Si infiamma la corsa verso il Quirinale
 











Si registra già notevole fermento intorno ad uno dei prima atti cui è chiamata la prossima legislatura. Il nuovo Capo dello Stato sarà determinante per la gestione di un futuro prossimo molto turbolento.
La frammentazione politica e lo scenario confuso, hanno sempre favorito il protagonismo del Colle. Un fatto verificatosi anche negli ultimi quattordici mesi. Una parte del Partito democratico vorrebbe puntare su Romano Prodi.
Un “usato sicuro” in grado di unire le varie anime del centrosinistra. L’alternativa sarebbe rappresentata da Giuliano Amato, personalità in grado di intercettare il favore degli interlocutori della finanza internazionale che “pesa” purtroppo sui destini d’Italia. Personaggi che non hanno scaldato i cuori della base.
Non a caso, Bersani si è subito affrettato a correggere il tiro precisando che il ritorno di Prodi tra i ranghi del suo partito non era affatto dovuto ad un sostegno per il Quirinale. Ieri, dopo unadichiarazione del Presidente del Consiglio, si è fatto il nome di Emma Bonino. La radicale gode di ottimi sponsor ma, con molta difficoltà, l’area cattolica del centrosinistra accetterebbe di sostenerla. Per la corsa al Quirinale non ci sono voti elettronici o palesi, la conta delle preferenze raccolte nell’insalatiera al centro di Montecitorio ha sempre riservato forti sorprese. Mario Monti sa bene di non essere più, almeno per il momento, della partita. Negli scorsi mesi è stato però corteggiato da tante forze politiche; le stesse che oggi non perdono un’occasione per attaccarlo frontalmente.
Quegli stessi partiti che hanno votato acriticamente qualsiasi cosa fosse mandata nelle Aule con la firma di un componente del suo Esecutivo. Marco Pannella, indiscusso leader del Partito radicale, ha commentato le ultime indiscrezioni relative ad una candidatura della sua compagna di lotta. “È molto interessante che Monti si sia esposto per questa candidatura che certamente non è la piùgradita dai partitocrati in termini di forza di inerzia Prodi ha le maggiori chance, di salire al Colle”. Pannella ricorda che la Bonino è “da sempre candidata al Quirinale da noi a parte quando è stata candidata a Palazzo Chigi. Come i sondaggi dimostrano lo è anche dal popolo italiano. Ed è apprezzata anche dagli elettori che si collocano alla destra berlusconiana”. “Questa storia – ha spiegato lo storico leader - è cominciata anni fa, quando prima dell’elezione di Ciampi al Colle, il 67 per cento egli italiani nutrivano fiducia in Emma. Ma in Parlamento ottenne solo 15 voti.
Questo vuol dire che in quel momento la blindatura Berlusconi-D’Alema contro il pericolo radicale incarnato da lei militarizzò il Parlamento”. Pannella teme che accada la stessa cosa anche nella prossima legislatura: “Secondo me il problema è lo stesso: i numeri in Parlamento sono il riflesso di calcoli partitocratici. Basta vedere la legge elettorale attuale che toglie la libertà ai cittadini di scegliere ipropri rappresentanti”. La Lega Nord, tramite una dichiarazione del suo segretario Roberto Maroni, ha fatto capire che non sosterrà il nome della politica radicale. Lo scenario – con un evidente effetto sorpresa – rischia di favorire una riconferma di Giorgio Napolitano.
Un nome sul quale potrebbero convergere le preferenze dei parlamentari montiani e di alcuni centristi. Tra i ranghi del Pdl non si sono ancora posti il problema. Il nome più probabile rimane quello di Gianni Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio capace di intrattenere rapporti con tantissimi settori della società italiana. Candidato che potrebbe essere però incaricato di trovare un altro nome da spendere tra gli oltre mille “grandi elettori” che animeranno la seduta comune del Parlamento. Alcuni ambienti azzurri hanno proposto Renato Schifani. L’attuale numero uno di Palazzo Madama ha, però, pochissime possibilità di guadagnare un numero considerevole di voti. Dalla serata di lunedì sarà possibilefare delle previsioni più dettagliate.
La probabile composizione delle due Camere non aiuterà nessun tipo di convergenza parallela. Il Gruppo parlamentare grillino potrebbe essere determinante in uno dei primi scrutini. Poi, entreranno in ballo gli eletti centristi. E allora potrebbero esserci delle novità. Su tutte la candidatura di Pier Ferdinando Casini. Il Quirinale l’ha sempre sognato. L’età è dalla sua parte. Matteo Mascia

 









   
 



 
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