cittadini che già ha insultato pur sapendo di non avere più nemmeno il tempo materiale per realizzarle.
Ma i comitati cittadini e le organizzazioni ecologiste da nord a sud minacciano battaglia dura e ad oltranza contro quello che già viene definito, con cognizione di causa, un provvedimento genocida.Antonio Casolaro









   
 



 
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