Nestlè, maxi sequestro di alimenti sigillate 26 tonnellate di carni
 











Su disposizione del ministero della Salute i Carabinieri del Nas hanno posto sotto sequestro 26 tonnellate di carne bovina macinata, cotta e surgelata della Nestlè. I Nas di Torino si sono recati presso lo stabilimento Safim di None (To) dove sono state sottoposte a sequestro cautelativo sanitario 19 tonnellate di carni, poi i loro colleghi di Alessandria hanno eseguito un intervento analogo nello stabilimento Nestlè di Moretta, in provincia di Cuneo, e hanno proceduto al sequestro di altre 7 tonnellate.
Le carni saranno analizzate alla ricerca del dna  di cavallo e di eventuali tracce di farmaci non ammessi. Il sequestro cautelativo sanitario, spiega una nota del ministero della Salute, rappresenta una misura coercitiva temporanea di carattere sanitario che consente di vincolare le derrate alimentari fino all’esito delle analisi.
Fino ad oggi i Carabinieri dei Nas hanno eseguito oltre 100 prelievi di campioni di prodotti a base di carnebovina macinata di 60 marche diverse. Il ministro Renato Balduzzi, in ogni caso, ribadisce che "non vi sono pericoli per la salute dei cittadini e che tutti i controlli sono stati attivati" anche con la preziosa collaborazione dei Carabinieri del Nas: "Si tratta di controlli costanti. Le carni e gli allevamenti sono monitorati tutti i giorni dai tecnici del Ministero, delle Regioni, delle singole Asl e dai Carabinieri del Nas". I Carabinieri del Nas nel 2012 hanno effettuato 4354 controlli sulle carni e gli allevamenti, sono state segnalate all’autorità giudiziaria 412 persone e 9 sono stati gli arresti. Sono state comminate sanzioni per 2 milioni e 300 mila euro e sono stati effettuati sequestri per un valore di 51 milioni di euro. Il Ministro firmerà nei prossimi giorni una ordinanza relativa a misure di polizia veterinaria in materia di anagrafe sanitaria degli equini. L’ordinanza si è resa necessaria anche per il fatto che, a causa della crisi del settore ippico, si sta verificandouna diminuzione e in alcuni casi la cessazione dell’attività di numerosi impianti sportivi con la conseguenza che i cavalli non più impiegati in attività sportive potrebbero essere introdotti illecitamente nella catena alimentare umana.
"L’Anagrafe sanitaria degli equini" prosegue la nota del ministero, "servirà per tracciare la storia sanitaria dell’animale, evitando in questo modo il concreto rischio di clandestinità che sottrae gli animali ai controlli sanitari, oltre ad esporli a maltrattamenti. La decisione si è resa necessaria, in seguito all’allerta comunitaria relativa all’utilizzo fraudolento di carne di cavallo in preparazioni a base di carne di manzo, per due ragioni: tutela della sanità e del benessere degli animali e tutela degli aspetti di salute pubblica e di sicurezza alimentare".

 









   
 



 
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